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A cena nello spazio

Titolo originale: 
A cena nello spazio
Soggetto: 
Alla scoperta del cibo preparato per gli astronauti

 

Si sono fatti molti passi avanti da quando mangiare nello spazio voleva dire della pasta fredda in tubi di alluminio. All’epoca delle missioni Apollo, gli astronauti spesso preferivano mangiare pochissimo per evitare di dovere andare in bagno e diffondere cattivi odori in cabina, che perduravano a lungo a causa dello scarso ricambio d’aria. I pasti, inoltre, non erano eccezionali ed erano accompagnati da grandi quantità di bevande zuccherate, come succhi a base di frutta molto densi.
Oggi però, gli alimenti per gli astronauti sono simili a quelli mangiati ogni giorno sulla Terra. Essi includono verdure surgelate e dolci, alimenti refrigerati, frutta e prodotti lattiero-caseari. Gli astronauti scelgono i loro menù giornalieri a lungo prima di volare nello spazio. Ci sono tre pasti al giorno, snack che possono essere consumati in qualsiasi momento.
Sono forniti anche condimenti come ketchup, senape e maionese. Sale e pepe sono disponibili anche, ma solo in forma liquida.

Luca Parmitano durante la sua missione nello spazio ha potuto gustare piatti tipici italiani, come tiramisù, melanzane alla parmigiana, risotto al pesto e risotto ai funghi, sviluppati dall’azienda Argotec. L’azienda torinese, con l’aiuto di uno chef italiano, è riuscita a cucinare tutto secondo gli standard severissimi della Nasa (poco sale, provenienza biologica, 24-36 mesi di conservazione senza additivi chimici). “Tutti i cibi sono stati disidratati con un processo particolare, in modo da lasciare la consistenza il più possibile vicina a quella che avrebbero appena cotti”, ha spiegato David Avino, Managing Director e fondatore di Argotec.
I piatti italiani a bordo della Stazione Spaziale sono stati il cosiddetto bonus food , il “cibo delle grandi occasioni”.
Argotec che ha cominciato tre anni fa ad occuparsi dei “pranzi delle feste” per Parmitano.
Ora è responsabile unica per l’Esa del bonus food degli astronauti europei e sta lavorando a 5-600 pacchetti di cibo, per Samantha Cristoforetti e per il suo collega tedesco Alexander Gerst.

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