Regioni
Toscana

Veneto

Province
Padova

Ravenna

Bologna

Bolzano

Latina

Mantova

Modena

Piacenza

Roma

I dati utilizzati sono quelli aggiornati alle 18 dell'8 luglio 2020 e sono stati scaricati dal sito
https://github.com/pcm-dpc/COVID-19/tree/master/dati-province.
Alcuni chiarimenti possono essere trovati nella Nota Metodologica.
17 luglio: Valle D’Aosta, Molise, Sardegna, Basilicata e Umbria hanno un aumento inferiore a dieci del numero totale di casi rispetto a 14 giorni fa. Le prime quattro, assieme a Trento, non hanno casi oggi.
La Sardegna sembra giunta alla fine dell’epidemia, assieme alla Puglia.
Tendenza all’aumento dell’incidenza media nell’ultimo periodo in Toscana, Campania, Lazio, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia e Veneto. L’incidenza media è alta nell’ultimo mese per l’Emilia Romagna con tendenza all’aumento. Osserviamo che, nonostante i numerosi focolai, il numero dei tamponi effettuati in alcune regioni è molto basso, come per esempio in Campania.
In Lombardia, Emilia Romagna e Veneto ancora alti i valori medi dell’incidenza relativa, ossia rapportata alla popolazione della regione. Sotto osservazione la provincia di Bolzano per l’aumento recente dell’incidenza. Notiamo inoltre che la Lombardia ed il Piemonte hanno oggi 1476 e 100 casi “in fase di definizione/aggiornamento”.
Nella tabella si riportano i valori odierni dell'incidenza, ossia del numero di nuovi casi positivi al giorno, assieme ai corrispondenti valori rapportati a 100.000 abitanti, al numero di tamponi, sempre per 100.000 abitanti e alla percentuale di nuovi casi positivi rispetto ai tamponi.
Incidenza | Incidenza (100.000 ab) | Numero di tamponi (100.000 ab) | Nuovi casi positivi rispetto ai tamponi (%) | Varianza | |||
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | Abruzzo | 1 | 0,075629 | 56,94851 | 0,1328 | ||
2 | Basilicata | 0 | 0 | 52,07192 | 0 | ||
3 | Bolzano | 4 | 0,75304 | 151,7382 | 0,49628 | Valori alti | |
4 | Calabria | 5 | 0,25444 | 43,71217 | 0,58207 | ||
5 | Campania | 12 | 0,20551 | 29,19979 | 0,70381 | ||
6 | Emilia Romagna | 54 | 1,2138 | 124,8415 | 0,97227 | ||
7 | Friuli Venezia Giulia | 3 | 0,24633 | 232,7831 | 0,10582 | ||
8 | Lazio | 14 | 0,23736 | 52,60995 | 0,45118 | ||
9 | Liguria | 2 | 0,12777 | 96,40281 | 0,13254 | ||
10 | Lombardia | 55 | 0,54897 | 98,92396 | 0,55494 | Valori alti | |
11 | Marche | 3 | 0,19505 | 67,03271 | 0,29098 | ||
12 | Molise | 0 | 0 | 52,5046 | 0 | ||
13 | Piemonte | 8 | 0,18213 | 64,74634 | 0,28129 | ||
14 | Puglia | 5 | 0,12303 | 42,29939 | 0,29087 | ||
15 | Sardegna | 0 | 0 | 65,08845 | 0 | ||
16 | Sicilia | 4 | 0,079104 | 47,46234 | 0,16667 | ||
17 | Toscana | 6 | 0,16032 | 71,237 | 0,22506 | ||
18 | Trento | 0 | 0 | 243,7636 | 0 | Valori alti | |
19 | Umbria | 2 | 0,225 | 94,16048 | 0,23895 | ||
20 | Valle D'Aosta | 0 | 0 | 85,11779 | 0 | ||
21 | Veneto | 55 | 1,1207 | 188,9342 | 0,59318 |
Di seguito i grafici che mostrano l'incidenza e la sua varianza nelle regioni.
Come leggere i grafici. Il primo segmento verticale nei grafici 1, 2, 4 e la prima x nel grafico 3 corrispondono al primo rilascio di lockdown del 4 maggio. Il secondo segmento verticale nei grafici 1, 2, 4 e la seconda x nel grafico 3 corrispondono al secondo rilascio di lockdown del 18 maggio. Il terzo segmento verticale nei grafici 1, 2, 4 e la terza x nel grafico 3 corrispondono al 3 giugno, inizio dei flussi tra regioni. Ulteriori approfondimenti nelle note in fondo a questa pagina.

