fbpx "Respiriamo la città": presentati i primi risultati | Scienza in rete

"Respiriamo la città": presentati i primi risultati

Read time: 5 mins

Compìti come a una conferenza, una di quelle dei grandi, dei ricercatori, con la regia di una giovane brillante economista, lei sì emozionata come una scolaretta. 

I bimbi, che hanno presentato il 13 dicembre a Napoli i primi risultati del Progetto "Respiriamo la città", hanno mostrato slide e dati alla platea attentissima di circa 200 compagni delle medie e delle elementari. Hanno raccontato che un numero crescente di studi epidemiologici evidenzia l’esistenza di un legame fra l’esposizione a sostanze inquinanti e la salute umana, cui è dovuto tra il 25% e il 40% del totale delle malattie. Ci hanno detto di quanto sia importante il tema ambiente e salute per i bambini sotto i cinque anni, sui quali ricade il 43% delle patologie dovute ai fattori ambientali e per i più giovani in generale, più esposti ai danni alla salute provocati dall’inquinamento. Ma che, nonostante questo, non ci sono lavori sistematici che hanno valutato la possibilità di coinvolgerli come protagonisti.

Ed ecco che sono entrati in azione loro, rispondendo allo stimolo di Carla Guerriero e dei ricercatori che l’hanno supportata. Si tratta di uno studio pilota per comprendere se i bambini comprendono i rischi per la salute provocati dall’ambiente, come lo concettualizzano, che suggerimenti possono fornire, se riescono a confrontare i diversi rischi. Obiettivo ultimo: portare ai decisori il loro punto di vista e il loro contributo attivo in materia di miglioramento dell’ambiente, far sapere cosa pensano, cosa vogliono e cosa sono disposti a mettere in gioco. Con i ragazzi tra i 7 e i 13 anni ci sono stati diversi incontri in classe, dove hanno discusso, parlato di ciò che considerano rischioso, disegnato la città che vedono e come la vorrebbero. Si è aggiunta poi una visita a Città della Scienza e la compilazione di diversi questionari, elaborati in seguito dallo staff di statistici del progetto. Ed ecco ora i risultati, dopo averli visti assieme ed elaborati per la presentazione. Con le interviste, gli incontri e i questionari sono state indagate le modalità di rappresentazione del rischio ed è stata individuata l’età in cui si può considerare che avvenga la comprensione del valore di scambio tra oggetti diversi, articolando l’indagine in tre aree tematiche.

Per prima è stata studiata la comprensione delle malattie associate a fattori di inquinamento atmosferico, attraverso l’utilizzo di vignette e fumetti. Nei colloqui, i bambini - fin dalle prime classi elementari - mostrano di avere una notevole familiarità con le problematiche di salute connesse con l'inquinamento ambientale, e in particolare quello atmosferico: le principali malattie respiratorie come asma e allergia sono ben conosciute, anche per esperienze personali. Lo studio di immagini e supporti visivi adeguati, anche in forma di video, ha permesso di trattare la questione delle patologie con delicatezza, evitando traumi e paure, attendendo che fossero comunque i bambini a intraprendere il discorso mostrando la loro conoscenza diretta, e collegando spesso le stesse malattie spontaneamente alle criticità ambientali. Si è discusso poi del concetto di rischio/probabilità e della percezione del rischio ambientale, valutando assieme la modalità di rappresentazione del rischio più facilmente comprensibile, sottoponendo ai ragazzi due supporti grafici diversi. Si sono raccolte quindi le evidenze sulle capacità dei bambini di comprendere il concetto di rischio: sulla base delle figure e delle domande, i ragazzi sono in grado di dare consigli e suggerimenti di comportamento. I ragazzi delle medie, in particolare, padroneggiano con più sicurezza il concetto di rischio ambientale. Infine, i ricercatori hanno preparato questionari e animazioni per individuare la comprensione della nozione di corrispondenza fra oggetti e valori monetari. Per valutare a che età il bambino è cosciente della corrispondenza fra valore monetario e bene da acquistare, sono state indagate diverse opzioni grafiche e di gioco. E’ stato possibile valutare se vi era - e da che età partiva - la comprensione dei concetti monetari e di scambio di denaro, per poter passare alla successiva fase di ‘misura’ dei rischi. Si è compreso che i bambini conoscono il denaro e sanno gestirlo con una certa dimestichezza, fin dagli ultimi anni delle elementari.

La scelta di Napoli si è rivelata particolarmente interessante. Napoli è un'area metropolitana caratterizzata da diverse pressioni ambientali, in primo luogo per ciò che riguarda l'inquinamento dell’aria da traffico auto veicolare: conta, infatti, il numero più alto di superamenti annui di PM in Italia nel 2011, ben oltre la soglia massima prevista per legge. Oggi la crisi dello smaltimento dei rifiuti urbani si può dire terminata, ma i bambini coinvolti in questo studio hanno ancora vivido il ricordo dell’emergenza ambientale che ha segnato la loro infanzia, come si può evincere dai disegni dei bambini fin dalla seconda elementare. Più del 90% dei bambini ha risposto che la priorità più alta a Napoli deve essere data al mantenimento di strade sgombre dai rifiuti. Seconda priorità è la qualità dell’aria, l’80% dei bambini (con una percentuale costante per tutte le classi) pensa che respirare aria pulita sia fondamentale perché “la salute è la prima cosa”. I disegni dei bambini ai quali è stato chiesto “come vedi la tua città?” confermano questa idea: nessun bambino ha rappresentato l’immagine di Napoli da cartolina con il mare azzurro il sole e il golfo, tutti hanno rappresentato luoghi a loro familiari e vicini. Come si può vedere dai disegni che il progetto ha raccolto, i ragazzi sono pronti ad essere delle piccole sentinelle ambientali, e ricordano tutto ciò che è successo negli anni passati.

Assenti alla presentazione, purtroppo, proprio i “decisori politici”, gli amministratori, cui lo studio può fornire potenti strumenti di valutazione e di supporto alla decisione, poiché sono costruiti sulla base di dati di percezione e valutazione forniti direttamente dalla parte più giovane della loro cittadinanza, che è in grado a pieno titolo di partecipare alle decisioni in merito al proprio futuro e alla cosa pubblica.

Il Progetto: “RESPIRIAMOLACITTA'” nasce da una collaborazione fra l’Università inglese “London School of Hygiene and Tropical Medicine” di Londra, l’Istituto di Fisiologia Clinica (IFC) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Pisa e il Laboratorio di Psicologia Sperimentale della Università Sant'Orsola Benincasa (UNISOB) di Napoli. Il Progetto si è realizzato con gli studenti delle elementari e medie dell’Istituto Comprensivo Bovio-Colletta di Napoli e ha visto alcuni eventi realizzati presso la Fondazione Idis-Città della Scienza. La giornata del 13 dicembre ha visto il supporto della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT – sezione di Napoli) e della cooperativa Le Nuvole, il patrocinio di Anci e Comune di Napoli.


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Il mistero del gatto Asclepio

--