Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità si infetterà un europeo su due. L'Ecdc mette tutto il continente in rosso. Come sarà la quarta ondata di Covid-19? Morti e ricoverati gravi saliranno ancora o siamo verso il picco che ci porterà poi a un lento rientro verso la normalità? Basteranno i vaccini? Abbiamo fatto bene a riaprire la scuola in presenza? Facciamo l'analisi della nuova stagione della pandemia con Carlo la Vecchia, epidemiologo dell'Università degli Studi di Milano.
Ascolta i podcast sulla piattaforma che preferisci |
||||
Spotify |
Apple |
|
Spreaker |
Le voci della scienza - Podcast
Come sarà l'inverno con Omicron?
Primary tabs
prossimo articolo
Di latticini, biotecnologie e latte sintetico
La produzione di formaggio è tradizionalmente legata all’allevamento bovino, ma l’uso di batteri geneticamente modificati per produrre caglio ha ridotto in modo significativo la necessità di sacrificare vitelli. Le mucche, però, devono comunque essere ingravidate per la produzione di latte, con conseguente nascita dei vitelli: come si può ovviare? Una risposta è il latte "sintetico" (non propriamente coltivato), che, al di là dei vantaggi etici, ha anche un minor costo ambientale.
Per fare il formaggio ci vuole il latte (e il caglio). Per fare sia il latte che il caglio servono le vacche (e i vitelli). Cioè ci vuole una vitella di razza lattifera, allevata fino a raggiungere l’età riproduttiva, inseminata artificialmente appena possibile con il seme di un toro selezionato e successivamente “forzata”, cioè con periodi brevissimi tra una gravidanza e la successiva e tra una lattazione e l’altra, in modo da produrre più latte possibile per il maggior tempo possibile nell’arco dell’anno.