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27 novembre 2021
a cura di Chiara Sabelli
Buon sabato,
l'approfondimento di questa settimana è dedicato alle prospettive di lungo periodo della pandemia di SARS-CoV-2. Verso che tipo di endemia siamo diretti? Poi una selezione di notizie di scienza della settimana dai giornali di tutto il mondo e gli ultimi aggiornamenti su Covid-19.
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SARS-CoV-2: COME ARRIVEREMO ALL'ENDEMIA?
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Immagine di NIH (CC BY 2.0).

Venerdì, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha assegnato alla nuova variante del SARS-CoV-2 B.1.1.529, l’etichetta di variante preoccupante e l’ha denominata Omicron. È stata rilevata per la prima volta in Sudafrica in un campione prelevato il 9 novembre scorso e sembra essere associata a un veloce aumento dei casi nel paese. Diversi paesi, tra cui anche l’Italia, hanno imposto limitazioni ai viaggi dal Sudafrica e da altri sei paesi del continente africano dove ci sono casi segnalati. Un primo caso di variante Omicron è stato rilevato anche in Europa, in una donna non vaccinata rientrata in Belgio dall’Egitto e senza legami diretti col Sudafrica o con gli altri sei paesi banditi. L’OMS ha invitato alla cautela. Serviranno diverse settimane per capire se il grande numero di mutazioni presenti sulla proteina spike, responsabile per l’ingresso del virus nelle cellule dell’ospite, hanno implicazioni per la diagnostica, i vaccini e i trattamenti a nostra disposizione. La preoccupazione è che possa essere più trasmissibile e capace di evadere la risposta immunitaria suscitata dai vaccini e dalle infezioni rispetto alle precedenti varianti, compresa la Delta.

Se queste ipotesi venissero confermate, è probabile che il quadro dell’epidemia cambierebbe molto nel breve e medio periodo, spingendo a riconsiderare le strategie vaccinali condotte finora, puntando finalmente a raggiungere una maggiore protezione a livello globale, e a reintrodurre l’obbligo di indossare le mascherine nei paesi che lo hanno revocato.

Tuttavia, anche se la variante Omicron si rivelasse più contagiosa o più evasiva, per il destino di lungo termine dell’epidemia una cosa è fondamentale: che rimanga poco aggressiva nei bambini molto piccoli. Se così fosse, avremmo ancora la possibilità di tendere verso un’endemia benigna o mite. Un virus è endemico quando la sua circolazione resta più o meno costante nella popolazione, ma non tutte le endemie sono uguali e non tutte sono accettabili per le nostre società.

Una misura semplice dell’accettabilità di un’endemia è il tasso di letalità medio sulla popolazione. Il virus dell’influenza è endemico e causa in Italia in media 17 000 morti ogni anno, almeno guardando alle quattro stagioni tra il 2013 e il 2016. Questo stato viene mantenuto tramite campagne di vaccinazione mirate, soprattutto verso gli anziani, che sono più a rischio di malattia grave, e i bambini, che giocano un ruolo importante nella diffusione del contagio.

Che tipo di endemia raggiungerà il SARS-CoV-2? A febbraio di quest’anno un gruppo di biologi statistici della Emory University di Atlanta ha pubblicato su Science una ricerca che ha provato a descrivere la transizione verso l’endemia di SARS-CoV-2 ispirandosi ai quattro coronavirus che circolano già in maniera endemica nella popolazione umana senza causare un grosso carico di malattia. L’ipotesi è che questi coronavirus abbiano attraversato una fase pandemica e siano diventati endemici man mano che l’età media del primo incontro con il virus si è abbassata. Questa ipotesi è basata su uno studio condotto in Cina nel 2013 che ha analizzato il sangue di circa 800 persone tra sei mesi e 74 anni di età che si sono rivolte agli ospedali della città di Pechino tra il 1999 e il 2011. Solo i bambini avevano nel circolo sanguigno gli anticorpi IgM contro i quattro coronavirus, sintomo di una infezione recente. Gli adulti avevano solo anticorpi IgG, che segnalano un incontro avvenuto nel passato con i virus. Sulla base di questi dati, i ricercatori della Emory University hanno stimato che in media la prima infezione con questi quattro coronavirus avviene tra i 4 e i 5 anni di età. Continua a leggere su Scienza in rete


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Covid-19
   ×  Una nuova variante è stata etichettata come variant of concern dall'OMS e denominata Omicron [OMS]
   ×  Adam Finn, membro del comitato britannico di consulenza sulle vaccinazioni, ha dichiarato «l'approccio di vaccinare e rivaccinare sempre più persone a basso rischio nei paesi ricchi si ritorcerà contro i paesi ricchi». Nei paesi a basso reddito solo il 3% della popolazione è stata vaccinata, contro il 60% dei paesi ricchi. Questo implica una maggiore circolazione del virus che dunque ha maggiore probabilità di mutare in varianti preoccupanti [The Guardian]
   ×  Non è ancora chiaro se e quanto i vaccini riducano il rischio di long Covid, una patologia la cui definizione non è ancora del tutto condivisa. Negli Stati Uniti, lo studio RECOVER finanziato dagli NIH, promette di fare chiarezza [Nature]
   ×  Giovedì l'EMA ha autorizzato il vaccino di Pfizer per i bambini tra 5 e 12 anni [Reuters]
   ×  Dal 6 dicembre maggiori restrizioni in Italia per contenere l'aumento dei contagi. L'obbligo di vaccinazione sarà esteso anche a militari e personale scolastico, oltre che personale sanitario. Per accedere ad alberghi, bar, ristoranti, teatri, cinema, palestre, piste da sci e stadi sarà necessario il green pass rafforzato. Anche per spostarsi sui mezzi pubblici sarà richiesto il green pass [The Guardian]

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