Storie di medici spericolati, che hanno sperimentato su di sé le loro ipotesi, a volte con risultati dirompenti. Eroica, folle e visionaria – Storie di medicina spericolata, di Silvia Bencivelli, da poco uscito per Bollati Boringhieri (288 pagine, 19 euro) parla di autoesperimenti e autosperimentatori, medici che hanno deciso di provare le proprie idee direttamente su sé stessi, spesso con un tocco di incoscienza, altre volte con sincero altruismo e cocciuto coraggio. Talvolta il gesto non ha portato a risultati apprezzabili e si è perso nel nulla, altre volte è stato fatale; in qualche caso ha spianato la strada a un premio Nobel e ha segnato un avanzamento fondamentale delle conoscenze in campo medico. Ma perché sperimentare su di sé? Qual è la molla che ha spinto questi medici e ricercatori? Lo scopriremo discutendone con l’autrice del libro. Eva Benelli intervista l’autrice Silvia Bencivelli, giovedì 25 maggio alle 17 in diretta streaming sul sito di Scienza in rete.
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Eroica, folle e visionaria. Storie di medicina spericolata
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Ponte sullo Stretto e disinformazione scientifica
Nei giorni scorsi la rubrica "Data Room" di Milena Gabanelli è stata dedicata al Ponte sullo Stretto, con una parte sugli studi scientifici sul rischio sismico che lo renderebbero un'opera azzardata. Peccato che le fonti e le argomentazioni utilizzate abbiano rivelato gravi errori e approssimazioni. Si può pensare quello che si vuole sul Ponte, essere giustamente cauti e prendere il tempo che ci vuole prima di passare alla fase esecutiva del progetto. Ma per favore riportiamo con serietà quello che dice la scienza.
Immagine di copertina: Modelli della sorgente del terremoto che ha colpito lo Stretto di Messina il 28 dicembre 1908. Fonte: The Messina Strait Bridge. A Challenge and a Dream, CRC Press, Taylor & Francis Group (2010).
Il dibattito sul Ponte sullo Stretto di Messina si è riacceso in questi giorni, complici la campagna per le elezioni del Parlamento europeo e un articolo pubblicato sul Corriere della sera del 27 maggio a firma di Domenico Affinito e Milena Gabanelli, per la rubrica “Data Room”.