Dopo i risultati ottenuti dall'équipe di Maria Grazia Roncarolo al San Raffaele di Milano, un altro piccolo ma significativo successo riaccende le speranze sulle prospettive della terapia genica. Con il virus dell'AIDS, modificato in modo da diventare innocuo, un gruppo internazionale coordinato dai ricercatori dell'INSERM di Parigi è infatti riuscito a correggere il difetto responsabile dell'adrenoleucodistrofia legata al cromosoma X, una malattia rara, ma resa nota dal film L'olio di Lorenzo. Il suo trattamento standard, che riesce a rallentare la progressiva demielinizzazione cerebrale caratteristica della patologia senza però guarirla, è il trapianto di midollo allogenico. In due bambini in cui non si è trovato un donatore compatibile, gli studiosi francesi hanno provato a utilizzare l'HIV modificato per inserire il gene mancante, chiamato ABCD1, nelle cellule CD 34+ prelevate dai piccoli pazienti stessi, che sono stati poi reinfusi dopo un trattamento mieloablativo. Il vettore si è rivelato più efficiente e sicuro dei retrovirus usati in passato. Dopo 14-16 mesi dal trattamento si è cominciato ad assistere a un rallentamento del processo di demielinizzazione - un risultato sovrapponibile a quello che si può ottenere col trapianto - ma da 24 a 30 mesi dopo la cura dal 9 al 14 per cento dei leucociti esprimeva il gene corretto, contro lo 0,1 per cento ottenuto in passato con i retrovirus.
L'HIV batte l'olio di Lorenzo
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Piante OGM, quando l’ideologia schiaccia la scienza
La distruzione della prima sperimentazione in campo di riso TEA sottolinea come persista una forte resistenza ideologica alle piante OGM. Ed è quindi più importante che mai discutere, su base scientifica, le potenzialità delle piante geneticamente modificate per il benessere umano e ambientale, anche a fronte delle sfide che la crisi climatica pone all'agricoltura.
Crediti immagine: Lombardia Notizie online - Regione Lombardia
Il 13 maggio scorso, previo parere tecnico di ISPRA, è stata avviata in Lombardia una sperimentazione con piante ingegnerizzate - o meglio editate con le Nuove Tecniche Genomiche (NGT), in Italia chiamate TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita) che in UE sono ancora considerate OGM. Era la prima sperimentazione in campo aperto e, come ha riportato Scienza in rete, rappresentava una conquista per la libertà di ricerca.