L’aterosclerosi non è solo una malattia dei nostri giorni: nonostante i diversi fattori di rischio – allora per esempio non esistevano le sigarette – anche gli antichi egizi delle classi più elevate avevano placche calcificate sulle arterie. Lo ha dimostrato Adel Allam, della facoltà di medicina Al Azhar del Cairo insieme con altri esperti americani, che hanno letto insieme a lui le immagini ottenute passando alla TC 22 mummie del Museo archeologico del Cairo, scelte in base al loro buono stato di conservazione. Segni della malattia cardiovascolare, sotto forma di calcificazioni sulle pareti delle arterie o nella sede in cui è previsto il loro decorso, erano presenti in nove mummie, quasi tutte quelle in cui la morte è avvenuta sopra i 45 anni; in un caso una lesione lla base del cuore fa ritenere che causa del decesso possa essere stato un massiccio attacco cardiaco. «E’ vero che allora non c’era Mac Donald’s» ha commentato Samuel Wann, direttore del dipartimento di medicina cardiovascolare del Wisconsin Heart Hospital di Wauwatosa, che ha partecipato al lavoro, «ma non è detto che lo stile di vita degli egiziani che vivevano a corte fosse molto più sano del nostro. Per esempio essiccavano il pesce usando molto sale, che poteva favorire l’ipertensione».
Mummie cardiopatiche
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Blackout in Spagna e Portogallo: ecco cosa è successo

Il 28 aprile 2025 un blackout ha paralizzato Spagna, Portogallo e parte della Francia. Le indagini escludono un attacco informatico e puntano a uno squilibrio nella rete elettrica, forse amplificato dall’alta produzione da fonti rinnovabili. Un evento che mostra quanto la transizione energetica, pur necessaria, richieda strumenti avanzati per garantire sicurezza e continuità.
Il 28 aprile 2025 un blackout elettrico ha messo in ginocchio Spagna, Portogallo e parte della Francia, con danni e perdite economiche ancora da valutare. Le cause non sono ancora del tutto chiare. Escludendo, come sembra, attacchi informatici, restano sul tavolo diverse ipotesi tecniche. Potrebbe essersi trattato di un guasto locale alla rete che si è propagato rapidamente creando sbilanciamenti che non sono stati gestiti adeguatamente. È anche probabile che le fonti rinnovabili, per loro natura non programmabili, abbiano contribuito a mandare in tilt il sistema.
