fbpx Il micromondo complesso all’interno delle cellule | Scienza in rete

Il micromondo complesso all’interno delle cellule

Primary tabs

Jack D. Griffith, professore di microbiologia e immunologia e direttore di facoltà dell'Electron Microscopy Facility, University of North Carolina. Fra le sue passioni i cavalli, guidare aeroplani e le auto d'epoca.

Tempo di lettura: 1 min

L’interno di una cellula è un perfetto esempio di biosistema complesso, nel quale entrano in scena diversi attori: organelli, enzimi di vario tipo, complessi proteici, RNA messaggeri, lisosomi, proteine strutturali. Jack D. Griffith, professore all’Università della North Carolina, si occupa di studiare questo micromondo cellulare e le complesse interazioni che lo fanno funzionare.

Nel suo laboratorio vengono portate avanti diverse linee di ricerca, dallo studio dei telomeri all’organizzazione spaziale dei cromosomi, dai meccanismi di riparazione del DNA alla caratterizzazione biofisica e strutturale di diversi tipi di virus e alle loro capacità di interazione con il genoma.

Jack D. Griffith (Università della North Carolina) – Intervista realizzata durante il corso Advances in Complex Systems, organizzato a Como dal Centro per la Complessità e i Biosistemi dell’Università di Milano.

Combinando tecniche di biologia cellulare e biochimica con una grande esperienza nella microscopia elettronica, Griffith e i suoi colleghi possono osservare da vicino molti processi molecolari e le loro interazioni reciproche, ricostruendo parti della complessa architettura interna delle cellule.


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Ricostruire le storie umane attraverso gli isotopi stabili: le mummie dei bambini sacrificati nei rituali inca

una mummia di Llullaillaco

L'analisi degli isotopi stabili offre uno strumento prezioso per ricostruire aspetti dell'alimentazione, delle migrazioni e delle condizioni climatiche delle antiche società, integrando i dati biologici con quelli archeologici e storici. Un esempio significativo è lo studio sulle mummie di bambini Inca sacrificati nel rito Capacocha, che ha rivelato informazioni dettagliate sul loro status sociale, le abitudini alimentari e l'ultimo viaggio prima del sacrificio, evidenziando l'accurata organizzazione imperiale e le credenze religiose.

La storia dell’umanità è un susseguirsi di adattamenti e di mutue interazioni tra umano e ambiente, che è possibile rintracciare attraverso lo studio dei resti biologici e della cultura materiale, delle fonti scritte e iconografiche. In particolare, i resti umani e animali provenienti dai contesti archeologici costituiscono un archivio biologico di informazioni che rappresentano una fonte essenziale per ricostruire le dinamiche preistoriche e storiche.