Due eventi metereologici hanno creato notevoli dissesti nel nord Italia, in particolare in Liguria. Perché questo territorio è così fragile e resiste meno alla furia delle acque alluvionali?
La risposta va cercata soprattutto nella distribuzione incontrollata della cementificazione.
Alcune fonti di dati oggi a disposizione aiutano a capire in modo più efficace cosa accade in Liguria.
Da sempre la Liguria è una regione piovosa e per conformazione ad alto rischio idrogeologico.
Fig | Molti corsi d’acqua in un territorio con pendenze elevate (reticolo idrografico Genova - forse Bisagno 1877)
Fig | Millimetri di pioggia al giorno dal 1973 a oggi (http://archivio-meteo.distile.it)
Dai dati non risulta che nel tempo la piovosità sia aumentate, però aumentano le emergenze.
Fig | Alluvioni/sfollati Totale vs Liguria
Dai dati ISPRA sembra che la fragilità naturale sia stata aggravata dalla continua impermeabilizzazione: dopo Lombardia, Veneto e Campania, la Liguria è tra le regioni che registrano singolarmente il tasso più elevato.
Figura | Consumo suolo al Nord, 1950-2012 (fonte: ISPRA)
Figura | Impermeabilizzaizone del suolo (Liguria Geoviewr Ispra)
Figura | Genova suolo 2012 dettaglio Genova impermeabilizzazione suolo e rischio
Questa la situazione descritta dai dati. Tanto che Fabio Luino, dirigente dell’Irpi, ha presentato come unica soluzione l’abbattimento di tutte le costruzioni preesistenti a partire da quelle che hanno sconfinato quel limite di pertinenza fluviale che dovrebbe garantire un equilibrio tra la vita dei corsi d’acqua e la presenza di case e città.
Di consumo di suolo se ne parla solo da un decennio, ma in realtà il problema è coevo con l’inizio dell’urbanizzazione “senza regole”, quindi si parla di una sessantina d’anni. Il livello di cementificazione in Italia è fra tra i più elevati in Europa.
Ritengo che la tutela del territorio non vada contrapposta alla tanto desiderata ripresa del settore dell’edilizia. Lo crescita di questo settore e la disponibilità di nuove abitazioni possono essere garantiti mediante progetti ben fatti di “rigenerazione urbana”, col recupero dell’esistente, ristrutturandolo e riutilizzandolo. D’altronde continuano la realizzazione di nuovi immobili alla quale corrisponde una chiara decrescita demografica: ma allora per chi si costruisce?
E poi non solo la costruzione di immobili è la causa: da noi si consuma suolo anche per realizzare infrastrutture finalizzate al miglioramento delle comunicazioni: strade asfaltate e/o sterrate (talora evitabili), ferrovie principali e secondarie… e poi parcheggi e piazzali, sovente coprendo i corsi d’acqua (es. foto sotto).
Agricoltura in Liguria? Chilometri quadrati di serre (ormai strutture fisse) totalmente impermeabili affiancate da estese coltivazioni di fiori (vasetti) su superfici plastificate (pacciamatura). Il terreno così diventa totalmente impermeabile e la pioggia che cade dove va? Non certo penetra nel terreno…
Non piove più del passato. Per Genova, ad esempio, la precipitazione annuale mostra un trend negativo, ma la quantità di pioggia cade in un numero di giorni minore: come dire che “piove meno, ma peggio”.
Spotorno, tratto terminale del rio Corvetto coperto per 80 m San Lorenzo al Mare, tratto terminale del rio San Lorenzo coperto per 60 m
Open Data CNR
Link + WebGis. Il database reso disponibile dall'Irpi si basa sui risultati di progetti che operano o hanno operato in parte su scala nazionale (progetto AVI), e in alcuni casi anche su scala regionale (progetto Polaris). Si tratta di archivi riguardanti eventi franosi e alluvionali tra i più estesi mai realizzati finora, oltre che di risorse cartografiche aggiornate quasi quotidianamente, con dettagli su eventi anche precedenti al 1900.
Luino: L’IRPI possiede centinaia di migliaia di dati storici raccolti, validati e catalogati: essi sono importantissimi. Chiunque potrebbe verificare quante volte dal 1918 ad oggi quel determinato corso d’acqua è esondato o quante e quali zone sono state coinvolte da frane in un Comune.. consultando il catalogo GNDCI-AVI alla voce “archivio”. Conoscere bene il passato consente di poter immaginare degli scenari di rischio più dettagliati. L’importante è che i “decision makers” prendano in considerazione questi dati…
In un territorio soggetto ad alto rischio idrogeologico, le normative in materia di tutela delle aree di pertinenza dei corsi d’acqua (che assicurino, per esempio, la corretta distanza delle costruzioni dai torrenti) dovrebbero essere improntate alla massima prudenza. Alcune associazioni ambientaliste, tra cui Italia Nostra (con le campagne “Rio Cortino” e “Rio Campodonico”), WWF e Legambiente, hanno segnalato che alcune deroghe ad hoc inserite nelle leggi dalle amministrazioni regionali della Liguria, spesso sono state redatte in evidente contrasto con le norme nazionali più restrittive.