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Quale ruolo per i vaccini nella partita a scacchi tra umanità e Sars-CoV-2?

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Se il rapporto che si è instaurato tra il virus Sars-CoV-2 e specie umana può assomigliare a una partita a scacchi non è perché il virus insegua una propria strategia, come talvolta si afferma. Piuttosto, i miliardi di virus che si generano a gran velocità e vengono dispersi dalle persone infette sono pieni di errori che ogni tanto, casualmente, danno origine a una nuova variante che presenta vantaggi tali da affermarsi e sfidare nuovamente la nostra capacità di proteggerci. In questa partita a scacchi, qual è il ruolo dei vaccini? Le strategie (queste sì) di ricerca e produzione di vaccini diversi sono vincenti o generano solo confusione? E dovremo continuare a sottoporci a più di una vaccinazione all’anno? Ne hanno ragionato Guido Forni (immunologo) ed Eva Benelli (redazione Scienza in rete).

 


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In copertina: Los Desatres de la Guerra, Francisco Goya. Crediti: Wikimedia Commons

Negli attuali frangenti geopolitici è più che mai significativa la ricorrenza del 4 aprile, la Giornata mondiale di promozione dell’azione contro le mine e gli ordigni bellici inesplosi, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel dicembre 2005 con l'intento di mantenere all'ordine del giorno un argomento d'interesse planetario. Dopo ogni guerra, comincia un lungo lavoro di sminamento e di spolettamento: l'ONU calcola che, per ogni giorno di combattimenti, ce ne vogliano trenta di bonifica degli ordigni inesplosi, comprese le bombe sganciate dagli aerei.