Ormai l’avrete capito, a noi piace "battere il ferro" anche quando non è più caldo. Il discorso della diagnosi pre-impianto raccoglie in sé molti concetti che la morale e l’etica considerano in modo talvolta opposto rispetto a quello della scienza. Per questo abbiamo tentato di iniziare un dibattito per il quale ci siamo resi disponibili ad un incontro-scontro, assolutamente pacifico, di idee. Quando inizia la vita? A che punto può l’embrione essere considerato “persona”? Quanto è giusto controllare il concepimento attraverso i metodi di procreazione assistita? Quanto influiscono la morale, la religione e la cultura “tradizionale” sulle nostre percezioni della vita? Ognuna di queste domande non ha una risposta univoca o assolutamente giusta, sono molti i fattori da considerare. Per riflettere ancora su questi temi, abbiamo deciso di pubblicare un intervento volutamente provocatorio, ma anche un po’ scherzoso, che Floriano Papi, uno dei padri dell’etologia italiana, ci ha messo a disposizione pochi giorni fa.
"Visto che tanti si dilettano a disquisire sul principio della potenza e dell'atto, vorrei dire anch'io la mia, accettando il principio che l'uovo fecondato e i successivi stadi embrionali possono diventare individui-persone e come tali vanno considerati, con il loro diritto inalienabile alla vita. Naturalmente l'effettivo diventare persona dipende da molte circostanze, come il giusto equilibrio ormonale che consente l'annidamento nell'utero, la salute della madre, che fornisce il nutrimento, un normale svolgimento del parto. Insomma è un divenir persona condizionato da una serie di circostanze che sarebbe illecito (per non dire colpevole) non rendere le più favorevoli possibile allo sviluppo.
Ma se il divenir persona dell'uovo e dell'embrione è condizionato da determinate circostanze, allora anche l'uovo non fecondato va considerato come una persona in potenza. Infatti perché diventi persona basta che si realizzi una circostanza condizionante, che è la penetrazione di uno spermatozoo. Appena lo spermatozoo è penetrato, l’uovo può iniziare l’iter che potrebbe portarlo a divenir persona. Ne consegue che qualsiasi atto od omissione che impedisca l'incontro tra i gameti è illecito e, secondo alcuni, condannabile. Quindi è profondamente giusta la condanna dell'uso dei profilattici, di cui dovrebbe essere vietata la produzione e l'importazione, ed ugualmente riprovevole è l'uso e la pubblicità di qualsiasi pratica diretta ad impedire la fecondazione, come ad esempio il "coitus interruptus" e il "sistema Ogino-Knaus". Anche ogni astensione dall'atto sessuale con donne in età fertile (o presunte tali) che potrebbero incorrere nel rischio di una mancata fecondazione sarebbe da considerare colpevole, mentre le ASL dovrebbero organizzare appositi centri di pronta fecondazione (medica o infermieristica a seconda della disponibilità di personale). Sarebbero quindi da sanzionare come reati o illeciti gravi l'incitamento alla verginità, i voti di castità ed i conventi a sessi separati. Alla luce di una nuova dottrina monoteista, il peccato originale sarebbe la mancata fecondazione di Eva e nella cacciata dall’Eden la giusta reazione di Geova, stufo di aspettare invano un nipote.
Gli scenari che si prospettano con una logica applicazione del principio delle potenza e dell’atto sono grandiosi. Penso però che se ci riflettessero bene, anche i nostri reggitori finirebbero per considerare l’uovo fecondato e il pre-embrione per quello che sono: una o più cellule, più o meno indifferenziate, ben lungi da essere individuo-persona, che possono essere estirpate o usate per ricerche e cure." (Floriano Papi)
Floriano Papi è nato a Follonica (Grosseto) il 22
dicembre 1926 e si è laureato in Scienze Naturali nel 1947
all’Università di Pisa. I suoi maestri sono stati Mario Benazzi,
Alexander Luther e Leo Pardi. Al termine dell’ultimo conflitto ha avuto
il riconoscimento della Croce al merito di guerra per aver partecipato
alla Resistenza contro i tedeschi (1943-1945) nella Brigata Garibaldi. Ha frequentato la Stazione zoologica di
Napoli e quella di Tvärminne in Finlandia e compiuto viaggi e soggiorni
di studio principalmente in Lapponia, Somalia, Sud-Africa (Rhodes
University), USA (Cornell University) e Brasile (Museo Mello Leitão).
Ordinario di Zoologia nel 1963 è stato titolare della cattedra di
Etologia dal 1980. I campi principali delle sue attività hanno
riguardato la morfologia, la sistematica e la faunistica dei Turbellari,
i meccanismi dell’orientamento animale (Artropodi ripari, homing dei
colombi viaggiatori, Crostacei Anfipodi) ed il comportamento luminoso
delle Lucciole. È autore di oltre 150 pubblicazioni scientifiche. Ha
ottenuto il premio G.B. Grassi nel 1960 e la Medaglia d’oro per le
Scienze fisiche e naturali nel 1975; è Benemerito della Scuola, della
Cultura e dell’Arte, con diploma di Prima Classe e Medaglia d’oro; ha
ricevuto l’ordine del Cherubino dell’Università di Pisa e il Premio
Feltrinelli dell’Accademia Nazionale dei Lincei nel 1992. È socio della
Societas pro Flora et Fauna Fennica dal 1955, dell’Accademia Toscana di
Scienze e Lettere dal 1985; è stato segretario dell’Unione Zoologica
Italiana (1971-1974) e presidente della Società Italiana di Etologia
(1976-1978 e dal 1989); è membro dell’International Ornithological
Committee dal 1982. È socio nazionale dell’Accademia Nazionale dei
Lincei, del cui consiglio di presidenza ha fatto anche parte (Fonte: UAAR).
Laura Fedrizzi
Biochimica, Università degli Studi di Padova