Report missione a “Science on Stage” Ginevra, 21-25 Novembre 2005
di Alfredo Tifi & Antonietta Lombardi
 

Logo Science On Stage 2005
 


La nostra partecipazione al Convegno-festival “Science on Stage” di Ginevra nasce dall’iniziativa di una piccola associazione di insegnanti, www.scienzainrete.it, che si occupa da tempo di alfabetizzazione scientifica, rivolta alle scuole primarie e medie. Tale associazione ha l’obiettivo di ideare e sperimentare attività, basate sul laboratorio “povero” e miranti alla pratica autentica del metodo scientifico in un’ottica costruttivista. La partecipazione a questo tipo di manifestazioni consente anche di stabilire relazioni personali, confrontarsi sulle idee e sulle esperienze, raddrizzare il tiro e migliorare la professionalità. In questi giorni si sta costruendo un sito internet per raccogliere i dati della delegazione italiana.


 
 
 
 

Chiacchierata con Ugo Amaldi

A colloquio col prof. Ugo Amaldi

 
Science on Stage è un’iniziativa Europea (più il Canada come paese membro dell’ESA) giunta al secondo anno. Essa costituisce la generalizzazione e continuazione di Physics on Stage, che ha avuto tre edizioni, dal 2001 al 2003. È strutturata in comitati nazionali (Science on Stage National Steering Committee) incaricati di organizzare una manifestazione nazionale annuale, nel corso della quale sono individuati i progetti migliori da inserire nella rappresentativa nazionale per la manifestazione Europea. Sia le manifestazioni nazionali che quella europea sono purtroppo “a porte chiuse”, ovvero non prevedono un pubblico di visitatori esterno, né scolaresche, a meno che queste non siano parte attiva delle dimostrazioni. È un vero peccato, sia per gli alunni che per i docenti, perché a tali manifestazioni si “assisterebbe” ad idee originali, molte delle quali non reperibili in nessun museo della scienza interattivo. La fase di selezione nazionale è avvenuta nell’Aprile 2005 ad Assergi (AQ), presso i laboratori di Fisica del Gran Sasso. Il NSC italiano, con appena cinquemila euro, integrati con le donazioni di vari sponsor, ha accolto per due giorni la commissione e gli allestimenti delle 70 candidature accettate. Tra queste candidature è stato selezionato il nostro “macchine per pensare” che abbiamo poi ri-presentato in forma migliorata a Ginevra.
 
vignetta


marchingegno più modello

Investigazione su un "marchingegno"
e relativo modello teorico
 

Tali “macchine” possono essere di tipo “analogico”: scatole chiuse manipolabili in vario modo dall’esterno ottenendo dei “segnali” di risposta, o dei giochi software in cui l’ingresso di numeri interi o di “blocchi logici” sostituiscono le manipolazioni, e in cui altrettanti numeri o blocchi logici trasformati sostituiscono i segnali in uscita. In tutti i casi, chi si trova a giocare con tali oggetti si auto-coinvolge in un processo speculativo in cui, in modo intenzionalmente analogo alla ricerca scientifica, deve elaborare modelli o “indovinare pattern” regolari nel comportamento del meccanismo nascosto. Per farlo deve effettuare esperimenti, formulare ipotesi, confermarle o confutarle, perfezionare o rivedere drasticamente i modelli fino a giungere a una teoria soddisfacente che non sarà mai confermata in maniera diretta o esplicita, poiché i meccanismi studiati sono e rimangono “nascosti”. È evidente che tale percorso non è ludico, ma contribuisce a restituire alla formazione alle scienze un aspetto fondamentale, che è quello di esercitare l’uso dell’immaginazione e dell’investigazione sperimentale per “decifrare” il mondo fisico. Questo può essere fatto fin dalla scuola primaria, dove l’immaginazione e la curiosità svolgono un ruolo primario. Simili esperienze si possono generalizzare e riadattare per una scuola secondaria “aperta”. Gli studenti impareranno come la scienza conosce e non solo che cosa conosce e anche si impossesseranno di schemi di pensiero trasferibili in altri contesti. La nuova rivista europea Science in School, pubblicata da EIROforum, uscirà a febbraio con un articolo completo sulle nostre macchine per pensare nel 1°  numero.

Accurata osservazione della
"scatola bianca" durante la fiera.

Bambini che sperimentano un marchingegno
... i bambini non sono da meno!

