fbpx Il nucleare della Corea del Nord | Scienza in rete

Il nucleare della Corea del Nord

Primary tabs

Read time: 5 mins

Abbiamo pensato che un breve sommario delle questioni riguardanti i programmi nucleari della Corea del Nord possa aiutare a fare chiarezza sullo stato attuale delle cose e a ipotizzare possibili sviluppi. 

  • Il 31 Dicembre del 1991 Corea del Nord e Corea del Sud firmano un accordo per bandire le armi nucleari dalla penisola coreana. Non sono stabilite contestualmente le procedure di verifica dell’accordo, ma nel Gennaio del 1992 la Corea del Nord firma un accordo che permette ispezioni nei suoi sette siti di Yongbyon.
  • Nel 1993, a seguito della richiesta di più stringenti ispezioni perché sospettata di aver intrapreso un programma nucleare per costruire armi nucleari, la Corea del Nord minaccia di uscire dal TNP (Trattato di Non Proliferazione) che aveva ratificato nel 1985.
  • Nel 1994, dopo una serie di tira-e-molla con l’AIEA (Agenzia Internazionale Energia Atomica, Vienna), la Corea del Nord comunica che non autorizzerà più ispezioni dell’Agenzia. L’Amministrazione Clinton rafforza la presenza militare americana nella Corea del Sud.
  • L’iniziativa personale dell’ex-Presidente Jimmy Carter si conclude, nell’Ottobre del 1994 con un accordo ("agreed framework") sulla base del quale la Corea del Nord smantellerà il sito di Yongbyon e aprirà alle ispezioni i siti segreti, mentre gli Stati Uniti e i loro alleati sostituiranno i vecchi reattori a grafite nordcoreani e forniranno petrolio alla Corea del Nord.
  • Nel Gennaio del 2001, nel suo primo messaggio all’Unione, il neoeletto Presidente G. W. Bush accusa la Corea del Nord, assieme ad Iraq e Iran, di costituire “an axis of evil”.
  • Il 10 Gennaio del 2003 la Corea del Nord decide di ritirarsi dal TNP  e nell’Agosto del 2003 iniziano I “Colloqui delle Sei Nazioni” (Stati Uniti, Russia, Cina, Giappone, Corea del Nord e Corea del Sud).
  • Dopo una serie di nuovi tira-e-molla con AIEA e Stati Uniti sul suo programma nucleare, l’8 Ottobre 2006 la Corea del Nord effettua il suo primo test (plausibilmente un’arma di potenza limitata, inferiore al kiloton).
  • A Ottobre del 2006 riprendono i “Colloqui delle Sei Nazioni” per il disarmo nucleare. Nel Febbraio del 2007 nuovo accordo: gli Stati Uniti forniranno alla Corea del Nord circa 400 milioni di Dollari in petrolio e la Corea del Nord abbandonerà il programma nucleare militare e permetterà nuove ispezioni dell’AIEA.
  • Nell’Ottobre del 2008 l’Amministrazione Bush toglie la Corea del Nord dall’elenco degli Stati che supportano il terrorismo, ma nel Dicembre dello stesso anno i “Colloqui delle Sei nazioni” collassano definitivamente e la Corea del Nord dichiara che riprenderà il processo di arricchimento dell’Uranio.
  • Il 25 Maggio del 2009 la Corea del Nord effettua il secondo test nucleare. Nel Giugno nuovo sanzioni del Consiglio di Sicurezza, compresa la richiesta di ispezionare navi e aerei sospettati di trasportare materiale militare.
  • Alla fine di febbraio 2012 il nuovo leader Kim Jong-un, nell’ambito degli accordi che prevedono aiuti alla Corea del Nord da parte degli Stati Uniti, annuncia di sospendere i test e il processo di arricchimento dell’Uranio e di aprire il Paese alle ispezioni internazionali.
  • Nell’Aprile del 2012 il test, peraltro fallito, di un nuovo missile intercontinentale porta gli Stati Uniti a sospendere l’invio di aiuti alimentari alla Corea del Nord.
  • Nel maggio dello stesso anno immagini satellitari sembrano indicare che la Corea del Nord abbia ripreso la costruzione di un nuovo reattore dal quale ottenere Plutonio per le armi nucleari.
  • A seguito delle esercitazioni congiunte Stati Uniti – Corea del Sud, che impegnano circa 10.000 soldati sudcoreani e 3.000 soldati americani, l’11 Marzo 2013 Kim Jong-un dichiara nullo l’armistizio del 1953 con la Corea del Sud, che aveva posto la fine alla guerra iniziata nel 1950. Da notare che simili dichiarazioni di non considerare più valido l’armistizio del 1953 erano già state fatte dalla Corea del Nord negli anni 1994, 1996, 2003, 2006, 2009.
  • Nel Gennaio 2013, in risposta alla decisione unanime del Consiglio di Sicurezza di inasprire le sanzioni, la Corea del Nord dichiara di non avere intenzione alcuna di interrompere i programmi di sviluppo di missili ed armi nucleari, con l’obiettivo finale di essere in grado di colpire il territorio degli Stati Uniti.
  • 12 febbraio 2013: terzo test di un’arma nucleare, con caratteristiche tali da far supporre significativi progressi nella miniaturizzazione delle testate, tecnologia di importanza cruciale per poter installare testate nucleari su missili a lunga gittata. Nuova risoluzione del Consiglio di Sicurezza con piena adesione della Cina. 

