Dopo il tragico incidente avvenuto in Val di Sole, gli orsi sono diventati protagonisti di un acceso dibattito, in cui sensazionalismo e informazione senza basi scientifiche hanno avuto spesso la meglio. Coesistere con i grandi carnivori, soprattutto in luoghi dove la presenza umana è diffusa, non è semplice. L’orso non è né una belva sanguinaria né un simpatico mattacchione. Gli stereotipi e le credenze del passato gli sono rimaste addosso, ma è necessario conoscere l’animale reale per imparare a convivere con la sua presenza. Solo una corretta informazione può aiutare a conoscere l'orso e a comportarci in modo da minimizzare i rischi. Laura Scillitani, che si occupa di conservazione e gestione di grandi mammiferi da più di quindici anni, ha intervistato quattro tra i principali esperti di orso nel mondo: Andrés Ordiz, dell’Universidad de León, in Spagna; Vincenzo Penteriani, del CSIC di Madrid; Miha Krofel dell’ Università di Lubiana e Tom Smith della Brigham Young University di Provo, Utah.
Webinar giovedì 25 maggio ore 17.00
Silvia Bencivelli
Storie di medici spericolati, che hanno sperimentato su di sé le loro ipotesi, a volte con risultati dirompenti. Eroica, folle e visionaria – Storie di medicina spericolata, di Silvia Bencivelli, da poco uscito per Bollati Boringhieri (288 pagine, 19 euro) parla di autoesperimenti e autosperimentatori, medici che hanno deciso di provare le proprie idee direttamente su sé stessi, spesso con un tocco di incoscienza, altre volte con sincero altruismo e cocciuto coraggio. Talvolta il gesto non ha portato a risultati apprezzabili e si è perso nel nulla, altre volte è stato fatale; in qualche caso ha spianato la strada a un premio Nobel e ha segnato un avanzamento fondamentale delle conoscenze in campo medico. Ma perché sperimentare su di sé? Qual è la molla che ha spinto questi medici e ricercatori? Lo scopriremo discutendone con l’autrice del libro. Eva Benelli intervista l’autrice Silvia Bencivelli, giovedì 25 maggio alle 17 in diretta streaming sul sito di Scienza in Rete. Collegati: potrai intervenire e fare domande attraverso il nostro canale YouTube.
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Rendere più severi i limiti per gli inquinanti nell’aria che respiriamo? In questa direzione va la proposta di nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria. Non senza resistenze. Le regioni della Pianura Padana vogliono infatti limiti meno stringenti, mentre medici e ricercatori - a partire dalla European Respiratory Society - difendono la direttiva. Anzi la vorrebbero ancora più cautelativa, avvicinandosi ancora di più agli standard di massima sicurezza dettati dalla Organizzazione mondiale di sanità. Sono in gioco infatti migliaia di vite portate via dall’inquinamento, 50mila solo in Italia, ogni anno. Anche un gruppo di associazioni, medici ed epidemiologi italiani si schiera con una lettera aperta a favore della nuova Direttiva, e contro i tentativi di rimandare per l’ennesima volta una svolta decisa sulla qualità dell’aria, da perseguire in parallelo con la mitigazione dei cambiamenti climatici. Un articolo di Luca Carra, con il link alla lettera dei ricercatori.
Italia sott’acqua: serve una vera prevenzione. È fondamentale uscire dalla logica dell’emergenza. La Romagna sotto un mare di fango vede il prodigarsi di tanti volontari e della Protezione civile. Una volta finita l’emergenza bisognerà però riprendere il filo delle politiche di prevenzione di questi eventi estremi che a causa della crisi climatica diventeranno via via più frequenti, agendo con più decisione sia sulla decarbonizzazione, sia sul governo del territorio e sul consumo di suolo. «I fiumi hanno bisogno di una regia unica a livello di bacino idrografico che imposti le necessarie opere di difesa e di rinaturalizzazione, come indicano da almeno vent’anni le direttive europee», spiega Andrea Agapito, responsabile acque del WWF Italia, intervistato da Luca Carra. «Se andremo avanti così passeremo dalla siccità alla esondazione, in un’emergenza senza fine». Guarda l’intervista completa sulla pagina di Scienza in Rete.
Siamo stati a PLANCKS 2023 (Physics League Across Numerous Countries for Kickass Students), una competizione di fisica che ogni anno si svolge in un paese diverso. Quest’anno è toccato all’Italia. A Milano, dal 12 al 16 maggio duecento studenti di fisica che hanno vinto le gare nei propri Paesi si sono sfidati nella risoluzione di problemi, ma ne hanno approfittato anche per partecipare alla fitta rete di conferenze, workshop ed eventi con ospiti d’eccezione. Per Scienza in Rete ha seguito le cinque giornate Jacopo Mengarelli, che ci racconta come sono andate, dalla lectio magistralis di Tiziano Camporesi, fisico delle particelle che ha contribuito alla scoperta del bosone di Higgs al CERN, all'intervento di Didier Queloz, premio Nobel per la fisica 2019 per la scoperta nella Via Lattea di un esopianeta orbitante attorno a una stella simile al Sole.
Segnaliamo la petizione lanciata dallo European Brain Council (EBC) in risposta alla recente Iniziativa dei Cittadini Europei Save Cruelty Free Cosmetics – Commit to a Europe Without Animal Testing, che si pone come un rischio per la possibilità d’impiegare gli animali in ambito di ricerca e che andrà in udienza del Parlamento europeo il 25 maggio. La Pledge for Science: Brain Research and Innovation in the EU è la risposta dell’EBC, che invita singoli e organizzazioni della comunità scientifica a firmare la petizione per riconoscere e ricordare l’importanza degli studi sul cervello – che ancora non possono fare a meno del modello animale - come una priorità per la salute e la ricerca europea e a sostenere lo sviluppo di un Piano europeo per la ricerca e l'innovazione sul cervello, che combini la ricerca e le iniziative di salute pubblica per affrontare le funzioni e i disturbi del cervello in modo globale, collaborativo e innovativo.
Luca Carra, direttore di Scienza in rete
Scienza in rete nasce per dare voce alla ricerca scientifica e renderla una risorsa per la società. Questa volta abbiamo raccolto la testimonianza di alcuni dei maggiori esperti del mondo per ottenere informazioni davvero affidabili su come ridurre i rischi della coesistenza con gli orsi e contribuire a un dibattito troppo spesso emotivo e non basato sui dati scientifici. Dare spazio a chi fa ricerca, creando un canale di comunicazione solido e affidabile tra mondo scientifico e cittadini, è la nostra missione. Per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica siamo aperti a tutti e non abbiamo pubblicità. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul bottone e scegli liberamente quanto donare! Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.
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