Le microalghe sono una
nuova, inaspettata arma per la battaglia
contro il tumore al collo dell’utero. A dirlo è lo studio, pubblicato su
PlosOne, di un gruppo di ricerca dell’Enea e dell’Istituto Nazionale Tumori
Regina Elena. Giovanni Giuliano e Rossella Franconi con Aldo Venuti hanno sviluppato un vaccino
terapeutico che supera i limiti dei vaccini preventivi contro le infezioni del
papilloma umano attualmente disponibili in commercio. Questi non possono,
infatti, proteggere i pazienti già infettati dalle successive fasi di sviluppo
del tumore, non sono efficaci contro le lesioni pre-cancerose e prevedono,
inoltre, dei costi molto alti che ne impediscono la diffusione nei Paesi più
poveri e a maggiore rischio di contrazione dell’HPV (circa il 7% di tutti i
tumori è causato dal virus del papilloma umano).
Nella microalga Chlamydomonas
reinhardtii, i ricercatori dell’Enea e dell’Ire hanno introdotto il gene
che caratterizza una delle proteine dell’HPV in grado di causare la proliferazione
incontrollata di tumori, la proteina E7. Con un’opportuna modifica genetica, la
proteina prodotta dalla microalga ha mantenuto la sola proprietà di indurre una
risposta immunitaria (abolendo, invece, quella specificamente oncogenica).
Il 60% delle cavie vaccinate con la proteina E7 prodotta da Chlamydomonas non ha sviluppato il tumore durante le 13 settimane successive all’iniezione di cellule tumorali.
“Da più di 13 anni abbiamo
sviluppato nuove formulazioni terapeutiche, partendo dal concetto che le piante
possono essere pensate come una biofabbrica”, spiega Rossella Franconi del
Laboratorio di Biotecnologie dell’ENEA. “E’ un settore che viene seguito da più
parti da diversi anni. Questo lavoro è un passo avanti, proprio perché le
microalghe sono un sistema di produzione sicuro, sterile, che apre la strada,
ci auguriamo verso la sperimentazione clinica e una diffusione di farmaci a
basso costo”.
Soprattutto nei Paesi latino-amercani, infatti, il tumore al collo dell’utero
rappresenta un allarme e un’emergenza, che rende necessario la disponibilità di
terapie accessibili a tutti.