Uno sguardo al mondo
Là dove avviene, la diffusione sistematica della tecnologia informatica
nella quotidianità dell’attività sanitaria sta di fatto
inducendo l’incorporazione della metodologia della ricerca
osservazionale nella pratica clinica. Si sta generando così una piattaforma per la ricerca clinica
potenzialmente formidabile.
La realizzazione del processo è in fasi molto diverse in diverse parti del mondo.
Le ragioni delle diversità
riguardano le finalità e il contesto attuativo del processo.
In Europa, ad esempio, i paesi nordici sono un solido riferimento. La Svezia in particolare, da
oltre vent’anni ha
sistematizzato il monitoraggio della pratica clinica a livello nazionale,
strutturandolo in registri e
supportandolo a livello centrale
tecnicamente e economicamente. Oggi ha un capitale di informazioni anche di
lungo periodo, unico in Europa, ben gestito e configurato in modo da consentire
analisi scientifiche che elaborano il divenire epidemiologico nelle sue varie
applicazioni (prevalenza delle malattie e dei fattori di rischio, uso di
farmaci e di procedure diagnostiche e terapeutiche, appropriatezza e aderenza alle
raccomandazioni correnti ecc). La Germania ha sviluppato più recentemente un sistema di raccolta continuativa,
centralizzata di dati clinici, ma l’applicazione è prevalentemente
amministrativa e di governance gestionale. La ricerca scientifica
osservazionale non appare privilegiata
in questo contesto.
La rivoluzione americana
Negli USA, alcuni
anni fa, è iniziata l’implementazione sistematica di una rete
elettronica di raccolta dati (Electronic Health Recording, EHR) distribuita in
tutta la rete ospedaliera pubblica che include MEDICARE, MEDICAID (447.842
ospedali) e i Veteran Hospitals.
I costi sostenuti fino ad ora hanno superato i
50 miliardi di dollari (circa 30 spesi e 20 assegnati) erogati per la implementazione della tecnologia, la riorganizzazione operativa degli Ospedali e gli incentivi al personale sanitario.
Si tratta di fatto di una informatizzazione forzosa del sistema
sanitario pubblico statunitense, L’implementazione è
monitorata in dettaglio
e dovrà essere completata e
verificata strutturalmente e funzionalmente (e usata “meaningfully”) entro la fine del 2018 (benché stiano salendo dalle organizzazioni medico-sanitarie richieste crescenti di rallentare il
processo). A tutt’oggi la capacità di tenere il passo con tali innovazioni da parte dei singoli Stati è molto variabile. L’aggiornamento
attuato degli ospedali va dal 20% all’80% (dati di settembre 2015).
Si prevede che non tutti ce la faranno entro il 2018 e sono previste
sanzioni, che si stima ammonteranno a mezzo miliardo di dollari, dal 2018 al
2020.
Grande attenzione
viene posta anche ai prodotti della ricerca scientifica. Altri 10 miliardi e
mezzo di dollari (10 miliardi agli NIH, mezzo miliardo alla FDA) sono stati stanziati per ricerca clinica
in accompagnamento al 21st Century Cure Act (1), definitivamente
approvato nel luglio 2015, di cui accennerò in seguito.
Una struttura fondamentale nel processo è il Patient Centered Outcome Research network
(PCORnet) che include a tutt’oggi oltre 100
milioni di americani mediante il collegamento integrato di 13 grandi network
clinici gestiti da istituzioni di
ricerca medica e 23 database gestiti da pazienti e volontari interessati
(segnale molto importante della partecipazione dei cittadini alla ricerca
medica). Si noti che non si sta ancora
parlando di numeri derivanti dal sistema EHR, tuttora in implementazione.
Accanto a questa iniziativa federale che riguarda il sistema sanitario pubblico
statunitense, si sta muovendo rapidamente l'imponente sistema sanitario privato
che sta adeguandosi per mantenersi tecnicamente e operativamente all’interno del sistema sanitario nazionale
Inoltre si stanno
sviluppando di giorno in giorno reti di monitoraggio remoto per coloro, sani o
ammalati, che desiderano o devono essere monitorati raccogliendo segnali
biologici del proprio corpo in condizioni di vita quotidiana usuale, inviati in
tempo reale via smartphone (con costi
minimi) a centri di raccolta e valutazione dati. Si sta parlando di milioni di
persone inserite in rete, con ritmi di crescita mensile attorno al milione.
E’ facile immaginare la ristrutturazione profonda
che avranno epidemiologia e prevenzione sia primaria sia secondaria con questa vera rivoluzione di metodologia
operativa. Sugli enormi database che si vanno formando sono in corso esercizi
informatici su vasta scala per la gestione dei big data. Ad esempio, uno
riguarda la catalogazione e l’aggregazione (o
disaggregazione) di fenotipi, alcuni noti, altri che emergono dalle covarianze
tra i miliardi di dati archiviati, i cosiddetti “fenotipi calcolabili” (computable
phenotypes) derivabili dalla gestione di covarianti secondo modelli statistici che processano
informazioni raccolte in registrazioni elettroniche di variabili fisiologiche e
cliniche tracciabili nel tempo (fattori di rischio, eventi clinici), elaborate
con programmi informatici complessi che procedono riconfigurandosi in base all’esperienza cumulata in applicazioni precedenti.
D’altra parte, le iniziative in corso nel
Nordamerica (USA e Canada) riguardanti la salute pubblica costituiscono
complessivamente un business formidabile che durerà e si svilupperà nel tempo.
