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Italia sott’acqua, serve una vera prevenzione

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Alluvione infinita

La Romagna sotto un mare di fango vede il prodigarsi di tanti volontari e della Protezione civile, ma la minaccia di nuove piogge non lascia tranquilli. Una volta finita l’emergenza bisognerà però riprendere il filo delle politiche di prevenzione di questi eventi estremi che a causa della crisi climatica diventeranno via via più frequenti, agendo con più decisione sia sulla decarbonizzazione, sia sul governo del territorio. «I fiumi hanno bisogno di una regia unica a livello di bacino idrografico che imposti le necessarie opere di difesa e di rinaturalizzazione, come indicano da almeno vent’anni le direttive europee», spiega in questa intervista Andrea Agapito, responsabile Acque del WWF Italia. «I fiumi hanno bisogno di spazio intorno, di lanche, boschi ripariali e “soluzioni ispirate dalla natura” capaci in caso di piogge intense di assorbire la massa d’acqua capace altrimenti di distruggere ogni cosa. Questi interventi possono essere fatti, anche con pochi soldi. Ma dobbiamo assolutamente cambiare l'approccio. Se no andremo avanti così. Passeremo dalla siccità alla esondazione, in un’emergenza senza fine».

Flood in Italy, progetto Copernicus

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A metà maggio il ministro della Salute e la ministra della Famiglia, natalità e pari opportunità hanno firmato un decreto che istituisce un tavolo congiunto sulla disforia di genere i cui 29 membri dovranno effettuare «una ricognizione delle modalità di trattamento». Un paio di giorni dopo la ministra ha esplicitato che per lei l’identità sessuale deve rimanere binaria, come vuole la biologia, dimostrando di ignorare quello che la biologia riconosce da tempo: un ampio spettro di identità di genere. Abbastanza per temere che l’approccio di lavoro di questo tavolo possa essere guidato più dall’ideologia che dalla ricerca scientifica.

Crediti: Foto di Katie Rainbow/Unsplash

Suona davvero un po’ beffardo. Solo pochi giorni fa il ministro della Salute Orazio Schillaci e la ministra della Famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella hanno firmato un decreto che istituisce un tavolo tecnico di approfondimento sulla disforia di genere «per una ricognizione delle modalità di trattamento di tale condizione nel territorio nazionale».