fbpx Illusioni, afrodisiaci e cure miracolose | Scienza in rete

Illusioni, afrodisiaci e cure miracolose

Primary tabs

Read time: 3 mins

Cerchiamo di non fare la fine del pesce che abbocca a tutto. Specialmente nelle acque vorticose e sempre più torbide della salute, non tutto ciò che ci viene agitato davanti agli occhi è cosa buona da ingoiare: false credenze, bufale e vere e proprie truffe sono sempre in agguato. Certo, bisogna fare uno sforzo per non farsi trascinare dalla corrente e non agire d'istinto, ma la posta in gioco è alta. Dobbiamo aguzzare la vista per riconoscere l'amo che si cela dietro “miracolose” cure anticancro, fantasiose diete dimagranti e rimedi “alternativi”.
A fare un po' di luce ci pensa il gastroenterologo e divulgatore scientifico Giorgio Dobrilla con il suo libro “Illusioni, afrodisiaci e cure miracolose. Le mille balle sulla salute... e non solo”. Un vero e proprio corso di auto-difesa per proteggersi dai falsi miti e dai truffatori che sguazzano nel paludoso mondo della pseudo-medicina.

Ogni tanto qualcuno di loro riaffiora a galla per prendere una boccata d'aria, proponendo al mondo una cura miracolosa e infallibile. L'identikit era già stato tracciato negli anni Sessanta dall'American Cancer Society, come ci ricorda lo stesso Dobrilla: si tratta in genere di personaggi ai margini del mondo della ricerca, che si rivolgono a giornali e televisioni invece che alla comunità scientifica, che si autoproclamano dei perseguitati, accusando gli oppositori di essere complici delle multinazionali del farmaco e minacciando di portare all'estero le loro scoperte. (Questa definizione non vi fa venire in mente un volto noto delle cronache di questi ultimi mesi?)

Per difenderci ci vuole metodo, il metodo scientifico: servono numeri, prove, dimostrazioni convincenti e riproducibili dell'efficacia di terapie e rimedi. Non basta il passaparola, il classico “ho sentito dire...”, “ho letto da qualche parte che...”. Giorgio Dobrilla ce lo ricorda insistentemente nella prima parte del libro, in cui raccoglie e commenta alcuni esempi di “bufale”, come lui stesso le definisce ironicamente. Si comincia smontando le ingenuità e le credenze più banali, come quella secondo cui tutti i prodotti naturali sarebbero per definizione anche innocui, per arrivare a svelare il business che cavalca i nostri bisogni e le nostre paure più ancestrali, come quelle che riguardano l'invecchiamento, la sessualità e l'infertilità. Si passa quindi a scandagliare il mondo dell'alimentazione, una vera prateria su cui pascolano miriadi di “bufale” scientifiche, e poi alle strane idee che circolano sul concetto di malattia e sulla figura stessa del medico. Dobrilla rivela tutto il suo scetticismo per molte pratiche che finiscono sotto il nome di medicina alternativa (dall'omeopatia alla pranoterapia passando per i fiori di Bach), ma non risparmia qualche bordata anche alla medicina tradizionale, che spesso rimane impigliata nella ragnatela di chi propone rimedi privi di efficacia, come quelli per favorire la digestione e proteggere il fegato. Un'attenzione particolare viene dedicata ad un tema di grande attualità come quello delle terapie a base di cellule staminali: “la drammaticità delle patologie – scrive Dobrilla - la carenza di cure efficaci, l'informazione del tutto approssimativa circa le cellule staminali hanno spinto molti genitori a credere che esse avrebbero potuto essere la soluzione sperata e a combattere pertanto con ogni arma per ottenere questo trattamento”. Proprio da questa miscela esplosiva è nato il caso Stamina, che viene ripercorso tra lo sconcerto degli scienziati, l'impaccio delle istituzioni e il comportamento altalenante dei media.

Nella seconda parte del libro, invece, l'autore ci presenta la sua “squadra antitruffa”, composta da personaggi di spicco (medici, scienziati, farmacologi, giornalisti, esperti in tema di falsi invalidi e avvocati) a cui passa la palla per tirare i rigori finali di questa partita contro l'anti-scienza. Una volta sul dischetto, ciascuno racconta le “balle” più singolari che ha incontrato lungo il proprio cammino professionale. Un tiro dopo l'altro, si susseguono così brevi pillole di saggezza che ci mettono in guardia sui temi più disparati, dalla disinformazione sui farmaci alla cattiva informazione propinata dai media, fino agli illusionisti che millantano poteri paranormali o che vendono diete dimagranti e antitumorali come fossero batterie di pentole.

Elisa Buson


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Solidarietà e resilienza: l'insegnamento delle pandemie

L'epidemia di mpox in Africa e la pandemia di Covid-19 hanno messo in luce le disuguaglianze nei sistemi sanitari globali e la vulnerabilità delle popolazioni emarginate. Sebbene diverse per natura, entrambe le crisi dimostrano l'importanza di risposte comunitarie, di una distribuzione equa delle risorse e di investimenti a lungo termine nei sistemi sanitari. 

Crediti immagine: NIAID/Flickr. Licenza: Attribution 2.0 Generic

La recente crisi del mpox in Africa e la pandemia di Covid-19 rappresentano due momenti critici per la salute globale, che mettono in evidenza la vulnerabilità delle popolazioni emarginate e le profonde disuguaglianze nei sistemi sanitari. Sebbene queste crisi differiscano per natura, entrambe sottolineano la necessità di risposte guidate dalle comunità, di una distribuzione equa delle risorse e di investimenti a lungo termine nei sistemi sanitari per proteggere la salute globale.