Nord ovest

Si noti che dopo circa 7-10 giorni dal primo rilascio di lockdown del 4 maggio, in Liguria e Piemonte è diminuita la velocità con cui va a zero l’incidenza. Dopo circa 7-10 giorni dal secondo rilascio di lockdown del 18 maggio, c'è stata un'analoga diminuzione di velocità anche per la Lombardia. Dopo circa 7-10 giorni dal 3 giugno, inizio dei flussi tra regioni, notiamo un'ulteriore diminuzione della velocità con cui va a zero l'incidenza media per tutte e tre le regioni sopra citate, se non un lieve aumento finale per la Lombardia.
Valle D'Aosta

Piemonte

Liguria

Lombardia

Nord est

Si noti che dopo circa 7-10 giorni dal primo rilascio di lockdown del 4 maggio nella provincia di Trento si è registrato un aumento della velocità con cui va a zero l’incidenza.
Emilia Romagna

Trento

Bolzano

Veneto

Friuli Venezia Giulia

Centro

Toscana

Umbria

Marche

Lazio

Abruzzo

Sud

Campania

Molise

Puglia

Basilicata

Calabria

Isole

Sardegna

Sicilia

Note
Due sono gli indicatori che abbiamo considerato. Entrambi sono calcolati a partire dalla sequenza temporale dei valori misurati dell'incidenza, ossia del numero di nuovi casi positivi al giorno.
A partire dalla sequenza dei valori misurati, abbiamo effettuato una stima dell'incidenza tramite la regressione lineare non-parametrica con kernel gaussiano. Questo ci ha permesso di ottenere una curva molto più regolare. Se i valori misurati dell'incidenza sono molto bassi ma non diminuiscono o lo fanno con velocità bassa consideriamo sospetta questa situazione. A maggior ragione se i valori aumentano, come è accaduto per la provincia di Trento. Anche una riduzione della velocità con cui diminuisce l'incidenza è sospetta quando la curva è ancora "alta", ossia quando i valori dell'incidenza sono distanti dallo zero.

Il secondo indicatore riguarda le fluttuazioni dei valori misurati dell'incidenza rispetto al modello teorico. Tali fluttuazioni sono quantificate tramite la loro varianza in una finestra temporale mobile di 21 giorni. Un aumento dei valori della varianza negli ultimi giorni è considerato "sospetto". Il principio alla base di questo precursore è quello secondo il quale, prima che avvengano cambiamenti macroscopici di una grandezza (a livello della sua media) che descrive un sistema che sta uscendo fuori dall’equilibrio possano avvenire delle variazioni nelle fluttuazioni rispetto al valor medio della grandezza considerata: per esempio questo indicatore è stato già utilizzato in ambito sismologico (Sebastiani G et al, 2019) e ha permesso di prevedere il giorno del terremoto di Parkfield del 2004 (retrospettivamente usando i dati sismici fino a 100 giorni prima del mainshock) e prevederne uno nello stesso sito nel 2024 (Sebastiani G. e Malagnini L., sottomesso per la pubblicazione al Bulletin of Seismological Society of America, 2020).

