fbpx Ecco i dati corretti sul terremoto a Ischia | Scienza in rete

Ecco i dati corretti sul terremoto a Ischia

Primary tabs

Tempo di lettura: 2 mins

Con un comunicato ufficiale, che è possibile consultare in allegato, ma anche con notevole velocità e onestà intellettuale, la sezione dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale dei Geofisica e Vulcanologia diretta da Francesca Bianco, ha riesaminato la localizzazione del terremoto di Ischia, confermando invece la magnitudo.

L’epicentro del terremoto del 21 agosto di magnitudo 4,0 è – come tutti quelli importanti verificatisi dal 1796 al 1883 – all’interno dell’isola e proprio nella zona di Casamicciola. La stessa cosa, come si evince dalla cartina pubblicata dall’Osservatorio Vesuviano, per il terremoto di magnitudo 1,9 del successivo 23 agosto.

Anche l’altezza dell’ipocentro è stata corretta. Il terremoto del 21 agosto è avvenuto non a 5 km ma a soli 1,73 chilometri di profondità. Mentre quello del 23 agosto è stato ancora più superficiale: l’ipocentro è a 1,27 km di profondità.

Scienzainrete aveva, dunque, visto giusto nel sollevare dei dubbi sulle precedenti localizzazioni. Troppi, infatti, gli indizi che stridevano con un epicentro a mare e con un ipocentro di 5 chilometri.

Onore al merito a Francesca Bianco e a tutti gli scienziati e i tecnici dell’Osservatorio Vesuviano. E onore al merito di Giuseppe Luongo, che dell’Osservatorio Vesuviano è stato direttore, per la sua lucida analisi critica dei dati.

Poiché l’errore, corretto in tempi – ripetiamo – molto rapidi dipende anche da una carenza del sistema di rilevamento dell’isola, ecco un impegno che le istituzioni ma anche i cittadini ischitani, campani e italiani devono prendersi: allestire una rete geologica di grande efficienza. Non costa molto ed è preziosa.

Ricordiamo che a Casamicciola, due anni dopo il terremoto del 1883, fu creato un Osservatorio Geofisico particolarmente avanzato per l’epoca. Ma nel 1923 il governo fascista negò i finanziamenti per farlo andare avanti e solo la volontà di un geofisico locale, il prof. Cristoforo Mennella, lo ha tenuto in attività fino al 1976, anno della sua morte. Oggi l’Osservatorio non è attivo, anche se è visitabile.

Ecco, tra le prime operazioni da fare è quello di riaprirlo e, naturalmente, ammodernarlo.

 

 

Articoli correlati

Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Università: è il momento di combattere

Presentiamo il testo della relazione di Tomaso Montanari, Rettore dell’Università per Stranieri di Siena, all’incontro del 16 dicembre su "I rischi di ridimensionamento dell'università e della ricerca” organizzato insieme alla Rete delle Società scientifiche, a cui sono intervenuti i Rettori delle Università toscane e di Roma Tre, docenti, rappresentanti del sindacato, dei precari, dei dottorandi. La registrazione dell’evento è disponibile qui https://www.youtube.com/watch?v=ghqI8yEaFl0

Nel 2021, l’attuale vicepresidente eletto degli Stati Uniti d’America James David Vance ha pronunciato un celebre discorso intitolato Le università sono il nemico. Vi si esplicitava un punto essenziale del programma che ora attende di essere attuato: «Dobbiamo attaccare in modo aperto e aggressivo le università di questo Paese».