fbpx Incredibile Alcor | Scienza in rete

Incredibile Alcor

Read time: 2 mins

Uno dei test più semplici e più noti per valutare la propria acutezza visiva è quello di osservare Mizar, la seconda stella del timone del Grande Carro: se la vista è buona si riuscirà a scorgere che non si tratta di una, bensì di due stelle. L'esistenza di Mizar e della sua compagna Alcor era ben nota anche agli antichi osservatori della volta celeste. Nel 1617, su suggerimento di Benedetto Castelli, Galileo puntò il suo telescopio verso Mizar scoprendo che in realtà si trattava di una coppia di stelle: il sistema, insomma, non era doppio, bensì triplo.
Tra il 1890 e il 1908 un altro colpo di scena. Grazie a osservazioni spettroscopiche, infatti, si scoprì che le due componenti di Mizar erano a loro volta due sistemi doppi. In totale, dunque, erano ben cinque le stelle che formavano il sistema stellare di Mizar e Alcor.
La storia, però, non finisce qui. Qualche giorno fa, infatti, un nuovo annuncio che ha dell'incredibile: anche Alcor ha accanto a sé una piccola stella di compagnia e il sistema diventa dunque un sestetto. L'eccezionalità della scoperta, compiuta da due distinti team di astronomi e di prossima pubblicazione su The Astrophysical Journal, sta soprattutto nel fatto che Alcor è una tra le stelle più osservate e studiate del cielo. La stella appena scoperta è una nana rossa con massa pari a circa un quarto della massa del Sole, dunque molto più piccola e fredda di Alcor. Poichè le nane rosse emettono alti livelli di radiazione X, la scoperta potrebbe giustificare l'inaspettato livello di radiazione X proveniente da Alcor che finora ha lasciato perplessi gli astronomi.
E pensare che gli astronomi stavano osservando Alcor alla ricerca di pianeti...

Fonti: University of Rochester; American Museum of Natural History


Autori: 
Sezioni: 
Astronomia

prossimo articolo

Sanità più sostenibile: le raccomandazioni SIAARTI per una anestesia green

Immagine di una sala operatoria con un anestesista e un paziente addormentato sullo sfondo di elementi vegetali

Nel contesto della campagna Green Choosing Wisely, sostenuta da Slow Medicine, con la finalità di rendere i sistemi sanitari più sostenibili, la Società italiana di anestesia ha pubblicato le cinque raccomandazioni per rendere le attività legate all’anestesia e all’analgesia meno impattanti sull’ambiente. A partire dalla scelta dei gas utilizzati per addormentare i pazienti, di cui alcuni hanno un effetto serra che supera di migliaia di volte quello della CO2.

Ne abbiamo già parlato in diverse occasioni: il 5% circa delle immissioni in atmosfera di gas clima-alteranti di origine antropica è riconducibile ai servizi sanitari, un valore equivalente a circa il doppio delle immissioni legate all’intero trasporto aereo mondiale (si veda, per questi dati, il Lancet).