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April 2025

Blackout in Spagna e Portogallo: ecco cosa è successo

Il 28 aprile 2025 un blackout ha paralizzato Spagna, Portogallo e parte della Francia. Le indagini escludono un attacco informatico e puntano a uno squilibrio nella rete elettrica, forse amplificato dall’alta produzione da fonti rinnovabili. Un evento che mostra quanto la transizione energetica, pur necessaria, richieda strumenti avanzati per garantire sicurezza e continuità.

Il 28 aprile 2025 un blackout elettrico ha messo in ginocchio Spagna, Portogallo e parte della Francia, con danni e perdite economiche ancora da valutare. Le cause non sono ancora del tutto chiare. Escludendo, come sembra, attacchi informatici volti a mettere in ginocchio questi paesi, restano sul tavolo diverse ipotesi tecniche. Potrebbe essersi trattato di un guasto locale alla rete che si è propagato rapidamente creando sbilanciamenti che non sono stati gestiti adeguatamente.

Le tasse si pagano, soprattutto se hai molti soldi

Il pagamento del tributo di Masaccio

Serve recuperare molto di più da chi aggira il fisco, legalmente o no, per pagare meno tasse. Sono soprattutto le multinazionali e i “super-ricchi” a minare di più la stabilità sociale e democratica globali indebolendo le casse statali. Il primo passo può venire dall’ONU.

Immagine: Pagamento del tributo, Masaccio (Wikimedia)

I dati sull’evasione fiscale nuda e cruda sono piuttosto difficili da trovare, non tutti i paesi condividono i loro ed è complicato coprire un periodo temporale uniforme per ogni paese del mondo.

Tra scienza e diritto: chi ha paura della procreazione assistita?

la grafica di una donna incinta

Oggi in Italia le donne single e le coppie lesbiche non hanno accesso alla procreazione medicalmente assistita (PMA). A giorni, però, le carte in tavola potrebbero cambiare, rivoluzionando le prospettive di migliaia di persone.

Nell’estate del 2024 una donna torinese, E., ha chiesto a un centro medico toscano di ricorrere a un trattamento di procreazione medicalmente assistita (PMA). Il trattamento consiste nel prelevare gli ovuli della paziente, fecondarli in vitro con spermatozoi provenienti da donazioni, e reimpiantare in utero un primissimo stadio di sviluppo dell’embrione. Quando è emerso che E. non aveva un marito né un compagno, a malincuore il centro ha dovuto rigettare la richiesta.

L’Europa della libertà di ricerca: 100 miliardi di euro per ReBrain Europe

Una rivisitazione dell'immagine dello zio Sam con la scritta "I want you" e il volto di Ursula von der Leyen

Un programma europeo può attrarre un contro-esodo di talenti scientifici dagli Stati Uniti, con un rinnovamento delle nostre istituzioni di ricerca. Di fronte al conflitto tra l’amministrazione Trump e le università americane, e alle opportunità che si aprono per l’Europa, è importante un’operazione di grande respiro, politico e culturale, con un adeguato investimento di risorse. ReBrain Europa è un’occasione che non dobbiamo mancare.

Negli anni 30 le scellerate politiche nazi-fasciste hanno indotto un esodo senza precedenti di almeno 15.000 intellettuali – scienziati e artisti, ebrei e no – verso gli Stati Uniti (si veda la ricostruzione storica in Adorno, Fleming, & Bailyn, The Intellectual Migration. Europe and America, 1930–1960, Harvard University Press, 1969; e in Claus-Dieter Krohn, Emigration 1933–1945/1950, Europaische Geschichte Online, 2011).

Lo sguardo altrove: Adolescence e i verbi dimenticati della genitorialità

Il passaggio dall’adolescenza all’età adulta avviene per tutti, ma spesso gli adulti se lo dimenticano. La discussa serie "Adolescence" ci indica il rischio che i genitori non sappiano come costruire una rete educativa relazionale, culturale ed emotiva. Una rete non per contenere, ma per osservare e sostenere, condividere e guidare. I verbi della genitorialità.

Nell'immagine: un momento della miniserie "Adolescence"

Dopo una distribuzione limitatamente statunitense è nelle sale italiane Lee Miller, film del 2023 diretto da Ellen Kuras, un biopic sulla celebre modella americana, fotografa di moda e musa dell'artista surrealista Man Ray. Famosa fotografa e reporter di guerra, per la rivista Vogue documentò il bombardamento strategico della battaglia d'Inghilterra, la battaglia di Normandia, la liberazione di Parigi, i campi di concentramento di Buchenwald e di Dachau.

