E’ Carlo Patrono il vincitore del Grand Prix Scientifique 2013, il premio più prestigioso per la ricerca cardiovascolare. L’Institut de France Fondation Lefoulon-Delalande ha riconosciuto al farmacologo dell'Università Cattolica di Roma e accademico dei Lincei il merito di aver scoperto l'azione preventiva anti-trombotica dell’aspirina. In dosi concentrate, questo farmaco può infatti contrastare la formazione di pericolosi trombi nelle arterie, la causa princiapale, cioè, di infarto e ictus ischemico.
Patrono condivide la paternità dell'"aspirinetta" con il collega irlandese Garret FitzGerald dell’Università della Pennsylvania.
La
scoperta risale al 1988, quando, con lo studio internazionale ISIS-2 (International Study of Infarct
Survival Collaborative Group) i due dimostrarono gli effetti protettivi dell’aspirina
e della trombolisi - cioè la terapia che scioglie i trombi nelle arterie - si possono sommare l’uno all’altro, contribuendo così alla prevenzione della ricorrenza
dell’infarto. Gli studi di Patrono e FitzGerald si concentrarono, in particolare, sui meccanismi di azione dell'aspirina nella produzione delle prostaglandine e l'efficacia delle basse dosi (75-100 mg) del farmaco nel contrastare la loro produzione da parte delle piastrine del sangue.
L’“aspirinetta” è un farmaco salvavita che in trent’anni di uso ha ridotto del
25% le vittime di infarto e ictus, salvando milioni di vite in tutto il mondo. Solo in Italia viene utilizzato da circa sei milioni di persone.
Il Premio, pari a una somma in denaro di 500 mila euro, verrà consegnato a Parigi il prossimo 5 giugno.