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Luigi Ferdinando Marsili, esempio d’ingegno poliedrico

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Luigi Ferdinando MarsiliLuigi Ferdinando Marsili nasce a Bologna nel 1658 e muore nella stessa città nel 1730. Esploratore, scienziato, soldato, uomo eclettico e di vastissimi interessi, ha goduto di grande fama all’estero, meno in Italia. Tra i suoi maestri, l’astronomo e matematico Geminiano Montanari (1633- 1687) e il medico e fisiologo Marcello Malpighi (1628-1694). Nel 2011 è ricorso il trecentesimo anniversario della fondazione dell’Accademia delle Scienze di Bologna, istituita dal Marsili nel 1711, con la fusione dell’antico Istituto delle Scienze. Come sede dell’Accademia fu scelto Palazzo Poggi, dove oggi è ubicata l’Università di Bologna. Grande mecenate di Marsili fu l’arcivescovo di Bologna Prospero Lambertini (1675-1758) divenuto poi Papa Benedetto XIV, il quale si preoccupò di diffondere in Italia e soprattutto nell’Europa dei lumi, i lavori scientifici e la vasta produzione generale dall’Accademia. L’aspetto innovativo dell’Istituzione bolognese era costituito dalla possibilità che gli scienziati del tempo avevano di verificare, sul campo, le loro teorie, applicando il metodo galileiano. Un vulcano sottomarino che si trova al largo del Mar Tirreno, a circa 140 Km a Nord della Sicilia e 150 Km a ovest della Calabria e facente parte dell’arco insulare Eoliano, porta il nome di Marsili, in onore dello scienziato bolognese.

Marsili scienziato e non solo

L’attività di Luigi Ferdinando Marsili, come ricorda Paolo Rumiz nell’articolo: «Le straordinarie avventure di Luigi Ferdinando Marsili», su Repubblica del 18/12/2011, è molto più conosciuta all’estero che in Italia. In Francia, Marsili ha sviluppato le sue avanzate ricerche sul mare, per le quali è considerato il fondatore della moderna oceanografia. In Austria ha messo in evidenza le sue indiscusse capacità di stratega militare e di cartografo (è stato artefice della riscossa occidentale sugli Ottomani, contribuendo alla definizione dei confini dell’impero asburgico dopo la pace di Carlowitz del 26 gennaio 16991). Luigi Ferdinando Marsili è rinomato in Ungheria, per aver salvato da un incendio i preziosi libri di Mattia Corvino (1443-1490), sovrano illuminato di quella nazione a partire dal 1458. Quel re fu il primo esploratore del Danubio e primo cartografo ad aver prodotto carte geografiche precise dei territori compresi tra Pannonia (antica regione situata tra i fiumi Danubio e Sava) e Transilvania. Lo scienziato bolognese svolse in Turchia osservazioni sulle correnti del Bosforo e si dedicò allo studio della pianta del caffè, di cui descrisse accuratamente le proprietà. Nel 1671 visitò Napoli, il Vesuvio e i Campi flegrei. Di seguito sono riportati alcuni lavori del Marsili.

  • Studi sul Bosforo Tracio o Canale di Costantinopoli, in cui sono riportate nozioni fisiche e biologiche di quello stretto.
  •  Trattato di dinamica delle acque e di biologia dal titolo: Danubius Pannonico-Mysicus, pubblicato ad Amsterdam nel 1726.
  •  Histoire Physique de la Mer, opera fondamentale del 1725, pubblicata ad Amsterdam.
  •  Una monografia dal titolo Osservazioni fisiche intorno al lago di Garda detto anticamente Benaco.
  • Studi sulle miniere di zolfo della Romagna.

Nell’ultima parte della sua vita, Marsili si ritirò a Bologna donando tutto il  suo vastissimo e prezioso materiale di ricerca all’Accademia delle scienze. All’interno dell’Accademia, fu istituita una tipografia in grado di stampare i documenti in latino, greco, ebraico e arabo. Lo scienziato fu eletto socio dell'Académie française e della Royal Society, alla quale venne presentato da Isaac Newton. Il catalogo dei manoscritti del Marsili è stato pubblicato, nel 1928, dal bibliotecario Lodovico Frati (1855-1941) [2].

Principali opere di Luigi Ferdinando Marsili

Il lavoro Danubius Pannonico Mysicus, pubblicato ad Amsterdam nel 1726, costituisce un fondamentale trattato sulla dinamica e sulla biologia delle acque del Danubio. Accanto a ricerche di geografia, astronomia, etnografia, litologia, Marsili svolge, con ampiezza e acutezza, importanti indagini idrografiche. Il periodo di maggiore attività del Marsili nel campo dell'oceanografia corrisponde al suo soggiorno nel piccolo villaggio di Cassis, sulle coste della Provenza, fra il 1706 e il 1708. Egli stesso descrisse il suo lavoro in una lettera all'abate Bignon, responsabile della Biblioteca Nazionale di Parigi: «Così ho cominciata la ricerca sopra l'istoria del mare, nella quale ho pensato di trattare della natura delle acque del mare e dei suoi diversi movimenti; della differenza dei fondi del mare, che mi sembrano aver rapporto colla struttura delle montagne; di alcuni effetti che producono i venti sopra queste acque; della natura dei pesci sviluppata per mezzo dell'analisi; della vegetazione delle piante che crescono nel fondo del mare...».
Frutto del biennio di osservazioni e di studi compiuti a Cassis è la Historie physique de la mer, il primo trattato di oceanografia nel senso moderno; opera originale e densa di risultati fondati sull'osservazione e sull'esperienza, secondo il modello di ricerca galileiano.
Una bibliografia completa delle opere di Luigi Ferdinando Marsili si può trovare nel sito: http:/it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Ferdinando_Marsili

[1] Il Trattato di pace di Carlowitz fu firmato il 26 gennaio 1699 a Sremski Karlovci (città che ora si trova in Serbia) e mise fine alle guerre susseguitesi dal 1683–1697 tra la Lega Santa e l'Impero Ottomano
[2] Lodovico Frati, Catalogo dei manoscritti di Luigi Ferdinando Marsili, conservati nella Biblioteca  universitaria  di  Bologna, Firenze, Olschki, Tip. Giuntina, 1928.


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