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Vaccini e dintorni nel Covid: efficacia, sicurezza, politiche vaccinali e comunicazione

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COVID-19 ha messo tutti di fronte all'importanza della Sanità Pubblica, alla necessità di fare scelte in una situazione di emergenza e di grandi incertezze e al bisogno disperato di informazioni affidabili. Ad efficacia e sicurezza di vaccini e anticorpi monoclonali, alle relative politiche di sanità pubblica e alla comunicazione (mediatica e istituzionale) con le relative distorsioni sarà dedicato un webinar che si svolgerà il 10 marzo dalle 17 alle 19.
 
La partecipazione ai webinar e la successiva visualizzazione (le registrazioni saranno disponibili sul canale Youtube di AssociALIsono aperte a tutti. Considerando che AssociALI non ha sponsor e considerando l'impegno organizzativo, ci auguriamo che i partecipanti possano decidere di offrire il loro sostegno all'Associazione iscrivendosi o rinnovando la quota associativa che è di 60 euro, mentre per i più giovani di 35 anni e per gli appartenenti ad associazioni di pazienti e cittadini è di 20 euro. Per iscriverti clicca qui
 
Scarica il programma del webinar

 


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L’uso di ChatGPT rende pigri i ricercatori?

ricercatore pigro

Negli ultimi due anni, ChatGPT (e altri LLM della Generative AI) sono entrati a pieno regime sia nell’educazione universitaria che nei luoghi della produzione di conoscenza scientifica, che ha negli articoli pubblicati su riviste e giornali scientifici il proprio prodotto finale. Diverse opinioni sono state spese sull’avvento di questa tecnologia, ma pochi studi empirici se ne sono davvero occupati. Uno studio di Abbas e colleghi contribuisce a rispondere empiricamente alle mille domande che sorgono da un confronto con questo strumento, e solleva riflessioni urgenti sulle conseguenze del suo uso. Questo articolo è il primo di una serie di due articoli che si concentra su una particolare conseguenza – una negativa e una positiva – degli strumenti della Generative AI sulla ricerca accademica. In questo articolo, esploriamo quella negativa, la pigrizia.

Quando, dal 30 novembre 2022 e nei mesi successivi, abbiamo cominciato a sperimentare l’uso di ChatGPT, una delle prime considerazioni che ha fatto capolino nelle nostre menti è stata certamente l’imbarazzante facilità con cui si sarebbero potuti produrre dei testi scritti. Testi anche di una discreta qualità, e nei più svariati ambiti della scrittura.