Dopo aver calcolato la sequenza della stima non parametrica della varianza, possiamo rappresentarla in un piano cartesiano in funzione della sequenza della stima non parametrica dell'incidenza. Poiché ci troviamo in una fase "discendente" dell'epidemia, la sequenza temporale dell'incidenza tenderà a zero e così farà la varianza. Infatti i valori dell'incidenza sono ben descritti dal modello probabilistico di Poisson, la cui varianza, che quantifica le sue fluttuazioni, è uguale al valor medio. Dato che il valor medio dell'incidenza tende a zero, così farà la varianza. Quindi la "traiettoria" temporale in questo piano cartesiano si sposterà sempre più verso l'origine degli assi (il punto di coordinate (0,0)). Nel grafico della Lombardia, possiamo osservare le crocette lungo la traiettoria che corrispondono al 4 maggio e al 18 maggio, cioè l'inizio delle due fasi di rilascio delle misure di lockdown. Tra le prime due crocette ci sono 14 giorni e una sostanziale diminuzione dell'incidenza (lungo l'asse y, quello verticale). Tra la seconda crocetta e l'ultimo punto (quello più in basso) ci sono 12 giorni, ma la diminuzione dell'incidenza è molto più piccola.

Guardando il grafico della provincia di Trento, si può osservare l'inversione di tendenza e l'aumento dell'incidenza, per fortuna transitorio. Infatti la curva, che dapprima scendeva, dopo aver raggiunto un minimo, ha iniziato a salire di nuovo. Successivamente, la curva è tornata a scendere.

Le curve della Lombardia, del Piemonte, della Liguria e della provincia di Trento sono lontane dall'origine poiché queste regioni sono ancora in una fase intermedia dell'evoluzione dell'epidemia. La curva dell'Emilia Romagna mette in luce che questa regione si trova in una fase più avanzata dell'evoluzione dell'epidemia, ma non così avanzata come quella della Sardegna, che ha quasi raggiunto l'origine degli assi, che corrisponde alla fine dell'epidemia.
L'approccio di considerare la "traiettoria" dell'epidemia nel piano valor medio-varianza è generale e può essere utilizzato con successo anche in altre applicazioni. Per esempio, ho già utilizzato questo approccio per effettuare diagnosi differenziale tra melanoma e altri tipi di tumori utilizzando immagini "iperspettrali".
I dati utilizzati sono quelli aggiornati alle 18 dell'8 luglio 2020 e sono stati scaricati dal sito
https://github.com/pcm-dpc/COVID-19/tree/master/dati-regioni.
Alcuni chiarimenti possono essere trovati nella Nota Metodologica.
Benevento ha incidenza misurata nulla negli ultimi 43 giorni e quindi è Covid-19 free. Oristano ed Enna hanno incidenza misurata nulla da 28 giorni e oggi diventano quindi Covid-19 free.
Ci sono alcune province delle cinque regioni più colpite, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto e Liguria dove 7-10 giorni dopo uno dei due giorni corrispondenti al rilascio delle misure di lockdown, si nota una riduzione della velocità con cui l’incidenza decresce verso lo zero, se non in alcuni casi un aumento dell’incidenza stessa. Questo avviene anche dopo circa 7-10 giorni dall’inizio dei flussi tra regioni il 3 giugno. Questo è molto più rilevante per alcune province della Lombardia, dove l’incidenza assoluta, ossia non rapportata alla popolazione della provincia, ha valori alti. In alcune province si ha un aumento della varianza, come per esempio per quelle di Bergamo, Varese e Alessandria. Situazione da tenere sotto osservazione con molta attenzione.
Per le altre province, sono bassi i valori dell’incidenza assoluta, ma non il valor medio dell’incidenza relativa. Questo suggerisce quindi di osservare cosa succede nei prossimi giorni.
Province Covid-free
Benevento

