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Un viaggio sulle orme di Darwin con l'app Libroid

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Il giornalista e scrittore Jürgen Neffe ha trascorso 7 mesi circumnavigando il globo sulle tracce di Charles Darwin. Il reportage scientifico nato dall'esperienza del fisico e biologo Neffe ha dato origine al primo Libroid. E' infatti proprio durante la stesura di "La vita - un viaggio" che Neffe ha avuto l'idea di creare un nuovo libro digitale.
Si legge sul sito ufficiale: il Libroid non è l’eBook, è la risposta digitale all’eredità di Gutenberg.

La struttura di un Libroid è composta da 3 colonne: nella colonna centrale il testo, a destra e sinistra 2 colonne più strette dedicate agli approfondimenti. Tra gli approfondimenti si trovano: foto, collegamenti esterni, fonti, interi libri, mappe, diagrammi, note, registrazioni audio, spartiti, grafici o link.
I contenuti che compaiono in queste colonne sono sempre correlati al testo presente nella colonna centrale.
Ruotando l'ipad in posizione orizzontale le 2 colonne laterali scompaiono per consentire una lettura tradizionale del testo. 

In un Libroid le pagine non si sfogliano ma si scorrono. Un numero percentuale in alto a destra indica in quale punto del Libroid ci si trova.

Nel Libroid è possibile sottolineare il testo o inserire delle note.

[video:http://www.youtube.com/watch?v=1IVlVH6MKAY]

E' possibile utilizzare l'app anche quando non si è connessi. Ma quando connessi, gli autori di un Libroid possono inserire in modo indipendente nuovi testi, traduzioni o contenuti e i lettori possono cambiare lingua, scambiare informazioni, note o commenti in tempo reale con altri utenti.

Un limite di Libroid è che non è prevista una versione stampabile.

[video:http://www.youtube.com/watch?v=ciZghUz8elg]

Anteprime dell'app:

Libroid Darwin unoLibroid Darwin dueLibroid Darwin treLibroid Darwin quattro

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Di latticini, biotecnologie e latte sintetico

La produzione di formaggio è tradizionalmente legata all’allevamento bovino, ma l’uso di batteri geneticamente modificati per produrre caglio ha ridotto in modo significativo la necessità di sacrificare vitelli. Le mucche, però, devono comunque essere ingravidate per la produzione di latte, con conseguente nascita dei vitelli: come si può ovviare? Una risposta è il latte "sintetico" (non propriamente coltivato), che, al di là dei vantaggi etici, ha anche un minor costo ambientale.

Per fare il formaggio ci vuole il latte (e il caglio). Per fare sia il latte che il caglio servono le vacche (e i vitelli). Cioè ci vuole una vitella di razza lattifera, allevata fino a raggiungere l’età riproduttiva, inseminata artificialmente appena possibile con il seme di un toro selezionato e successivamente “forzata”, cioè con periodi brevissimi tra una gravidanza e la successiva e tra una lattazione e l’altra, in modo da produrre più latte possibile per il maggior tempo possibile nell’arco dell’anno.