Arturo Falaschi (Roma, 1933 - Montopoli in Val d'Arno, 2010) è stato uno dei pionieri della genetica e della biologia molecolare in Italia. Laureatosi in medicina a Milano nel 1957, ha lavorato prima con il biochimico Enzo Boeri e il genetista Adriano Buzzati Traverso, poi all’inizio degli anni ’60 del secolo scorso negli Stati Uniti con il premio Nobel per la medicina Har Gobind Khorana e con il premio Nobel per la chimica Arthur Kornberg.
Lì ha maturato un forte interesse e una forte preparazione in biochimica.
Tornato in Italia ha lavorato prima a Napoli, al Laboratorio internazionale di genetica e biofisica (LIGB) del Cnr con Buzzati Traverso e poi ha fondato, insieme a Luigi Luca Cavalli Sforza, l’Istituto di Genetica Biochimica ed Evoluzionistica (IGBE) di Pavia. A partire dal 1987 si è trasferito a Trieste, dove ha lavorato in collaborazione con le Nazioni Unite e, infine, ha fondato e diretto il Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologie (ICGEB), con sede a Trieste e New Delhi. Il Centro, voluto dalle Nazioni Unite, svolge ricerca sulla biotecnologia e vede la collaborazione, nel 183, di ventisei Paesi a economia emergente che cercano di portare collettivamente avanti ricerche capaci di avere ricadute a beneficio del loro sviluppo.
Negli ultimi anni della sua vita ha collaborato con la Scuola Normale di Pisa.
I suoi principali interessi di studio hanno riguardato la duplicazione e replicazione del DNA nell’uomo e nei batteri. Ha ottenuto risultati importanti nell’uso di nucleotidi sintetizzati chimicamente per la sintesi di Rna in vitro o sulle proprietà degli enzimi della replicazione del Dna nelle spore batteriche.
Per quanto riguarda la produzione agroalimentare, una volta superate le attuali polemiche derivanti dalla tendenza, promossa dalle multinazionali, all'uso indiscriminato di organismi transgenici ottenuti con tecnologie relativamente rozze e poco "ragionate", è da prevedere che l'impiego agricolo di organismi geneticamente modificati studiati per avere il minimo impatto sull'ambiente e le migliori caratteristiche per la qualità del prodotto, si diffonderà rappresentando un'ulteriore fase di evoluzione dell'agricoltura, che potrà offrire prodotti con alta qualità nutritiva o industriale, con metodologie particolarmente immuni dalla necessità di ausili chimici inquinanti per il terreno e per i consumatori (Arturo Falaschi)
Se c'è una persona che ha incarnato l'unità, il dialogo e la compenetrazione delle cosiddette due culture, scientifica e umanistica - sulla cui scissione e reciproca incomunicabilità tanto si è scritto -, questo è Arturo Falaschi [...] Versatile e appassionatamente curioso di tutto, Falaschi era goethianamente aperto all' universale delle cose e della loro comprensione e allo stesso tempo si dedicava da protagonista - con la specializzazione rigorosa, senza la quale non v'è scienza né conoscenza - alla biologia molecolare e alla genetica, le scienze più rivoluzionarie, più ricche di promesse e più inquietanti della nostra epoca (Claudio Magris)