Oristano

Enna

Province con alti valori dell'incidenza o in aumento
Bergamo

Brescia

Cremona

Lecco

Lodi

Mantova

Milano

Monza e Brianza

Pavia

Sondrio

Varese

Torino

Vercelli

Genova

Imperia

Savona

Bolzano

Pordenone

Trieste

Padova

Rovigo

Treviso

Venezia

Verona

Bologna

Ferrara

Forlì-Cesena

Modena

Parma

Piacenza

Ravenna

Reggio Emilia

Rimini

Arezzo

Lucca

Livorno

Massa Carrara

Pisa

Prato

Fermo

Pesaro e Urbino

Latina

Roma

Frosinone

L'Aquila

Chieti

Avellino

Caserta

Salerno

Cosenza

Catanzaro

Vibo Valentia

Bari

Foggia

Palermo

Ragusa

Catania

Cagliari

Tutte le province
Crotone

Agrigento

Nuoro

Ancona

Aosta

Arezzo

Ascoli Piceno

Asti

Avellino

Bari

Barletta-Andria-Trani

Belluno

Benevento

Bergamo

Biella

Bologna

Bolzano

Brescia

Brindisi

Cagliari

Caltanissetta

Campobasso

Caserta

Catania

Catanzaro

Chieti

Como

Cosenza

Cremona

Crotone

Cuneo

Enna

Fermo

Ferrara

Firenze

Foggia

Forlì-Cesena

Frosinone

Genova

Gorizia

Grosseto

Imperia

Isernia

L'Aquila

La Spezia

Latina

Lecce

Lecco

Livorno

Lodi

Lucca

Macerata

Mantova

Massa Carrara

Matera

Messina

Milano

Modena

Monza e della Brianza

Napoli

Novara

Nuoro

Oristano

Padova

Palermo

Parma

Pavia

Perugia

Pesaro e Urbino

Pescara

Piacenza

Pisa

Pistoia

Pordenone

Potenza

Prato

Ragusa

Ravenna

Reggio di Calabria

Reggio nell'Emilia

Rieti

Rimini

Roma

Rovigo

Salerno

Sassari

Savona

Siena

Siracusa

Sondrio

Sud Sardegna

Taranto

Teramo

Terni

Torino

Trapani

Trento

Treviso

Trieste

Udine

Varese

Venezia

Verbano-Cusio-Ossola

Vercelli

Verona

Vibo Valentia

Vicenza

Viterbo

Note
Due sono gli indicatori che abbiamo considerato. Entrambi sono calcolati a partire dalla sequenza temporale dei valori misurati dell'incidenza, ossia del numero di nuovi casi positivi al giorno.
A partire dalla sequenza dei valori misurati, abbiamo effettuato una stima dell'incidenza tramite la regressione lineare non-parametrica con kernel gaussiano. Questo ci ha permesso di ottenere una curva molto più regolare. Se i valori misurati dell'incidenza sono molto bassi ma non diminuiscono o lo fanno con velocità bassa consideriamo sospetta questa situazione. A maggior ragione se i valori aumentano, come è accaduto per la provincia di Trento. Anche una riduzione della velocità con cui diminuisce l'incidenza è sospetta quando la curva è ancora "alta", ossia quando i valori dell'incidenza sono distanti dallo zero.

Il secondo indicatore riguarda le fluttuazioni dei valori misurati dell'incidenza rispetto al modello teorico. Tali fluttuazioni sono quantificate tramite la loro varianza in una finestra temporale mobile di 21 giorni. Un aumento dei valori della varianza negli ultimi giorni è considerato "sospetto". Il principio alla base di questo precursore è quello secondo il quale, prima che avvengano cambiamenti macroscopici di una grandezza (a livello della sua media) che descrive un sistema che sta uscendo fuori dall’equilibrio possano avvenire delle variazioni nelle fluttuazioni rispetto al valor medio della grandezza considerata: per esempio questo indicatore è stato già utilizzato in ambito sismologico (Sebastiani G et al, 2019) e ha permesso di prevedere il giorno del terremoto di Parkfield del 2004 (retrospettivamente usando i dati sismici fino a 100 giorni prima del mainshock) e prevederne uno nello stesso sito nel 2024 (Sebastiani G. e Malagnini L., sottomesso per la pubblicazione al Bulletin of Seismological Society of America, 2020).

