fbpx Fantoni presidente dell'ANVUR | Page 5 | Scienza in rete

Fantoni presidente dell'ANVUR

Read time: 1 min

E' Stefano Fantoni il primo presidente dell'Anvur, l'agenzia di valutazione del sistema universitario e della ricerca. A decretarlo e' stato il voto unanime del consiglio direttivo dell' Agenzia che si e' riunito questa mattina dopo essersi insediato solo un giorno fa. Fantoni, e' un fisico e proviene dalla Sissa di Trieste che ha diretto dal 2004 ad oggi. "Sono sicuro - ha detto a margine della cerimonia di investitura - che con questa squadra formidabile e compatta riusciremo ad aiutare il ministero ad attuare pieneamente la riforma". Fantoni guiderà una squadra composta da sette scienziati (Giuseppe Novelli, lo stesso Fantoni, Fiorella Kostoris, Sergio Benedetto, Andrea Bonaccorsi, Massimo Castagnaro, Luisa Ribolzi) chiamati a valutare il sistema universitario e della ricerca in Italia.

Il Gruppo 2003, nel complimentarsi con Fantoni per la nomina e ritenendo strategica l'attività di vaglio delle ricerche da parte dell'ANVUR per avviare finalmente un sistema i grado di premiare i più meritevoli, si appresta a inviare ai sette componenti ANVUR una lista di domande su risorse e metodi della valutazione che saranno chiamati a compiere.

Autori: 
Sezioni: 
Nomine

prossimo articolo

La COP29 delude. Ma quanti soldi servono per fermare il cambiamento climatico?

Il presidente della COP 29 di Baku, Mukhtar Babayev, chiude i lavori con applausi più di sollievo che di entusiasmo. Per fortuna è finita. Il tradizionale tour de force che come d'abitudine è terminato in ritardo, disegna un compromesso che scontenta molti. Promette 300 miliardi di dollari all'anno per aiutare i paesi in via di sviluppo ad affrontare la transizione, rimandando al 2035 la "promessa" di 1.300 miliardi annui richiesti. Passi avanti si sono fatti sull'articolo 6 dell'Accordo di Parigi, che regola il mercato del carbonio, e sul tema della trasparenza. Quella di Baku si conferma come la COP della finanza. Che ha comunque un ruolo importante da giocare, come spiega un report di cui parla questo articolo.

La COP 29 di Baku si è chiusa un giorno in ritardo con un testo variamente criticato, soprattutto dai paesi in via di sviluppo che hanno poca responsabilità ma molti danni derivanti dai cambiamenti climatici in corso. I 300 miliardi di dollari all'anno invece dei 1.300 miliardi considerati necessari per affrontare la transizione sono stati commentati così da Tina Stege, inviata delle Isole Marshall per il clima: «Ce ne andiamo con una piccola parte dei finanziamenti di cui i paesi vulnerabili al clima hanno urgentemente bisogno. Non è neanche lontanamente sufficiente.