In un recente incontro pubblico, il genetista Luca Cavalli Sforza ha affermato che i normali individui della specie umana hanno un limite di relazioni sociali, che si possono desumere analizzando le loro rubriche telefoniche, che si aggira intorno alle 500 persone. Ora uno studio statunitense pubblicato su Nature Neuroscience individua nell'amigdala, struttura "antica" e profonda del cervello, la sede della complessità delle relazioni sociali degli individui. Più è grande l'amigdala, più ricco e differenziato il carnet delle proprie relazioni.
I ricercatori del Massachusets General Hospital e dell'Harvard Medical School di Boston hanno misurato la complessità delle relazioni sociali di un gruppo di soggetti chiedendo loro quanti contatti regolari avevano con altre persone e a quali gruppi sociali questi contatti appartenessero. Le stesse persone sono state sottoposte a risonanza magnetica nucleare per misurare le dimensioni dell'amigdala, che in effetti è risultata più grande nelle persone con reti sociali più complesse. Nessuna relazione invece è stata trovata con un'altra struttura celebrale, l'ippocampo.
"Neuroscience: Social networks in the amygdala" Nature Neuroscience. DOI: 10.1038/nn.2724