Macchine operatrici
...Indagine sulle "Macchine Operatrici"

Tornando a Ginevra, le 27 nazioni presenti erano rappresentate con stand più o meno ampi dove venivano esposti, dimostrati, proiettati gli oggetti e gli esperimenti dei vari delegati. Per l’Italia erano presenti 13 delegati e il nostro spazio consisteva in circa 70 cm di tavolo e di pannello retrostante. I delegati dovevano spiegare il loro lavoro (in inglese) ai visitatori, agli intervistatori e ai membri del comitato, che potevano giungere  in qualsiasi momento. Alla fiera si devono aggiungere le esibizioni sul palco durante la pausa “panino”, le conferenze in prima mattinata, i workshop paralleli in seconda mattinata e varie visite ed eventi sociali al pomeriggio e in serata. Un’infarcitura tale che per nessuno è stato possibile cogliere tutti gli eventi interessanti né visitare in dettaglio tutti gli stand della fiera. Questi si possono classificare in: a) raccolte di curiosità tematiche (es. tutto sul colore, sulla gravità o sull’elettrostatica, quest’ ultima fatale per la fotocamera digitale di Alfredo ) o sulle pile, come “Energy in a box” di Nicola Spanò; b) raccolte di curiosità completamente miscellanee, in parte autocostruite, in parte banalmente acquistabili da fornitori di giochi scientifico – didattici; c) raccolte di esperimenti accomunati dalla presenza costante di un oggetto comune, come “la fisica in scatole di cerini” o “tutta la fisica che si può fare con scatole di formaggini”. Simpaticissimo il seminario della delegazione Ceca, che dopo un’introduzione fantasmagorica sul maxischermo, promettente universi multipli per la fisica e la sua didattica, ci ha “disilluso” riportandoci brutalmente alla realtà con mezzora di esperimenti con 40 centimetri di filo di cotone, una cannuccia e un fermaglio, in “questo tempo e in questo universo”; d) ricerche originali, come quelle di Alessandro Iscra sulla radio trasmissione e di Ernesta De Masi, veterana del SoS, sulla cottura e conservazione dei cibi, e) singoli apparati o prototipi, come l’acceleratore circolare a induzione di biglie di Carmelo di Somma, il multi-pendolo di Giuliana Salvano, la piattaforma rotante per simulare l’esperimento del pendolo di Focault di Luigi e Stefano Alberghi  f) proposte documentate di esperienze e percorsi didattici, come “Insegnare la gravità” con i video di Bip-Bip e Vil Coyote di Luca Malagoli o la serie di esperimenti di Marco Nicolini, la comunità di pratiche sulla Genetica di Immacolata Ercolino e Titti Realdon,  g) spettacoli, come Woman in Science di Angela Colli o il Magic Show degli elementi chimici di Valentina Devoto e i suoi studenti, tra i pochi giovani fortunati presenti nelle due giornate conclusive, a cui ho dovuto rinunciare dovendo anticipare il ritorno a causa dello sciopero degli aerei.

Moltiplicando per 20 (la delegazione italiana era più “ricca” della media dei paesi partner) si ha un’idea della moltitudine di idee, della confusione e della tempesta di input che i nostri cervelli hanno ricevuto. Tra i premiati il prof. Gianluca Farisi, con una prima e una terza classe, di una scuola secondaria toscana, che hanno studiato la “Pala di San Bernardino” di Piero della Francesca, dal punto di vista matematico, fisico, biologico, geologico, chimico e storico-umanistico, restaurato testi nascosti in una pittura su legno di Pietro da Talada tramite la tecnica di “Multispectral Imaging” e riprodotto la manifattura originale di un pigmento cremisi, usato dal pittore, partendo dalle radici della robbia tintoria.

 
 


Presentazione in fiera

Dimostrazioni in fiera

Macchina elettrostatica

Generatore elettrostatico fatto con due vinili

sul letto di chiodi

Riposo sul letto di chiodi


 

Ripresa video della Commissione

Video ripresa della commissione SoS
 
Ma il prodotto più interessante dell’esperienza appena conclusa è nella nascita di una specie di “spirito di corpo” tra i delegati, che ora anche attraverso un sito internet, cercheranno di ricomporre nel tempo la frammentarietà delle informazioni di valenza didattica ricevute e di attivare una riflessione comune sul significato delle proposte, cosa avrà indubbia utilità sia per rendere più divertente e interessante il mestiere di insegnare le scienze, sia per prepararsi al prossimo 3° SoS che si svolgerà a Grenoble.
 
 
Alfredo Tifi, Antonietta Lombardi
 1° dicembre 2005
 

Delegazione Italiana
 
La delegazione italiana