fbpx Dalla intelligenza artificiale agli impianti nel cervello: intervista sul futuro con Roberto Poli | Scienza in rete

Dalla intelligenza artificiale agli impianti nel cervello: intervista sul futuro a Roberto Poli

Tempo di lettura: 1 min
--

Ascolta "Dalla intelligenza artificiale agli impianti nel cervello: intervista sul futuro con Roberto Poli" su Spreaker.

Con Roberto Poli, "futurista" e professore ordinario di Logica e Filosofia della Scienza all’Università di Trento dove insegna Previsione sociale ed Epistemologia delle scienze sociali, abbiamo discusso dell'impatto dell'intelligenza artificiale e di altre tecnologie emergenti sulla società, il lavoro e l'essere umano. Per massimizzare i benefici e ridurre i rischi dovremo essere capaci di immaginare, sostiene Poli, i potenziali impatti delle tecnologie emergenti anticipandone i cambiamenti per preparare un futuro desiderabile. Roberto Poli parteciperà martedì 27 febbraio, alle ore 18:30, al live con Barbara Gallavotti “Dall’Intelligenza Artificiale agli impianti nel cervello: l’essere umano non sarà più solo biologico?”, al Museo della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. Qui il programma.

Materiali citati

OpenAI CEO Sam Altman on the Future of AI

Elon Musk brain chip @clipmind

Driverless car vandalized, set ablaze in San Francisco | REUTERS

The first AI Concert of World Orchestra under the baton of Maestro Sergey Smbatyan , WCIT 2019

 

Sigla: Jacopo Mengarelli

 


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Parliamo di etica e agricoltura sostenibile

etica e agricoltura sostenibile

Negli anni '70, l'agronomo Giovanni Haussmann criticava l'approccio produttivistico dell'agricoltura industriale, che trascurava gli equilibri ambientali, sostenendo la necessità di una nuova etica che integrasse conoscenza e rispetto per la natura, un'idea ripresa nel suo libro del 1992, L'uomo simbionte. Oggi, l'importanza di un'etica agroecologica è sempre più riconosciuta, e sempre più necessaria per affrontare le sfide ambientali e socio-economiche globali.

Crediti immagine: John Reed/Unsplash

Negli anni ’70 del secolo scorso, per concludere il libro Suolo e Società, l’agronomo Giovanni Haussmann scriveva: «La conoscenza isolata dall’etica diventa ambigua. Una mentalità soggiogata da ideali di arricchimento e di benessere materiale, le cui risorse naturali hanno unicamente da far le spese, non è la più disponibile ad ascoltare la voce della natura». Il capitolo conclusivo, intitolato L’uomo simbionte. Per un nuovo equilibrio fra suolo e società non venne pubblicato, probabilmente perché ritenuto, per varie ragioni, non appropriato per un’opera scientifica.