Carlo Rovelli è un importante fisico teorico e filosofo
della scienza che vive e lavora in Francia. Si occupa di gravità quantistica,
ovvero quella linea di ricerca che tenta di rendere consistenti tra loro le due
grandi teorie del Novecento: relatività generale e meccanica quantistica.
La
teoria che Rovelli ha contribuito a fondare si chiama “gravità quantistica a
loop” (per gli amici LQG), che è la maggiore “rivale” della (più nota a livello
mediatico) teoria delle stringhe. Nel 2011 Rovelli si era già fatto notare come
divulgatore con "Che cos’è la scienza" (Mondadori), in cui ricostruisce il
pensiero del filosofo greco Anassimandro e, in generale, del pensiero
scientifico.
Si potrebbe dire, leggendo questo "La realtà non è come ci
appare" (Raffaello Cortina), che la cifra del Rovelli divulgatore stia proprio
qui: trasmettere la forma del pensiero scientifico, più che il suo contenuto.
Non ci si aspetti, quindi, un testo da cui poter apprendere nel dettaglio che
cosa dicono la gravità quantistica a loop, la meccanica quantistica e la
relatività generale: tutto questo c’è, naturalmente, ma i lettori che cercano
questo tipo di divulgazione potrebbero rimanere delusi.
Quello che fa Rovelli, in questo testo, è qualcosa di più
profondo e sottile: il suo scopo non è spiegare relatività generale e meccanica
quantistica, ma che cosa queste due grandi teorie ci insegnano del mondo; il
suo scopo non è trasmettere la LQG, ma la visione della Natura che tale teoria
può offrire. La parola “visione” compare spesso nel testo: perché questo non
vuole essere solo un libro sulla fisica, ma anche – e soprattutto –
sull’interpretazione della realtà che la fisica ci permette di costruire.
Qual è, quindi, la visione offerta dalla LQG? Come
suggerisce il titolo, è uno scenario molto differente da quello a cui siamo
avvezzi e che nella vita quotidiana diamo per scontato. Se per molti versi
siamo abituati – e a ragione – a pensare alla fisica come una disciplina che
scardina le nostre certezze e i nostri preconcetti, più difficile è capire
quale nuova interpretazione dare al mondo fisico, laddove esso sembra smettere
di soggiacere ai nostri schemi intuitivi.
È proprio quello che Rovelli, pagina dopo pagina, fa in
questo libro. Per comprendere la struttura della Natura occorre decostruire
alcune nostre certezze che derivano in parte dai sensi e in parte dalla
tradizione culturale: questo libro aiuta a capire cosa fa parte di questa
struttura anche se sembra non farne parte (per esempio i campi) e, viceversa,
cosa non ne fa parte anche se sembra di sì (come lo spazio e il tempo).
Partendo dalle grandi intuizioni degli atomisti greci, e
proseguendo in un percorso ideale attraverso svariati “giganti” della fisica
(Galilei, Newton, Faraday, Maxwell, Einstein, Bohr, Heisenberg, Dirac...),
l’autore arriva a spiegarci i grandi pilastri concettuali della fisica moderna
(relatività generale e meccanica quantistica); ci spiega perché sembrano
incompatibili tra loro, e ci mostra come la LQG sembrerebbe “curare” questo
decennale litigio. La “cura” non è a base di nuove idee (come avviene nella
teoria delle stringhe) ma di una riorganizzazione dei concetti già acquisiti in
una nuova interpretazione della Natura.
Un’interpretazione in cui lo spazio e il tempo – in barba a
Kant – non sono più “ingredienti” intrinseci alla Natura, ma solamente effetti
su scala macroscopica dei processi che avvengono nella profondità del mondo
quantistico. Un mondo costituito non più di particelle ma di “campi quantistici
covarianti” che interagiscono continuamente; e proprio da questa interazione
derivano le nostre nozioni di spazio, tempo e particelle. Nozioni utili per noi
esseri umani, ma non essenziali – sembrerebbe – per dare una descrizione più
intima della realtà in cui siamo immersi.
La potenza del percorso di Rovelli, nonché il maggiore
pregio di questo libro, sta proprio nella maniera perfettamente naturale e
agevole con cui l’autore ci conduce dal nostro scenario intuitivo del mondo
(spazio + tempo + particelle) a quello della LQG: tanto da farci trovare
inaspettatamente “sensata” questa visione della realtà. Che in fondo segue solo
le tracce indicate dalla relatività generale e dalla meccanica quantistica. In
questo senso l’autore è abile nel selezionare quali tasselli del discorso sono
davvero importanti e poi ricombinarli al momento opportuno per restituirci un
quadro convincente.
Ma forse non del tutto convincente. Perché in questo sforzo
si è preferito, certamente pensando al lettore digiuno di fisica, tralasciare
molti dettagli tecnici sulle teorie fisiche: il risultato è che, alla fine del
libro, troppe conclusioni sembrano “scese dal cielo” senza un’argomentazione
sufficientemente solida. In questo senso sarebbe stata preferibile una
foliazione più ampia accompagnata da un livello di approfondimento maggiore.
Nelle oltre duecento pagine che compongono il suo libro, Carlo Rovelli ci comunica la meraviglia e il fascino della ricerca di un’interpretazione del mondo che non deve essere bella, ma sempre più efficace per descrivere la realtà; tenendo sempre conto – come l’autore ci ricorda nell’appassionato finale del libro – che è nella natura stessa della scienza non porre mai fine a tale ricerca, e non guardare mai a nessuna teoria (o “visione”, che dir si voglia) come a qualcosa di definitivo e stabilito una volta per tutte.