fbpx Intervista a Fritjof Capra | Scienza in rete

Intervista a Fritjof Capra

Primary tabs

Read time: 2 mins

Fisico e teorico dei sistemi nonché saggista di fama internazionale, Fritjof Capra divenne famoso nel 1975 grazie al suo bestseller “Il Tao della fisica” e si è occupato, nel corso della sua carriera, di sviluppo sostenibile, ecologia e teoria della complessità. È venuto al Festival della Scienza per parlare di Leonardo da Vinci, sul quale ha scritto diversi libri fra cui l’ultimo, “L’anima di Leonardo”, appena uscito in Italia.

Professor Capra, lei sostiene da tempo che la scienza dovrebbe aprirsi a un approccio olistico, approccio che rappresenta l’opposto di quello riduzionista. C’è una vera contrapposizione o si tratta di due prospettive che devono essere combinate, affinché si possa ottenere la conoscenza cui la scienza aspira?

Devono essere combinate. Oggi sappiamo che tutti i fenomeni naturali sono interconnessi; non c’è separazione, il mondo non è una macchina composta da parti separate. C’è un cambiamento metaforico fondamentale dalla visione del mondo come una macchina alla sua comprensione come una rete. Per studiare una rete bisogna dunque passare da una prospettiva di oggetti a una di relazioni, dalla quantità alla qualità, dalla misura alla mappatura. Questo non significa che le quantità non siano più importanti, anzi. È necessaria un’integrazione, ed è per questo che uso il termine “sistemico”, anziché olistico.

Lei ha parlato di Leonardo come di uno scienziato che possedeva una mentalità di questo tipo, che pur essendo un esperto di macchine non era un meccanicista. Perché, secondo lei, la scienza sembra aver dimenticato questo suo approccio sistemico?

Penso sia pressoché impossibile sapere perché ciò sia successo, essendoci tanti elementi che hanno influenzato questo percorso. Di certo è vero che nel Rinascimento italiano c’è stato un periodo relativamente breve, un centinaio di anni circa, durante il quale l’educazione di un’artista includeva diversi aspetti scientifici, dall’ingegneria alla chimica. Nel corso della storia ci sono stati altri momenti simili, penso al gruppo di poeti riunitosi intorno a Goethe nel romanticismo tedesco; Goethe era artista, scienziato, scrittore e non a caso la sua opera ha molti collegamenti con Leonardo.

Premio giovani ricercatrici e ricercatori


Il Gruppo 2003 per la ricerca scientifica indice la quarta edizione del "Premio giovani ricercatrici e ricercatori edizione 2025" per promuovere l'attività di ricerca e richiamare l'attenzione delle istituzioni e dell'opinione pubblica sulle nuove generazioni di scienziate e scienziati.



prossimo articolo

Recovery Fund: un effetto evidente sulla qualità della produzione scientifica

grafico di crescita dentro a bandiera eu

A circa quattro anni dall’introduzione del Recovery Fund, un finanziamento straordinario post-COVID, si può tentare qualche analisi di massima sugli effetti dello stesso nella produzione scientifica italiana (ed europea). Mentre gli effetti sulla quantità sembrano poco significativi, emerge un dato interessante: l’incremento del Nature Index Count, che raccoglie il numero di pubblicazioni su circa 140 riviste considerate di alta qualità. L’Italia ha visto un incremento del 10% di questo indice, sostanzialmente invariato dal 2015 al 2019, per effetto delle pubblicazioni del periodo COVID, e un ulteriore aumento di circa il 40% dall’introduzione del PNRR a oggi, mentre paesi come Francia, Germania e USA (dove non risulta un paragonabile incremento di investimenti) hanno un valore di tale indice molto più stabile. La Grecia e la Romania, che hanno anch'esse investito fortemente in R&S con il Recovery Fund come l’Italia, confermano l’effetto. Si nota infine che le (ben più economiche, ovviamente) valutazioni bibliometriche dell’ANVUR hanno avuto effetto prevalentemente sulla quantità di pubblicazioni di minore qualità, e infine che costo per pubblicazione di qualità, siamo al momento allineati a Francia, Germania e Cina.