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L'app diventa un gioco da tavolo a base di Scienza

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The Art of ScienceUn popolare gioco da tavola The Art of Science è stato trasformato in una app per iPad dalla RXL.
The Art of Science è un gioco a quiz per mettere alla prova le proprie conoscenze scientifiche.

Possono giocare un minimo di 2 fino a un massimo di 6 giocatori. Le domande sono 120 e sono divise in 6 categorie: matematica, biologia, chimica, fisica, tecnologia e una categoria mista.
E' possibile acquistare pacchetti di domande aggiuntive (330 domande a 7 sek, corrispondenti a circa 0,79 euro).

Al momento il gioco è disponibile solo in inglese e in svedese.
ATTENZIONE: al primo avvio, la lingua di default dell'app è lo svedese. Per scegliere l'inglese cliccare su "Inststallniingar" e selezionare la bandiera inglese.

Esistono diverse versioni dell'app anche per sistemi operativi Android, per esempio: L'arte della Scienza: ChimicaL'arte della Scienza: Biologia o L'arte della Scienza: Fisica.

[video:http://www.youtube.com/watch?v=4wPsh_DCqzQ]

Anteprime dell'app:

Art of ScienceArt of ScienceArt of ScienceArt of Science


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Giornata storica il 13 maggio: Vittoria Brambilla e Fabio Fornara di Unimi hanno messo a dimora le prime piantine di riso geneticamente editate TEA (tecniche CRISPR di evoluzione assistita) per resistere a parassiti come il brusone senza usare fitofarmaci, nella campagna pavese di Mezzana Bigli. Si tratta di una sperimentazione, ma in campo aperto, il primo consentito in Italia. Il permesso è fino a fine anno, ma prorogabile in attesa delle nuove regole europee. All'evento erano presenti una piccola folla di amici delle biotecnologie, tra cui spiccano la senatrice a vita Elena Cattaneo e Marco Cappato dell’associazione Luca Coscioni. Era presente anche la giornalista Anna Meldolesi, che firma l'articolo, e il ricercatore CNR Roberto Defez, nella foto insieme a Vittoria Brambilla. Credito foto: Associazione Luca Coscioni.

La rete delimita ventotto metri quadrati di nudo terreno, in mezzo alla campagna pavese. Al suo interno si muove una decina di ricercatrici e ricercatori dell’Università di Milano. Il computer portatile appoggiato a terra mostra lo schema delle parcelle. Un metro viene srotolato per segnare le coordinate sulle zolle.