fbpx Il bilancio Sentieri sulla Terra dei Fuochi | Scienza in rete

Il bilancio Sentieri sulla Terra dei Fuochi

Primary tabs

Tempo di lettura: 6 mins

L'ultimo aggiornamento dello studio SENTIERI sullo stato di salute della popolazione di Taranto e della Terra dei Fuochi, registra alcuni segnali di attenzione sanitaria che meritano di essere seguiti nel temp, soprattutto sulla salute infantile. 
Il rapporto è pronto in realtà da maggio, consegnato dai ricercatori dell'Istituto Superiore della Sanità ai ministeri competenti come previsto dal decreto ministeriale del 6 febbraio scorso. Dopo due mesi, è solo grazie all'iniziativa degli stessi ricercatori che ora possiamo leggere i dati disponibili, pubblicati sul sito dell'ISS - come specificato da Pietro Greco su L'Unità del 6 luglio scorso.

Nel caso di Taranto (e la vicenda dell'ILVA), i dati dell'Istituto Superiore di Sanità rilevano un incremento del 21% rispetto alla media nazionale della mortalità infantile. Nella Terra dei Fuochi - ovvero il territorio nelle province di Napoli e Caserta interessato dal fenmeno delle discariche abusive (leggi qui) - si segnala invece un eccesso di ricoveri in età pediatrica. Sono i primi dati che saltano all'occhio, certemente da approfondire nei loro complessi nessi causali, ma che accendono comunque una spia su situazioni socio-ambientali degradate, di cui lo studio Sentieri traccia una prima interessante mappa.

Come specificato nel rapporto aggiornato, l'analisi ambientale ed epidemiologica della Terra dei Fuochi si dimostra particolarmente complessa. Bisogna, infatti, tener conto della natura multifattoriale delle patologie indagate, e della natura non sempre esaltante dei dati a disposizione (per es.  l'assenza di adeguati registri tumori in molti comuni campani).

Una metodologia ad hoc per la Terra dei Fuochi

Si tratta di un territorio particolare, per cui è stato necessario da parte dei ricercatori dell'ISS adattare ulteriormente la procedura adottata finora per le SIN dello studio SENTIERI. Prima di valutare il rischio per i residenti dell'area che copre le province di Napoli e Caserta, sono state prese in esame le prove scientifiche già disponibili degli effetti sulla salute delle popolazioni esposte agli inquinanti rilasciati dalle discariche illegali. 
I fenomeni di combustione dei rifiuti pericolosi - i Fuochi - e le relative emissioni, sono probabilmente alla base di disturbi la cui associazione con gli inceneritori di vecchia generazione è ritenuta limitata dalla letteratura più recente. L'aggiornamento ha dovuto quindi tener conto anche di queste limitazioni. Dei comuni appartenenti alla Terra dei Fuochi analizzati, solo una parte è stata coperta dalle precedenti fasi dello studio SENTIERI (sono infatti parte di uno dei SIN e di diverse Asl). Per la maggior parte dei comuni osservati, 55, si tratta quindi di nuovi ingressi nella banca dati di SENTIERI. Di questi, inoltre, sono disponibili per l'incidenza tumori i dati di solo 17 su 32 comuni della provincia di Napoli che rientrano nella Terra dei Fuochi, forniti dall'unico Registro Tumori, Napoli 3 Sud. Per mortalità e ospedalizzazioni, le informazioni sono più consistenti e si fermano al 2011.
Laddove possibile si è considerato l'Indice Standardizzato di Incidenza (SIR) per i tumori, ovvero la percentuale di soggetti che si ammalano ogni anno delle malattie individuate. Gli altri indici utilizzati sono il Rapporto Standardizzato di Mortalità (SMR) e il Rapporto Standardizzato di Ospedalizzazione (SHR), che definiscono l’eccesso o il difetto del fenomeno in studio rispetto alla popolazione di riferimento rispetto al valore di riferimento 100: SHR 120, per esempio, indica quindi un eccesso del 20% dei casi di malattia considerata. I dati sono stati corretti con un apposito Indice di deprivazione, che tiene conto dello status socioeconomico delle persone.

Partendo dalla metodologia già utilizzata finora da Sentieri - individuando cioè a priori i territori in esame e le cause di morte e di malattia per i diversi tipi di esposizione ambientale - è stato quindi utilizzato un approccio multi-esito definito ad hoc per la Terra dei Fuochi, integrando ai dati sulla mortalità quello sul livello di ospedalizzazione e l'incidenza dei tumori, su scala provinciale e comunale, per tutte le età. Un'attenzione particolare è stata dedicata inoltre alla salute in età infantile: per il primo anno di vita, le età pediatrica e adolescenziale.

I numeri del rischio sanitario

Sia per la provincia di Napoli (32 comuni) sia di Caserta (23) si muore di più rispetto alla media regionale e, in diversa misura, vi sono più ospedalizzazioni. L'indice di mortalità SMR supera infatti il fattore 100 in entrambe le province: a Napoli 110 per gli uomini e 113 per le donne, e a Caserta 104 per gli uomini e 106 per le donne. 

