Dopo che il Premio Nobel per la Fisica 2013 venne assegnato ai “padri” del bosone di Higgs, non c’è da stupirsi se tutti i pronostici per quest’anno erano concordi nel prevedere che il sommo riconoscimento avrebbe premiato una qualche applicazione tecnologica di frontiera. Ma questa volta nemmeno le agenzie più quotate, come ScienceWatch, sono riuscite a indovinare i nomi dei vincitori.
Alle ore 11:45 italiane, la Reale Accademia Svedese delle Scienze ha assegnato il Premio Nobel per la Fisica 2014 a Isamu Akasaki, Hiroshi Amano e Shuji Nakamura, «per l’invenzione di diodi a emissione di luce blu efficienti che hanno reso possibili sorgenti di luce bianca luminose e a risparmio energetico».
Akasaki e Amano sono fisici in forze all’Università di
Nagoya, in Giappone; Nakamura, anch’esso giapponese di nascita, è Professore
alla University of California, negli Stati Uniti. All’inizio degli anni ’90, i
tre scienziati misero a punto un Led (diodo a emissione di luce) in grado di
produrre luce blu, dopo trent’anni di fallimenti da parte dei migliori
scienziati dell’epoca.
Se combinati con Led rossi e verdi, i Led blu permettono di
realizzare sistemi in grado di emettere luce bianca. Questo ha reso possibile
la rivoluzione dell’illuminazione a Led, riassunta dalla Reale Accademia Svedese
delle Scienze con uno slogan davvero felice: «Le lampadine a incandescenza
hanno illuminato il ventesimo secolo; il ventunesimo sarà illuminato dalle
lampade a Led».
Le lampade a Led sono le prime fonti di luce bianca che emettono solo luce visibile, senza alcuna energia “sprecata” a produrre luce che non possiamo vedere. A fronte di una luminosità molto intensa, quindi, le lampade a Led presentano un consumo energetico particolarmente ridotto. I dispositivi più efficienti riescono attualmente a produrre oltre 300 lumen per ogni watt di potenza fornito. Tanto per fare un confronto, una tipica lampadina a incandescenza arriva ad appena 16 lm/W (quasi 20 volte meno), mentre una lampada a fluorescenza raggiunge i 70. A questo bisogna aggiungere che le lampade a Led arrivano fino a 100.000 ore di illuminazione, contro le 1000 di una lampada a incandescenza e le 10.000 di una lampada a fluorescenza.
Per via delle loro notevoli prestazioni, dei loro consumi limitati e del basso fabbisogno di materie prime (soprattutto quelle tossiche e inquinanti, come il mercurio), le lampade a Led si stanno sempre più imponendo come il nuovo standard per l’illuminazione, consentendo al tempo stesso un’ottima efficienza, un grande risparmio energetico e un basso impatto ambientale. Questo fatto è particolarmente rilevante se pensiamo che l’illuminazione rappresenta oltre il 20% della richiesta di elettricità a livello mondiale. E se pensiamo ai Paesi in cui l’energia scarseggia, come nel Terzo Mondo, i dispositivi a Led consentono una buona illuminazione alimentata solo con semplici pannelli solari, promettendo un miglioramento delle condizioni di vita per circa 1,5 miliardi di persone nel mondo.
Alfred Nobel istituì il Premio a suo nome nel 1901 «per coloro i quali abbiano apportato all’umanità il maggiore beneficio» in vari campi. Non c’è dubbio quindi che il riconoscimento a un’invenzione con un impatto tanto positivo nella vita di tutti si collochi pienamente nello spirito del fondatore del Premio. Per una tecnologia che ha solo vent’anni di età, poi, non è certo cosa da poco.