fbpx L'antropologia dei microbi | Page 6 | Scienza in rete

L'antropologia dei microbi

Primary tabs

Read time: 2 mins

Da un lato ci sono i sempre più spettacolari progressi negli studi delle comunità microbiche che vivono nel nostro organismo; dall’altro ci sono le ricerche etnografiche volte a raccogliere informazioni sulle diverse culture umane. In mezzo, c’è chi, come il professor Jeffrey Gordon, direttore del Centre for Genome Sciences and System Biology della Washington University, il suo collega ricercatore Joseph DeStefano e la dottoranda di antropologia Amber Benezra, della New School for Social Research di New York, suggerisce un’integrazione fra questi due approcci. L’intrigante proposta è stata presentata in un articolo recentemente pubblicato su PNAS, nel quale gli autori fanno leva sui punti di contatto fra questi due programmi di ricerca per dimostrare l’utilità di un simile approccio.

Lo studio del “microbioma” umano ha fatto passi da gigante, soprattutto negli ultimi 5 anni, portando ad alcune interessanti scoperte. Ad esempio, è dimostrato che le comunità microbiche intestinali sono condivise fra membri della stessa famiglia e possono fornire svariate informazioni sulla disponibilità e i metodi di preparazione del cibo o sui movimenti delle popolazioni umane. Tutte informazioni, queste, che risultano particolarmente appetibili per chi, come gli antropologi, si occupa di studiare le tante sfumature della cultura umana. L’approccio antropologico, d’altra parte, consentirebbe agli studiosi dell’ecologia microbica umana di integrare nelle loro analisi tutta una serie di dati riguardanti i fattori alimentari, sociali e politico-economici che contribuiscono a plasmare le comunità umane e, di conseguenza, il microbioma dei singoli individui.

Gordon e i suoi colleghi non si limitano a suggerire collaborazioni volte a una migliore interpretazione di dati già raccolti; la loro proposta include la formazione di nuovi programmi di ricerca che sappiano andare oltre il semplice dialogo interdisciplinare, facendo ricorso ad approcci metodologici e concettuali innovativi. Un qualcosa di più della semplice somma delle parti, insomma.

Diversi sono i temi che varrebbe la pena affrontare e gli autori ne elencano alcuni: lo studio l’ereditarietà del microbioma in parallelo con altri aspetti politici e culturali, in diversi gruppi sociali; l’analisi dell’impatto sulla salute e sul microbioma umano dei cambiamenti di stili di vita; l’indagine delle relazioni fra cure pre- e neonatali nelle diverse culture, e la trasmissione intergenerazionale del microbioma.

Se si prova a pensare a noi stessi come a una sorta di “sovraorganismo” composto di cellule e geni tanto umani quanto microbici, coi secondi che superano i primi in termini di pura quantità, ci si rende conto di quanto simili proposte possano suonare interessanti.

Autori: 
Sezioni: 
AllegatoDimensione
PDF icon Anthropology of microbes503.3 KB
Biologia

prossimo articolo

Blackout in Spagna e Portogallo: ecco cosa è successo

Il 28 aprile 2025 un blackout ha paralizzato Spagna, Portogallo e parte della Francia. Le indagini escludono un attacco informatico e puntano a uno squilibrio nella rete elettrica, forse amplificato dall’alta produzione da fonti rinnovabili. Un evento che mostra quanto la transizione energetica, pur necessaria, richieda strumenti avanzati per garantire sicurezza e continuità.

Il 28 aprile 2025 un blackout elettrico ha messo in ginocchio Spagna, Portogallo e parte della Francia, con danni e perdite economiche ancora da valutare. Le cause non sono ancora del tutto chiare. Escludendo, come sembra, attacchi informatici, restano sul tavolo diverse ipotesi tecniche. Potrebbe essersi trattato di un guasto locale alla rete che si è propagato rapidamente creando sbilanciamenti che non sono stati gestiti adeguatamente. È anche probabile che le fonti rinnovabili, per loro natura non programmabili, abbiano contribuito a mandare in tilt il sistema.