Viene circoscritto un gruppo di malattie specifiche che registrano un eccesso di rischio per entrambi i sessi, entrambe le province e per tutti gli indicatori utilizzati (l'incidenza, va ricordato, è disponibile solo per il Comune di Napoli, l'unico a disporre di un registro tumori): tumore allo stomaco, al fegato, al polmone, e il tumore alla mammella. Più nel dettaglio, per questo gruppo, in cima alla classifica della mortalità, a Napoli è il tumore al fegato (129 SMR per gli uomini e 130 per le donne, mentre per l'incidenza, SIR 185 per gli uomini e 184 per le donne); mentre a Caserta è il tumore allo stomaco quello con più alto tasso di mortalità: SMR 148 per gli uomini e 136 per le donne.
In altri casi si registrano disuguaglianze tra province e sesso: le leucemie, per esempio, sono in eccesso nella provincia di Caserta per gli uomini (SMR 104), mentre il linfonoma non Hodgkin ha un eccesso solo nella mortalità per le donne (119). Il tumore alla vescica, invece, risulta essere in eccesso a Napoli per ambo i sessi e tutti gli indicatori, mentre a Caserta è in eccesso solo per gli uomini.

Si tratta comunque complessivamente di malattie compatibili con l'esposizione a rifiuti pericolosi e loro combustione.




 

La salute infantile

Gli eccessi di ricovero per tumore o eccesso di tumore nel primo anno di vita e fino ai 14 anni sono una caratteristica di entrambe le province (97 ricoveri a Napoli, SHR 151 - 22 incidenze osservate, SIR 115; 44 ricoveri osservati a Caserta, SHR 168).

Tabella 1. Salute in età pediatrica - Indici di Incidenza, Mortalità e Ospedalizzazione nel comune di Napoli

 0-1 anni   0-14 anni   0-19 anni 
 SIRSMR SHR  SIRSMR SHR  SIRSMR SHR
Tutte le cause 10088  9695  9796
Tutti i tumori115 151 109107101 107110102
Tumori del sistema nervoso centrale228 91 142103117 12999119
Linfoematopoietico totale79 129 106113100 101111100
Leucemie76 145 102101100 9911498
Condizioni morbose di origine perinatale 9577Malattie respiratorie acute 8289Malattie respiratorie acute 8189
    Asma  99Asma  99

Per il primo anno di vita spiccano i tumori al sistema nervoso centrale (a Napoli 7 incidenze, 228 SIR, e 13 ricoveri, 91 SHR; 11 ricoveri osservati a Caserta, SHR 189) seguiti  da leucemie (24 ricoveri a Napoli, 145 SHR;  79 SHR a Caserta) e condizioni morbose di orgine perinatale.
Nella fascia d'età fino ai 19 anni, inoltre, si aggiunge la mortalità e l'ospedalizzazione per malattie respiratorie acute e asma, a cui però non corrisponde un eccesso.

Tabella 2. Salute in età pediatrica - Indici di Mortalità e Ospedalizzazione nel comune di Caserta   

0-1 anni  0-14 anni  0-19 anni 
 SMR SHR  SMR SHR  SMR SHR
Tutte le cause112112 11297 10798
Tutti i tumori167168 102108 90104
Tumori del sistema nervoso centrale 189 109113 108106
Linfoematopoietico totale 94 89105 89103
Leucemie 79 88123 82121
Condizioni morbose di origine perinatale11269Malattie respiratorie
acute
  89Malattie respiratorie
acute
  89
   Asma  66Asma 66

In merito al problema della prevenzione, il rapporto ricorda le indicazioni di base da implementare e rafforzare: per le donne in gravidanza la somministrazione di acido folico, l'implementazione di linee guida sulla gravidanza fisiologica, il consolidamento dei programmi di screening, eccetera.

Articoli correlati

Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

La COP sei tu, economia

Il presidente della COP 29 di Baku, Mukhtar Babayev, chiude i lavori con applausi più di sollievo che di entusiasmo. Per fortuna è finita. Il tradizionale tour de force che come d'abitudine è terminato in ritardo, disegna un compromesso che scontenta molti. Promette 300 miliardi di dollari all'anno per aiutare i paesi in via di sviluppo ad affrontare la transizione, rimandando al 2035 la "promessa" di 1.300 miliardi annui richiesti. Passi avanti si sono fatti sull'articolo 6 dell'Accordo di Parigi, che regola il mercato del carbonio, e sul tema della trasparenza. Quella di Baku si conferma come la COP della finanza. Che ha comunque un ruolo importante da giocare, come spiega un report di cui parla questo articolo.

La COP 29 di Baku si è chiusa un giorno in ritardo con un testo variamente criticato, soprattutto dai paesi in via di sviluppo ed emergenti che hanno poca responsabilità ma molti danni derivanti dai cambiamenti climatici in corso. Qualche decina di paesi, fra i quali le piccole isole, saranno inabitabili se non definitivamente sott’acqua se non si rimetteranno i limiti posti dall’Accordo di Parigi del 2015, cioè fermare il riscaldamento “ben sotto i 2°C, possibilmente. 1,5°C”, obiettivo possibile uscendo il più rapidamente possibile dalle fonti fossili.