La prima conclusione che ci sembra si possa trarre è che la Corea del Nord da anni utilizza la minaccia di “andare nucleare” e di sviluppare missili balistici intercontinentali, nonché di denunciare l’armistizio del 1953 con la Corea del Sud come “bargain chip” per ottenere aiuti da Stati Uniti e occidente. Agli effetti destabilizzanti ed incentivanti la proliferazione nucleare orizzontale di questa politica si aggiungono quelli devastanti per la popolazione civile nordcoreana.

Questi fatti impongono anche una riflessione sugli aspetti attualmente ancora discriminatori del TNP: fino a che gli “Stati con Armi Nucleari” (Stati Uniti, Federazione Russa, Inghilterra, Francia, Cina) non adempiranno appieno l’Art. VI del TNP del 1970 (concludere in buona fede trattative su misure efficaci per una prossima cessazione della corsa agli armamenti nucleari e per il disarmo nucleare, come pure per un trattato sul disarmo generale e completo sotto stretto ed efficace controllo internazionale) e non verranno definitivamente “svalutate” le armi nucleari, promuovendo processi che portino ad un mondo libero da armi nucleari, sarà molto difficile che le armi nucleari non vengano considerate strumento di potere politico e di contrattazione dagli Stati che ancora non le posseggono (cfr. Statement from Pugwash President  on the DPRK nuclear test).

In questi giorni l’Amministrazione Obama ha deciso di abbandonare l’idea di installare dei missili intercettori “upgraded” in Polonia (e forse in Romania) come fase finale del progetto di Difesa Antimissile (European Phased Adaptive Approach (EPAA) basato in Europa. Decisione che potrebbe facilitare il progresso dei negoziati per la riduzione delle armi nucleari strategiche di Stati Uniti e Federazione Russa. Contemporaneamente, però, l’Amministrazione Obama ha anche stabilito di installare 14 nuovi missili intercettori in Alaska, in aggiunta ai 26 già schierati, per rassicurare Corea del Sud e Giappone circa l’impegno e la tempestività degli Stati Uniti ad adottare misure di dissuasione nei confronti della Corea del Nord. Decisione, questa, che rischia di aggravare l’instabilità della regione.


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Perché ridiamo: capire la risata tra neuroscienze ed etologia

leone marino che si rotola

La risata ha origini antiche e un ruolo complesso, che il neuroscienziato Fausto Caruana e l’etologa Elisabetta Palagi esplorano, tra studi ed esperimenti, nel loro saggio Perché ridiamo. Alle origini del cervello sociale. Per formulare una teoria che, facendo chiarezza sugli errori di partenza dei tentativi passati di spiegare il riso, lo vede al centro della socialità, nostra e di altre specie

Ridere è un comportamento che mettiamo in atto ogni giorno, siano risate “di pancia” o sorrisi più o meno lievi. È anche un comportamento che ne ha attirato, di interesse: da parte di psicologi, linguisti, filosofi, antropologi, tutti a interrogarsi sul ruolo e sulle origini della risata. Ma, avvertono il neuroscienziato Fausto Caruana e l’etologa Elisabetta Palagi fin dalle prime pagine del loro libro, Perché ridiamo. Alle origini del cervello sociale (il Mulino, 2024):