fbpx Uniti, per studiare l'università | Scienza in rete

Uniti, per studiare l'università

Primary tabs

Tempo di lettura: 2 mins

Gli atenei di Milano, Bologna e Pavia, assieme alla Fondazione CRUI, hanno dato vita a un nuovo Centro di ricerca inter-universitario.

UNIRES (Italian Centre for Research on Universities and Higher Education Systems) ha sede nell’Università statale di Milano e intende studiare il mutamento dei sistemi di istruzione superiore in chiave comparata e multidisciplinare.

Direttore scientifico è Marino Regini (UniMi), mentre nel Consiglio scientifico siedono Gabriele Ballarino (UniMi), Giliberto Capano (UniBo), Alessandro Cavalli (UniPv), Stefano Govoni (UniPv), Roberto Moscati (Uni Milano-Bicocca), Natalia Paganelli (Fond. CRUI), Patrizia Pederzoli (UniBo), Gianfranco Rebora (LIUC), Michele Rostan (UniPv) ed Emanuela Stefani (Fond. CRUI).

UNIRES nasce dalla constatazione che, in tutti i paesi avanzati, la funzione delle università nella formazione del capitale umano, nonché nella produzione di conoscenza attraverso la ricerca, è diventata sempre più cruciale. Non è un caso che in molti paesi si siano creati negli ultimi vent’anni centri di ricerca specializzati negli studi sulla higher education.

In Italia, invece, pur di fronte a cambiamenti profondi e a riforme del sistema universitario, l’esigenza di sviluppare la ricerca comparativa e la documentazione sistematica in questo settore è stata finora avvertita solo da pochi studiosi, che per lo più operano nelle rispettive sedi in modo non coordinato fra loro. Inoltre, la segmentazione delle competenze (economiche, sociologiche, politologiche, statistiche, aziendalistiche) su questi temi ha fatto sì che raramente le strette interconnessioni fra i mutamenti avvenuti in quest’area siano state esaminate in modo approfondito.

Mancava, fino a oggi, un Centro di ricerca multi-disciplinare di dimensioni nazionali, che potesse funzionare come partner nei network internazionali – facendo conoscere le caratteristiche e i processi di innovazione in atto nel nostro sistema universitario – e che fosse in grado di fornire dati e analisi comparate ai decisori nella fase di progettazione e implementazione degli interventi riformatori. Nelle Università di Milano, Bologna e Pavia che hanno dato vita a UNIRES, nonché presso la Fondazione CRUI, operano da tempo gruppi di ricerca specializzati nell’analisi comparativa dei sistemi universitari e dei loro mutamenti. La costituzione di un Centro interuniversitario di ricerca è dunque lo strumento per aggregare e valorizzare queste competenze e per consolidare un vero e proprio centro nazionale per lo studio dei sistemi universitari e di alta formazione.

Per informazioni:
[email protected]
Tel. 02 50312990 – 50318977 – 50312085

Articoli correlati

Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Gli sprechi nel Servizio Sanitario Nazionale: è possibile fornire raccomandazioni per combatterli?

medico con stetoscopio

La crisi del SSN italiano è aggravata non solo dal sottofinanziamento, ma anche da sprechi strutturali. Tra le principali cause vi sono inefficienze gestionali, acquisti non ottimizzati e inappropriatezza nell'erogazione di servizi sanitari. Per affrontare il problema, è necessario un approccio scientificamente fondato che includa raccomandazioni su politiche sanitarie più mirate, come la razionalizzazione della rete ospedaliera e l'adozione di modelli assistenziali innovativi.

Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) italiano è in crisi e la salute è diventato uno dei problema che preoccupa di più gli italiani. La crisi della sanità pubblica ha portato questi giorni a uno sciopero di 24 ore del personale della sanità, promosso da alcune sigle sindacali e che si potrebbe definire “da esaperazione”. Un'esasperazione ampiamente giustificata. Nel quotidiano dibattito politico, tecnico e mediatico sulla crisi del SSN trova giustificatamente un grande spazio il tema del sottofinanziamento, mentre una scarsa attenzione viene riservata alla lotta agli sprechi.