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Ghiacciaio dei Forni: la sofferenza del gigante bianco delle Alpi italiane

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Il ghiacciaio dei Forni, in Alta Valtellina nel cuore del Parco nazionale dello Stelvio, era il più grande ghiacciaio vallivo italiano. Circondato dalla “tredici cime” (nel gruppo Ortles-Cevedale), il ghiacciaio viene monitorato dall’Ottocento, e questo ha permesso ai ricercatori di testimoniare la sua “sofferenza”. Infatti, negli ultimi 150 anni la sua superficie glaciale si è ridotta di più di un terzo e la sua lingua è arretrata di circa 2 km, mentre il suo spessore si è ridotto di circa 70 m negli ultimi 80 anni.

Una catastrofe, per molti versi simile a molti altri ghiacciai, di cui ci parla in questo webinar la professoressa Guglielmina Diolaiuti, del Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali (DESP) dell’Università degli studi di Milano, che lo studia da anni e che insieme ai suoi colleghi ha messo a punto anche nuove tecniche di esperienza immersiva per rendere studenti e pubblico pienamente consapevoli dell’entità e irreparabilità d’un danno da inscrivere ai cambiamenti climatici in atto. Insieme a lei, Roberto Ambrosini, professore di ecologia presso lo stesso Dipartimento, che ci racconta il ghiacciaio come un ecosistema pullulante di vita, e purtroppo sempre più vittime di inquinamento e contaminazioni ambientali, fra le quali le microplastiche.

 


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La storia della talidomide, con le sue drammatiche conseguenze, ha segnato un punto di svolta per la medicina e la regolamentazione farmaceutica. Le parole di Giulio Maccacaro, del quale ricorrono nel 2024 i cent'anni dalla nascita, ci ricordano ancora oggi l'importanza della consapevolezza e della responsabilità collettiva.

Crediti immagine: modificata da Kai Oesterreich/Wikimedia Commons. Licenza: CC BY-SA 3.0

Lo studente, diciottenne, che si è appena iscritto in una nostra università per laurearsi medico tra sei anni, può intendere il titolo di questo libro? Conosce il significato di “talidomide”? Immagina il “potere dell’industria farmaceutica”? Io, suo insegnante, posso rispondere, negativamente, per lui che era appena scolaro delle elementari quando termini come “talidomide” e “focomelia”, nomi come Chemie Grünenthal e Contegan facevano titolo su tutti i giornali del mondo.