Dopo aver calcolato la sequenza della stima non parametrica della varianza, possiamo rappresentarla in un piano cartesiano in funzione della sequenza della stima non parametrica dell'incidenza. Poiché ci troviamo in una fase "discendente" dell'epidemia, la sequenza temporale dell'incidenza tenderà a zero e così farà la varianza. Infatti i valori dell'incidenza sono ben descritti dal modello probabilistico di Poisson, la cui varianza, che quantifica le sue fluttuazioni, è uguale al valor medio. Dato che il valor medio dell'incidenza tende a zero, così farà la varianza. Quindi la "traiettoria" temporale in questo piano cartesiano si sposterà sempre più verso l'origine degli assi (il punto di coordinate (0,0)). Nel grafico della Lombardia, possiamo osservare le crocette lungo la traiettoria che corrispondono al 4 maggio e al 18 maggio, cioè l'inizio delle due fasi di rilascio delle misure di lockdown. Tra le prime due crocette ci sono 14 giorni e una sostanziale diminuzione dell'incidenza (lungo l'asse y, quello verticale). Tra la seconda crocetta e l'ultimo punto (quello più in basso) ci sono 12 giorni, ma la diminuzione dell'incidenza è molto più piccola.

Guardando il grafico della provincia di Trento, si può osservare l'inversione di tendenza e l'aumento dell'incidenza, per fortuna transitorio. Infatti la curva, che dapprima scendeva, dopo aver raggiunto un minimo, ha iniziato a salire di nuovo. Successivamente, la curva è tornata a scendere.

Le curve della Lombardia, del Piemonte, della Liguria e della provincia di Trento sono lontane dall'origine poiché queste regioni sono ancora in una fase intermedia dell'evoluzione dell'epidemia. La curva dell'Emilia Romagna mette in luce che questa regione si trova in una fase più avanzata dell'evoluzione dell'epidemia, ma non così avanzata come quella della Sardegna, che ha quasi raggiunto l'origine degli assi, che corrisponde alla fine dell'epidemia.
L'approccio di considerare la "traiettoria" dell'epidemia nel piano valor medio-varianza è generale e può essere utilizzato con successo anche in altre applicazioni. Per esempio, ho già utilizzato questo approccio per effettuare diagnosi differenziale tra melanoma e altri tipi di tumori utilizzando immagini "iperspettrali".
I dati utilizzati sono quelli aggiornati alle 18 dell'8 luglio 2020 e sono stati scaricati dal sito
https://github.com/pcm-dpc/COVID-19/tree/master/dati-province.
Alcuni chiarimenti possono essere trovati nella Nota Metodologica.
Si possono utilizzare i valori finali dell'andamento temporale dell'incidenza e la sua varianza per formare dei "gruppi" di regioni con valori "vicini".

Questo può essere fatto per esempio con l'algoritmo del clustering gerarchico che minimizza localmente la somma delle varianze all'interno dei gruppi delle grandezze considerate. Nella figura seguente è illustrato tramite il "dendrogramma" il risultato ottenuto. Osserviamo l'evidenza di cinque gruppi:
Emilia Romagna (6) e Lombardia (10), dove i valori delle due grandezze sono grandi;
Bolzano (3), dove il valore dell’incidenza è grande e quello della varianza è intermedio;
Abruzzo (1), Friuli Venezia Giulia (7), Lazio (8), Liguria (9), Piemonte (13) e Veneto (21), per le quali i valori delle due grandezze sono intermedi;
Trento (18) e Valle D’Aosta (20), dove i valori delle due grandezze sono medio-bassi;
Basilicata (2), Calabria (4), Campania (5), Marche (11), Molise (12), Puglia (14), Sardegna (15), Sicilia (16), Toscana (17) e Umbria (19), con valori bassi di entrambi le grandezze.

La curva dell’incidenza “media” nelle regioni del primo e secondo gruppo mostra che il valore limite al quale converge è maggiore di zero.

I dati utilizzati sono quelli aggiornati alle 18 dell'8 luglio 2020 e sono stati scaricati dal sito
https://github.com/pcm-dpc/COVID-19/tree/master/dati-regioni.
Alcuni chiarimenti possono essere trovati nella Nota Metodologica.