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La scienza a ritmo di rock

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ll lavoro dei ricercatori è fondamentale per produrre quell’innovazione non solo tecnologica ma anche culturale che costituisce uno dei principali motori della nostra società. Eppure, in Italia la loro è una figura ancora poco considerata e spesso incompresa. Vengono spesso visti come introversi topi da laboratorio, tanto geniali con numeri o provette quanto a disagio nei rapporti sociali. Ma c’è anche chi li considera servi delle multinazionali, qualche volta addirittura assassini. Nella maggior parte dei casi, vengono semplicemente ignorati.
Il progetto Ricercati d’Italia nasce proprio per dare voce a queste storie dimenticate, per andare a stanare giovani e tenaci scienziati che si ritrovano a lavorare costantemente al di fuori della consapevolezza pubblica. Non solo problemi e lamentele ma anche sfide e stimoli cui va incontro chi intraprende questa carriera, dando spazio ai piccoli dettagli quotidiani della vita dei ricercatori, così come ai luoghi dove lavorano, mangiano, chiacchierano, scherzano, si confortano e si consigliano.
Un viaggio nel lato nascosto della ricerca, per scoprire le radici di quell’entusiasmo che spinge ancora tanti giovani a intraprendere un cammino che in Italia, molto più che in altri paesi, è irto di frustranti ostacoli. Un entusiasmo che merita di essere raccontato.

Il protagonista di questa prima puntata "La scienza a ritmo di rock" è Paolo Soffientini, ricercatore presso l'Istituto IFOM di Milano ma anche batterista del gruppo musicale Grandi Animali Marini.

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Ricercati d'Italia
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