In pratica cosa ci
si aspetta da questa gigantesca operazione di implementazione e di
collegamento informatico universale del
sistema sanitario Nord-Americano (che, con caratteristiche proprie, include il
Canada)? Anzitutto una migliore governance del sistema sanitario basata sulla
conoscenza in tempo reale, trasversale e longitudinale, dello scenario
epidemiologico, preventivo e assistenziale nel suo insieme e dei vari settori che lo compongono. Una migliore
qualità dell’assistenza sanitaria con una tracciabilità certa degli individui basata sulla interconnetibilità dei network. Inoltre, uno straordinario sviluppo
della ricerca medica, non solo osservazionale, in un contesto di
continuità e rappresentatività certe dei dati, follow-up praticamente
automatici, supporto tecnico ed economico almeno teoricamente garantiti. Tutte
condizioni difficilissime da ottenere nei registri osservazionali correnti su
base locale o nazionale, non supportati attivamente dal sistema sanitario
pubblico.
A tutto ciò si associa uno straordinario sviluppo della
genetica medica, con incentivi pubblici di massa per la genotipizzazione.
Naturalmente il comparto industriale è molto attivo. Un esempio: recentemente un’azienda statunitense ha lanciato un’offerta di genotipizzazione direct to cosumer, raccogliendo oltre un
milione di adesioni in 2 settimane.
Uno sguardo al nostro paese
Il tema della “digitalizzazione” della Sanità è comparso molto
recentemente nel nostro paese. Anzi, per la verità al momento in cui scrivo comparso ancora non è. Un piano chiamato “Patto per la sanità digitale”, inserito nel
contesto del Patto per la salute 2014-2016 è stato formulato.2
Il documento è stato approvato e sottoposto alla conferenza Stato-Regioni nel luglio
2015 affinché venga recepito (o
modificato) e diventi esecutivo. Pertanto, quando questo articolo viene scritto
la stesura finale del documento non è disponibile. Comunque i
macro-obiettivi enunciati, riportati letteralmente, sono:
- “Sperimentare soluzioni finalizzate a un rafforzamento del sistema sanitario a saldo zero,
- misurare la sanità in termini di appropriatezza, efficienza ed efficacia per garantire che i livelli essenziali di assistenza siano erogati in condizioni di equilibrio economico,
- sviluppare un servizio sanitario fortemente attrattivo e competitivo, anche a livello internazionale (attirare utenti di altra nazioni UE e/o extra UE)”.
E’ chiaro che gli obiettivi sono limitati e
fortemente orientati agli aspetti economico-organizzativi del sistema sanitario
nazionale.
Per comparazione
richiamo quanto si sta programmando negli USA, in tema di information
technology applicata alla sanità e alla ricerca
medica, reso operativo con la approvazione del 21st Century Cure Act (1). Il documento programmatico federale espone gli obiettivi a breve e medio termine e le linee operative di
sviluppo della medicina i macro-obiettivi enunciati sono:
- promuovere ricerca e uso di nuove generazioni di biomarkers;
- incoraggiare la condivisione (espressa in termini operativi) dei dati prodotti dalla ricerca clinica;
- modernizzare i trial clinici;
- incorporare le esperienze dei pazienti nello sviluppo dei farmaci (vasto problema sociale oltre che medico-scientifico);
- migliorare l’interoperabilità dei network di raccolta dati (gli EHRs);
- accelerare lo sviluppo della precision medicine ricercando trattamenti medici indirizzati alle alterazioni genetiche nei singoli pazienti.
Manifestamente i
due documenti citati non sono omogenei. Quello statunitense è fortemente orientato verso l’uso dei risultati della incorporazione dello
strumento informatico nel mondo sanitario, con la conseguente disponibilità di big data, per rendere più appropriata e personalizzata la medicina
attraverso il potenziamento della ricerca clinica.
Quello italiano, a fronte di
una minore e non omogenea disponibilità della tecnologia informatica e una maggiore
pressione per la ristrettezza delle risorse, è orientato verso l’acquisizione di uno
strumento per la governance del sistema sanitario al minore costo possibile (“a saldo zero”) con l’obiettivo prevalente dell’efficienza associata al contenimento dei costi (benché in termini percentuali in rapporto al prodotto
interno lordo noi spendiamo meno della metà degli USA).
Se questo sia di per se compatibile con il terzo
macro-obiettivo riguardante la competitività a livello europeo resta da vedere. E’ un fatto comunque che mentre negli USA la ricerca clinica è percepita e applicata come fonte di sviluppo della conoscenza integrata all’attività medica, nel documento italiano, che si propone come pietra fondante e
riferimento venturo della “rivoluzionaria” (così viene presentata) digitalizzazione della sanità, la ricerca neppure si intravede. Nel documento
non è mai menzionata.
Svolgere un ruolo da protagonisti nel futuro prossimo potrebbe non essere
facile.
n.d.r: si veda anche Recenti Progressi in Medicina 2015 in press
Bibliografia
1 - NCI National Cancer
Institute. [Internet ]. NCI – MATCH trial. USA.
Accessed on August 18 2015. Available from: http://www.cancer.gov/about-cancer/treatment/clinical-trials/nci-supported/nci-match
2 - Patto per la sanità digitale. [Internet ]. Accessed on September 10,
2015. Available from: www.statoregioni.it.