E’ forse la foto spaziale più significativa di tutte. Non è la più bella o colorata e neppure la più appariscente o la più tecnologica. Venne scattata nel 1990 dal Voyager 1 - in quel momento a 6 miliardi di chilometri di distanza dalla Terra - e ci mostra il nostro Pianeta perso nel buio del Cosmo. Un piccolo puntino azzurro grande neppure un pixel che si scorge a malapena su quel fondo di velluto scuro, attraversato da bande più chiare. Siamo sinceri, dal punto di vista fotografico è tutt’altro che un capolavoro. A rendere davvero speciale quel pale blue dot ci ha però pensato la riflessione di chi quell’immagine l’aveva richiesta con insistenza: Carl Sagan.
Alla NASA l’idea dev'essere davvero rimasta nel cuore, tanto
che nel settembre del 2006 gli ingegneri responsabili della sonda Cassini hanno
fatto il bis e, riprendendo Saturno mentre il disco del pianeta nascondeva
il Sole, hanno nuovamente immortalato la Terra. Nulla di più dettagliato della
precedente immagine: sempre quel solito insignificante puntino di luce acceso
appena al di sopra del sistema di anelli più appariscente del pianeta. Un vero
peccato, però, non ci fosse più la fervida fantasia di Sagan a coinvolgerci in
nuove suggestioni.
Nei prossimi giorni la sonda Cassini ripeterà quasi identico
il suo servizio fotografico. Questa volta, però, i responsabili della missione
non ci avviseranno a cose già fatte, ma ci offrono la possibilità di metterci
in posa. Per l’occasione è stata indetta una vera e propria giornata
commemorativa, The day the Earth smiled,
con tanto di sito ufficiale e istruzioni per l’uso. Per chi volesse
andare subito al sodo, l’appuntamento è per la tarda serata del prossimo 19
luglio. Verso le 23:30 (ora italiana), osservando verso ovest, si potrà
scorgere appena sopra l’orizzonte un astro giallastro: è il pianeta Saturno.
Non è poi così difficile, se le nubi non fanno scherzi. A quel punto, guardando
verso il pianeta, assumiamo un’espressione il più naturale possibile, magari
aiutandoci con il classico cheese.
Ecco fatto.
Il 19 luglio, tra le 23:27 e le 23:42, da 1370 milioni di
chilometri di distanza la sonda Cassini catturerà ancora una volta l’immagine
della Terra. E su quell’immagine stavolta ci saremo anche noi. Non
pensiamo di riuscire a scorgere qualcosa di più del solito insignificante
mucchietto di pixel azzurrini, ma lasciamoci trasportare dall’appassionante
gioco proposto da quell’immagine. Quando la fotografia verrà rilasciata,
mettiamola accanto a quella del 1990. Per chi sa ancora stupirsi e giocare con
la fantasia non sarà difficile accorgersi che dietro quelle manciate di pixel
si nascondono quasi 25 anni della nostra vita. E sarà bello riuscire a scoprire
se e quanto è cambiato quel piccolo grumo di polvere che noi chiamiamo casa e
quanto sono cambiati i sogni che da sempre accompagnano tutti gli abitanti di
questa minuscola scaglia di Universo.
Un gioco banale, forse, ma solo i vecchi non sanno più giocare e sognare. Forse perchè hanno permesso che ai sogni si sostituissero i rimpianti.