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Italia sott’acqua, serve una vera prevenzione

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Alluvione infinita

La Romagna sotto un mare di fango vede il prodigarsi di tanti volontari e della Protezione civile, ma la minaccia di nuove piogge non lascia tranquilli. Una volta finita l’emergenza bisognerà però riprendere il filo delle politiche di prevenzione di questi eventi estremi che a causa della crisi climatica diventeranno via via più frequenti, agendo con più decisione sia sulla decarbonizzazione, sia sul governo del territorio. «I fiumi hanno bisogno di una regia unica a livello di bacino idrografico che imposti le necessarie opere di difesa e di rinaturalizzazione, come indicano da almeno vent’anni le direttive europee», spiega in questa intervista Andrea Agapito, responsabile Acque del WWF Italia. «I fiumi hanno bisogno di spazio intorno, di lanche, boschi ripariali e “soluzioni ispirate dalla natura” capaci in caso di piogge intense di assorbire la massa d’acqua capace altrimenti di distruggere ogni cosa. Questi interventi possono essere fatti, anche con pochi soldi. Ma dobbiamo assolutamente cambiare l'approccio. Se no andremo avanti così. Passeremo dalla siccità alla esondazione, in un’emergenza senza fine».

Flood in Italy, progetto Copernicus

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Il progetto ministeriale dei super ospedali non sembra una grande idea

un corridoio di ospedale

Il Ministero della Salute sta valutando un progetto per creare una rete di “super ospedali” nazionali, destinati a potenziare l’assistenza sanitaria soprattutto al Sud. Questi ospedali, con status speciale e finanziamenti statali, avrebbero lo scopo di frenare la mobilità sanitaria e a offrire cure di alta complessità. Il progetto ha contorni ancora vaghi, ma forse la priorità dovrebbe essere la razionalizzazione della rete ospedaliera esistente, piuttosto che la creazione di nuove strutture, per rispondere in modo efficace alle esigenze del Servizio Sanitario Nazionale.

Diversi quotidiani hanno recentemente segnalato un possibile progetto del Ministero della Salute: una rete di “super ospedali”. Lo spunto di partenza del progetto sarebbe un elenco dei venti ospedali che fanno parte della spina dorsale dei maxi poli ospedalieri, riportata lo scorso 24 giugno 2024 da Il Sole 24 Ore Sanità sulla base di una mappa messa a punto dai tecnici del Ministero della Salute e dal suo direttore generale della programmazione Americo Cicchetti.