fbpx Video esperimenti per giocare con la scienza | Scienza in rete

Video esperimenti per giocare con la scienza

Primary tabs

Read time: 1 min

L'app Video Science mette a disposizione circa 70 video esperimenti (in inglese) per giocare con la scienza. In ogni video Dan Menelly, insegnante di scienze presso la Scuola Internazionale delle Nazioni Unite e Einstein Fellow della National Science Foundation in ciber infrastrutture, spiega la teoria scientifica alla base degi esperimenti, gli strumenti da utilizzare e le vari fasi per realizzarli. I video durano tra i 2 e i 5 minuti. L'app è stata progettata da Science House e dal Science House Foundation.
Per utilizzare l'app è necessario avere una connessione wifi.

Per vedere i video contenuti nell'app è anche possibile visitare il sito web di VideoScience.

Video tutorial e anteprime dell'app:

[video:http://www.youtube.com/watch?v=YugWxfylypA]

videoscience 1 videoscience 2 videoscience 3 videoscience 4


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Coscienti, senzienti, emotivi: la dichiarazione di Cambridge (e qualche crepa nel nostro ego)

Quest’anno è stata proposta la New York Declaration on Animal Consciousness, che fa seguito alla Dichiarazione di Cambridge del 2012, secondo la quale molti animali non umani, dai mammiferi ai cefalopodi, possiedono i substrati neurologici per la senzienza e le emozioni. Una presa di posizione su basi scientifiche che sfida la visione cartesiana degli animali come macchine prive di emozioni. Ma l'idea fatica a radicarsi nel pubblico generale, che spesso rifiuta il concetto di senzienza negli animali.

«Si dichiara quanto segue: L’assenza di una neocorteccia non sembra precludere ad un organismo l’esperienza di stati affettivi. Prove convergenti indicano che animali non-umani possiedono i substrati neuroanatomici, neurochimici e neurofisiologici degli stati consci assieme alla capacità di esibire comportamenti intenzionali. Conseguentemente, il peso delle prove indica che gli umani non sono unici nel possedere i substrati che generano la coscienza.