- Indovina cosa c'è nella scatola
(in
base a suono, al tatto, all'odore 1ª elementare).
La scatola contiene un oggetto scelto da un gruppo di oggetti noti
(saponetta, limone, bullone, pallina, candela, spugna, bicchiere di
plastica ecc., i bambini possono inserirvi la mano o odorare col naso.
- Cosa c'è nei
barattoli?
Delle lattine per
bibite sono riempite con sabbia, acqua, pezzetti di vetro, monete e
sigillate. I bambini devono ipotizzarne il contenuto sulla base del suono
prodotto e del peso.
- Quali sono i contatti collegati
nel gioco del circuito e com'è fatto il circuito?
All'interno di un cartoncino chiuso vi sono dei collegamenti elettrici
nascosti, realizzati in vari modi con delle strisce di alluminio
incollate. Dall'esterno si vedono solo dei fori; con un semplice
apparecchio formato da una pila, una lampadina e due fili, si devono
trovare quali contatti sono comunicanti e ricostruire il circuito dei
collegamenti senza aprire il cartoncino. Alla fine si
confronta la ricostruzione con il circuito reale... trovando delle discrepanze. Quest'
attività è opportunamente utilizzata per introdurre il concetto di
modello.
- Come funziona il bicchiere
"Caldo Caldo"? La confezione
del "Caldo Caldo" contiene acqua, cloruro di calcio anidro e la bevanda,
inizialmente separati. I bambini, osservandone il funzionamento e
ascoltando attentamente i rumori che produce il barattolo, prima e dopo
l'uso, possono dedurre la presenza dei diversi comparti, il loro
contenuto e il funzionamento e infine sezionare il barattolo per
verificare i modelli disegnati.
- Disegna un modello a colori per
il dado nella scatola.
Una
scatola con una finestra traslucida contiene un cubetto con le facce, di
vario colore, visibili solo una alla volta. Ripetendo numerosi lanci i
bambini possono farsi un'idea di quante facce di ciascun colore il dado
possiede. Nel disegnare il modello del cubo, aperto sul piano,
constateranno l'esistenza di varie disposizioni possibili per i colori.
-
Marchingegni.
Sono dei meccanismi
"nascosti" in una scatola, con delle parti poste all'esterno e
manipolabili. L'azione su una di queste parti provoca una "risposta"
visibile del sistema. Lo scopo del gioco è di ipotizzare un modello del
meccanismo di accoppiamento nascosto che riproduca i comportamenti
osservati. I marchingegni non possono essere "aperti" pertanto i modelli
sono verificabili solo con opportune previsioni, esperimenti e conferme.
Questi marchingegni possono essere costruiti con mezzi di fortuna o con i
Lego.
-
Macchine operatrici.
"Sono macchine logiche"
equivalenti ai marchingegni, ma puramente simboliche.
L'azione sul "sistema" si ottiene introducendo uno o due numeri come
input. Il meccanismo nascosto è un calcolo (un'operazione o una serie di
operazioni, a seconda del livello di difficoltà) che la macchina
operatrice ripete automaticamente, producendo dei valori numerici in
output come risposte del sistema. I bambini possono ipotizzare dei modelli
di calcolo e metterli alla prova vedendo se gli input da loro inseriti
producono sempre gli output previsti. Anche in questo caso le macchine non
possono rivelare il meccanismo (di calcolo) realmente ripetuto. Queste
macchine operatrici possono essere realizzate con semplice gesso e
lavagna, o con dei programmi che stiamo mettendo a punto e da qui
scaricabili.
- Scopri la relazione tra le
variabili
(es. diametro di
un cerchio e circonferenza, posizione del nodo dell'elastico - numero di
mollette appese, tensione di una corda vibrante e altezza del suono
prodotto, numero di spire in una molla e ritmo delle sue oscillazioni,
forza esercitata su una siringa chiusa e volume dell'aria ecc.) In questo
caso si uniscono le competenze del modellare relazioni matematiche e del
decifrare i meccanismi o pattern di funzionamento dei sistemi, definendo
le relazioni tra le parti e tra le variabili. I pattern trovati possono
essere rappresentati con dei modelli matematici (quando questi sono
semplici), con dei diagrammi cartesiani o con delle semplici tabelle. In
ogni caso tali rappresentazioni della relazione tra una variabile
indipendente e una o più variabili dipendenti consentono di fare
previsioni sulle variabili.
- Costruiamo una teoria
(1) su...
(quale catapulta ha la gittata più lunga; quali sono le variabili che
influiscono sullo sviluppo ottimale della pianta; da cosa dipende
l'altezza del suono delle corde vibranti, ecc.) Sono esperienze
caratterizzate da sistemi complessi, nei quali ci sono parecchie variabili
in gioco e correlate tra loro. Le attività consentono di realizzare delle
generalizzazioni anche senza che siano elaborati modelli meccanicistici o
spiegazioni vere e proprie.
Proposta di Ricerca presentata all'IRRE
Basilicata, MAGGIO 2005
1)
La differenza tra modello e teoria è sottile, come
lo è la differenza tra le esperienze dei punti 8 e 9.
Diciamo che una teoria è un insieme di principi e
generalizzazioni, più o meno coerenti e consistenti, che
consentono di prevedere il comportamento d alcuni fenomeni.
Una teoria può servirsi di un modello o reggersi unicamente
sulla base della coerenza e della corrispondenza di
previsioni e dati sperimentali (teoria fenomenologica). Un
modello invece è una rappresentazione della realtà,
caratterizzato da una componente analogica. In questi
termini un modello matematico può essere l'espressione di
una teoria puramente fenomenologica o la conseguenza
deduttiva di un modello analogico. Interessante la disamina
del concetto di modello tradotta e adattata dal prof. Mirone
su
http://wwwcsi.unian.it/educa/pedagogia/modvsepr.html |
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