fbpx Quel miliardo di euro per l'edilizia scolastica | Scienza in rete

Quel miliardo di euro per l'edilizia scolastica

Primary tabs

Read time: 4 mins

Un totale che supera il miliardo di euro per il risanamento dell'edilizia scolastica: questo il piano annunciato il 24 febbraio scorso da Matteo Renzi durante il suo discorso di fiducia alle Camere, progetto che pare stia prendendo finalmente forma, per lo meno sulla carta.
Come si legge sul sito del MIUR, le azioni previste dovrebbero essere oltre 20 mila, per un totale di quasi 18 mila scuole coinvolte in interventi di piccola manutenzione e abbellimento all'interno del progetto #scuolebelle e quasi 2500 istituti che dovrebbero subire interventi di messa in sicurezza, il progetto #scuolesicure, che dovrebbe rispondere all'esigenza dimostratasi anche negli ultimi anni tristemente attuale, e oggetto peraltro dell'inchiesta #scuolesicure apparsa su Wired alla fine del 2012. Infine, 404 strutture che dovrebbero secondo le aspettative beneficiare del progetto #scuolenuove, che come dice il nome stesso significa l'avvio di nuovi cantieri.

 

Ma da dove vengono tutti questi finanziamenti?

 Come spiega il MIUR, ognuno di questi tre progetti, #scuolebelle, #scuolesicure e #scuolenuove, è la conseguenza di precise manovre economiche. Per quanto riguarda #scuolenuove si tratta di 244 milioni di euro originati dallo sblocco del Patto di Stabilità con i comuni per il 2014 e il 2015 e che andranno a finanziare gli oltre 400 progetti segnalati dai vari sindaci italiani entro il 3 marzo scorso. #scuolesicure e #scuolebelle invece pare beneficeranno della ridistribuzione dei Fondi di Sviluppo e Coesione, approvata da una delibera del Cipe lo scorso 30 giugno. In particolare per quanto riguarda #scuolesicure si tratterà di 400 milioni di euro, che però verranno sbloccati ufficialmente una volta terminato l'iter di registrazione delle delibere e i comuni e le province avranno tempo fino al 30 ottobre prossimo per dare gli appalti dei primi 1635 progetti. Solo successivamente saranno finanziati i restanti 845 progetti. Riguardo infine #scuolebelle, 110 milioni di euro verranno sempre dalla riprogrammazione dei Fondi di Sviluppo e Coesione, mentre altri 40 milioni di euro saranno resi disponibili direttamente dal MIUR per un totale di 7801 interventi.
Nel 2015 a questi si aggiungeranno ulteriori 300 milioni di euro per ulteriori 10mila interventi di piccola manutenzione.

A questo punto dunque sembra evidente che per quanto riguarda il reperimento dei finanziamenti necessari non ci siano difficoltà. Ma hashtag a parte, dove e come verrà investito questo miliardo di euro?

In generale non vi sono grossi squilibri fra nord e sud quanto a finanziamenti totali, semmai le differenze emergono andando a esaminare in quale direzione il denaro dovrebbe essere investito, se in interventi di piccola entità, nella messa in sicurezza o in nuove costruzioni.
In particolare, analizzando i dati relativi ai tre filoni, resi liberamente consultabili dal MIUR, emerge che nel totale sono i comuni della Campania ad aggiudicarsi maggiori finanziamenti, per un totale di 182 milioni di euro, anche se a ben vedere di questi 171 milioni serviranno per piccoli interventi, quelli che rientrano nel progetto #scuolebelle, mentre solo 3 milioni andranno a #scuolesicure e 8 milioni a #scuolenuove.
Differente è invece il caso della Lombardia, i cui comuni beneficeranno di 160 milioni di euro, di cui 10 milioni per la piccola manutenzione, 82 milioni per la messa in sicurezza e 62 milioni di euro per nuovi cantieri.
Degna di nota è la situazione della regione Trentino-Alto Adige, che i cui unici finanziamenti, dell'ammontare complessivo di poco più di 300 mila euro, coinvolgeranno solo due plessi scolastici in tutta la regione entrambi nell'ambito di #scuolenuove. Uno slancio edilizio pare avverrà invece in Veneto, dove verranno stanziati poco meno di 40 milioni di euro per nuovi cantieri. Quanto alla distribuzione per singolo comune, le tre mappe l'una accanto all'altra mostrano a colpo d'occhio una fotografia delle diverse esigenze del nostro paese nell'ambito dell'edilizia scolastica. Più nuovi cantieri al nord, messa in sicurezza sostanzialmente omogenea e massicce opere di piccola manutenzione al centro-sud. 

Distribuzione totale dei finanziamenti





Se la mappa di #scuolesicure infatti mostra grosso modo un'omogeneità di richieste di investimento, con l'eccezione dell'Alto Adige e della parte meridionale della Toscana, diversa è invece la situazione fotografata da #scuolenuove. Qui infatti i finanziamenti coinvolgeranno soprattutto il nord, in particolare Lombardia, Veneto e Piemonte, diradandosi man mano che si scende verso la punta dello stivale. Situazione rovesciata invece quella di #scuolebelle, i cui interventi pare riguarderanno in modo particolare gli istituti del sud.
Queste dunque le destinazioni del miliardo di euro che il Premier Renzi ha assicurato al Paese. A questo punto, aggiornamento al 2016.

Distribuzione finanziamenti #SCUOLESICURE per comune:



Distribuzione finanziamenti  #SCUOLENUOVE per comune:



Distribuzione finanziamenti  #SCUOLEBELLE per comune:


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Generazione ansiosa perché troppo online?

bambini e bambine con smartphone in mano

La Generazione ansiosa. Come i social hanno rovinato i nostri figli (Rizzoli, 2024), di Jonathan Haidt, è un saggio dal titolo esplicativo. Dedicato alla Gen Z, la prima ad aver sperimentato pubertà e adolescenza completamente sullo smartphone, indaga su una solida base scientifica i danni che questi strumenti possono portare a ragazzi e ragazze. Ma sul tema altre voci si sono espresse con pareri discordi.

TikTok e Instagram sono sempre più popolati da persone giovanissime, questo è ormai un dato di fatto. Sebbene la legge Children’s Online Privacy Protection Act (COPPA) del 1998 stabilisca i tredici anni come età minima per accettare le condizioni delle aziende, fornire i propri dati e creare un account personale, risulta comunque molto semplice eludere questi controlli, poiché non è prevista alcuna verifica effettiva.