Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Un gruppo di docenti di varie Università italiane ha scritto al Corriere della sera per ribadire il proprio appoggio al convegno del biodinamico che sta per svolgersi al Politecnico di Milano. A capitanarli è Claudia Sorlini (che su Scopus ha un h-index 28), con L. Angelini (h-index 17), G. Barbera (h-index 10), E. Gagliasso (h-index non pervenuto), V. Negri (h-index 19) e G. Dinelli (h-index 30). La loro tesi è che: “Il ruolo del mondo della ricerca è di fornire il supporto scientifico al gravoso compito di nutrire il pianeta, senza sposare acriticamente posizioni di parte”. Ci si domanda se analogo supporto lo darebbero a riti sciamanici, predizioni astrologiche o alla disposizione di ossa di animali fatte cadere in un piattino. Sorlini e cofirmatari se la prendono con Elena Cattaneo (h-index 61) che ha scritto al direttore del Politecnico per stigmatizzare che una istituzione tanto importante e prestigiosa abbia prestato il fianco a pratiche che intendono “nutrire il pianeta” appendendo al sole della prima estate, tra l’altro, vesciche di cervo maschio riempite di fiori di achillea. Anche il gruppo 2003 ha espresso il suo disappunto col suo presidente Nicola Bellomo (che pur essendo un matematico ha perfino su Scopus un h-idex 35!), per non parlare del resto dei suoi componenti che hanno h-index incomparabili (Alberto Mantovani, storico componente del gruppo, h-index 160). Ora l’indice delle citazioni non è il verbo, ma dovrebbe far pensare che non la pensano come Sorlini e cofirmatari l’attuale presidente della SIGA (Società di genetica agraria) Mario Pezzotti (h-index 39) o il passato presidente Michele Morgante (h-index 47), per non parlare del decano dei biologi vegetali italiani Francesco Salamini (h-index 73). Ma se si vuole restare a Milano, e all’Università Statale, non la pensa come la Sorlini nemmeno un’altra docente del campo come Chiara Tonelli (h-index 47). I valori dell’h-index dovrebbero essere paragonati ad una ascesa in montagna dove stare a 19 (o 1900 metri), ossia al valore del mio personale h-index non è motivo di grande orgoglio. Ben altra cosa è salire oltre i 3500 metri dove il passo si fa pesante e l’ossigeno rarefatto. Più su ci vuole un gran fisico e talvolta le bombole per respirare. Ma anche se si resta a quote basse come la mia, non possono sfuggire a nessuno due aspetti di cui la ricerca scientifica deve essere ben consapevole:
Chi avvalora queste tesi (ossia del biologico da cui il biodinamico nasce per gemmazione), per favore ci produca un dettagliato e documentato documento di assenza/presenza di conflitti d’interesse perché una scienza autorevole deve essere una scienza cristallina.