Ricerca pubblica: un piano ventennale per un’Europa più equa e competitiva

Immagine di uno scienziato al microscopio con pile di monete e il simbolo dell'Unione europea sullo sfondo

Se la leadership statunitense non pare più credere nella ricerca, tanto da indurre molti ricercatori a pensare seriamente di abbandonare il Paese, forse è arrivato il momento per l'Europa di rafforzare finalmente la sua competitività nel campo della ricerca e dello sviluppo, finora oscurata da Stati Uniti e Cina. Un gruppo di scienziati europei di primo piano – Ugo Amaldi, Roberto Antonelli, Luciano Maiani e Giorgio Parisi – ha proposto recentemente un Programma ventennale per la ricerca pubblica europea (2026–2045), con l’obiettivo di portare tutti i paesi membri a investire almeno lo 0,75% del proprio PIL in ricerca pubblica.

Se la leadership statunitense non pare più credere nella ricerca, tanto da indurre molti ricercatori a pensare seriamente di abbandonare il Paese, forse è arrivato il momento per l'Europa di rafforzare finalmente la sua competitività nel campo della ricerca e dello sviluppo, finora oscurata da Stati Uniti e Cina. A dire il vero è da molto tempo che l'Europa accarezza l'idea di una società basata sulla conoscenza.

L'inattualità come resistenza nell'era dell'Antropocene

una piantina che cresce su un terreno secco

Un incontro per presentare il libro "Ripensare l'Antropocene" è stato occasione per riflettere sulla crisi ambientale e la responsabilità di università e comunicatrici e comunicatori scientifici in un'epoca in cui la scienza è sotto attacco, e persino le parole per descrivere il cambiamento climatico vengono messe al bando.

La platea che a inizio mese ha assistito all’incontro organizzato dall’Università di Tor Vergata e da Res viva - Centro interuniversitario di ricerche epistemologiche e storiche sulle scienze del vivente, era spaesata. Se avete un po’ di pazienza, fra poco vi diremo perché, ma intanto occorre una premessa.

La salute mentale dei migranti: la parte dimenticata del dibattito pubblico

una fila di persone migranti

La salute mentale delle persone migranti occupa un ruolo marginale nelle attuali narrazioni politiche e mediatiche. Continuare a ignorarla significa trascurare volontariamente un urgente aspetto di giustizia sociale e salute pubblica.

Secondo il World Migration Report 2024 dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni, pubblicato nel maggio dello scorso anno, il numero stimato di migranti internazionali è salito a 304 milioni, dei quali circa 117,3 costretti ad allontanarsi dalla terra d’origine per motivi di guerra, violenza, persecuzioni e violazioni dei diritti internazionali.

Perché la de-estinzione è più una trovata di marketing che scienza

acquarello che raffigura un lupo bianco

Rimbalza sui media la notizia della de-estinzione dei metalupi. Ma i cuccioli nati con le tecnologie di editing genetico basate su CRISPR/Cas9 replicano solo alcune caratteristiche della specie estinta, ponendosi più che altro come una trovata di marketing. Intanto, però, i progetti dedicati ai tentativi di de-estinzione sollevano dubbi tanto scientifici quanto etici. Per esempio, ha senso rincorrere fantasmi del passato quando non riusciamo a proteggere il nostro presente?

Di recente, quotidiani e i telegiornali si sono riempiti di titoli roboanti riguardo alla “de-estinzione” di una specie di canide scomparsa circa 10.000 anni fa: il “metalupo”, o dire wolf in inglese. Questo ha riacceso il dibattito sia sui reali riscontri scientifici nel tentativo di riportare in vita specie estinte - un tema molto caro alla fantascienza - sia sull’etica di alcune ricerche nell’ambito dell’ingegneria genetica, generando, come spesso accade in questi casi, anche molta confusione.

Ma cosa c’è di vero in questa storia? Facciamo un passo indietro.

No, il metano non «ti dà una mano»: l’iniziativa di Legambiente per ridurlo

metano tombino

Il metano è un importante gas serra, con forte potere climalterante. Per questo Legambiente ha ideato MetaNO, per fare luce sulle emissioni legate a questo gas generate dal settore agricolo, e ha organizzato un workshop sul tema a Milano. I dati sono preoccupanti, perché la concentrazione di metano in atmosfera sta crescendo rapidamente.

Crediti immagine: Pixabay

Il metano è un gas serra circa 85 volte più potente della CO2 in termini di potere climalterante. Nonostante la sua vita media sia di una decina d’anni (mentre quella della CO2 è nell’ordine dei secoli), deve destare lo stesso preoccupazione: la sua concentrazione in atmosfera sta crescendo velocemente.