fbpx ChemCam, buona la prima! | Page 4 | Scienza in rete

ChemCam, buona la prima!

Primary tabs

Read time: 2 mins

La prima sommaria analisi dei dati raccolti da Curiosity nel test di prova di ChemCam indica che lo strumento sta funzionando alla perfezione. Già spunta, però, un piccolo mistero da chiarire.

Una prestazione davvero eccellente, questo in sintesi il giudizio del team del Los Alamos National Laboratory che ha la responsabilità diretta della gestione di ChemCam, il delicato strumento frutto della collaborazione franco-statunitense incaricato di svelare i segreti delle rocce di Marte. Davvero significative anche le immagini dell'esperimento diffuse dalla NASA. Secondo le dichiarazioni di Roger Wiens, Principal investigator del team di ChemCam, la qualità degli spettri raccolti dallo strumento è paragonabile a quelli raccolti nelle fasi di sperimentazione a Terra.

Le prime analisi di Coronation, la roccia che è stata il primo bersaglio degli impulsi laser di ChemCam sul suolo marziano, indicano una composizione sostanzialmente basaltica, in linea dunque con quanto ci si attendeva. In occasione del primo lampo laser – e solo in tale circostanza – gli spettri raccolti dallo strumento hanno però individuato anche un eccesso di magnesio e idrogeno. Anche se si dovranno attendere analisi più approfondite per riuscire a decifrare quella strana presenza, già è stata avanzata una prima ipotesi, che attribuisce la rilevazione alla polvere che ricopriva la roccia.

In attesa dei risultati, su Marte non si perde tempo ed è già stato individuato il prossimo obiettivo di ChemCam: si tratta di un gruppo di rocce nella zona investita dai retrorazzi della sonda al suo arrivo e battezzata Goulburn.

Los Alamos National Laboratory

Autori: 
Sezioni: 
Marte

prossimo articolo

Perché ridiamo: capire la risata tra neuroscienze ed etologia

leone marino che si rotola

La risata ha origini antiche e un ruolo complesso, che il neuroscienziato Fausto Caruana e l’etologa Elisabetta Palagi esplorano, tra studi ed esperimenti, nel loro saggio Perché ridiamo. Alle origini del cervello sociale. Per formulare una teoria che, facendo chiarezza sugli errori di partenza dei tentativi passati di spiegare il riso, lo vede al centro della socialità, nostra e di altre specie

Ridere è un comportamento che mettiamo in atto ogni giorno, siano risate “di pancia” o sorrisi più o meno lievi. È anche un comportamento che ne ha attirato, di interesse: da parte di psicologi, linguisti, filosofi, antropologi, tutti a interrogarsi sul ruolo e sulle origini della risata. Ma, avvertono il neuroscienziato Fausto Caruana e l’etologa Elisabetta Palagi fin dalle prime pagine del loro libro, Perché ridiamo. Alle origini del cervello sociale (il Mulino, 2024):