fbpx Droni: maneggiare con cura | Scienza in rete

Droni: maneggiare con cura

Tempo di lettura: 4 mins

Il termine Robot viene dal ceco e significa “lavoro”. I robot, infatti, sono delle macchine che lavorano al posto nostro. Sono il prodotto di una civiltà tecnologicamente avanzata che misura il proprio progresso con la massimizzazione del profitto e la quantità di tempo che ogni individuo ha a disposizione per sé. Tra i robot quotidianamente impiegati dall’uomo, ve ne sono alcuni in grado di volare: i droni.

Cosa sono? “Drone” è il nome comune di quei velivoli classificati come SAPR, Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto. Sono, cioè, dispositivi di varie dimensioni capaci di librarsi in volo senza necessità di un pilota a bordo, dotati dei relativi componenti necessari per il controllo e comando da remoto. Il pilota resta a distanza, a terra o su un velivolo adiacente, in alcuni casi può radiocomandare direttamente il drone, in altri casi ciò non è possibile e il movimento e le operazioni svolte dal drone sono autonome (sistema autonomo).
Questa tecnologia è nata è si è sviluppata in ambito militare, ma è ormai diffusissima anche in ambito civile, dove è impiegata per gli usi più disparati: dall’agricoltura, alla sorveglianza, dalle riprese cinematografiche, al mero intrattenimento.
L’utilizzo dei droni in ognuno di questi campi ha avuto un impatto sulle dinamiche economico-sociali e, per questo, ha reso necessario porsi nuovi interrogativi sulla tutela dei diritti.

Per capire quali possano essere i problemi da affrontare, prendiamo ad esempio un interessante  caso, tra quelli a noi più vicini: i droni impiegati per sorvegliare i cantieri milanesi dell’EXPO per restituire dati sull’avanzamento dei lavori. Questa operazione di trasparenza si era resa necessaria in conseguenza dello scandalo delle tangenti per gli appalti e delle preoccupazioni collettive sulla difficoltà di ultimare la costruzione dei padiglioni in tempo per l’inaugurazione.
Se si considera l’estensione del cantiere, l’utilizzo di droni aveva evidenti vantaggi logistici ed economici rispetto all’impiego di risorse umane. Tuttavia imperversava la polemica sulla sicurezza: in particolare, considerata la vicinanza al carcere di Bollate, quella all’aeroporto di Bresso e la pericolosità del sorvolo del cantiere con operai al di sotto del drone, sono sorti forti dubbi sulla correttezza della classificazione dell’operazione come “non critica”, che consente di agire entro limiti meno stringenti. A fronte di interrogativi che non era più possibile lasciare inevasi è intervenuto il diritto, con un Regolamento dell’ ENAC, Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, in vigore dallo scorso 30 aprile.

Il Regolamento prevede due grandi distinzioni.

La prima, tra SAPR “leggeri” e SAPR da oltre 25kg, per pilotare i quali è necessario essere abilitati con un permesso di volo o un certificato di navigabilità rilasciato dall’ENAC, una sorta di patente.
Ciò che tutti i droni devono avere è una targhetta di identificazione, un manuale di volo, un’assicurazione sulla responsabilità verso terzi. Questa previsione è a presidio della sicurezza: attraverso la targhetta è possibile risalire all’operatore proprietario e al pilota, responsabili per eventuali danni a terzi.
La seconda distinzione è tra operazioni “critiche”, cioè quelle che prevedono il sorvolo di aree congestionate, assembramenti di persone, agglomerati urbani, autostrade, impianti industriali, stazioni e linee ferroviarie, e “non critiche” (tutte le altre).
Per le operazioni critiche è necessaria un’apposita autorizzazione da parte dell’ENAC. Persino per le riprese all’interno di proprietà private, se effettuate in presenza di persone la cui incolumità è potenzialmente a rischio, deve essere presentata una specifica documentazione all’ENAC, indicante il modello di macchina utilizzata e le attività che si intendono svolgere.
Questa disposizione è stata additata come troppo stringente perché, da un lato, paternalistica verso i privati e, dall’altro, impedirebbe lo svolgimento di attività anche utili, come riprese dall’alto di un evento imprevisto.

Una norma successiva sembra temperare questo atteggiamento restrittivo, stabilendo che “l’ENAC può prevedere procedure semplificate per i SAPR con massa massima al decollo minore o uguale a 2 kg”. La maggior parte dei droni amatoriali potrebbe ricevere una regolamentazione più permissiva, sulla quale, però, ad oggi l’ENAC non si è pronunciato. Restano forti, in tal senso, le pressioni di case di produzioni e videoamatori. Infine, una tabella allegata alla nuova normativa ENAC prevede sanzioni specifiche per la violazione delle disposizioni del regolamento, semplificando il controllo della Polizia di Stato.

La regolamentazione dell’utilizzo dei droni in ambito civile sembra dunque progredire su un binario che segue le problematiche sempre nuove che pone lo sviluppo tecnologico. L’augurio è che la normativa resti sempre “sul pezzo”, cioè flessibile e reattiva ai tempi rapidi dell’innovazione.
Molto più complessa e allarmante è la situazione dell’impiego dei droni in ambito militare. In questo campo, si trascende la mera regolamentazione da parte del diritto, investendo importanti questioni etiche ancora aperte, come la de-umanizzazione delle azioni e de-responsabilizzazione del soggetto agente.

di Valentina Drago

Fonti:
Nicola Nosengo, I robot ci guardano. Aerei senza pilota, chirurghi a distanza e automi solidali, Zanichelli, 2013
Amedeo Santosuosso, Uomini e robot: chi ha ragione?, http://5x15.it/presentatore/amedeo-santosuosso/
http://www.unipd.it/ilbo/content/io-robot-il-diritto-di-fronte-alle-intelligenze-artificiali
http://www.dronemagazine.it/3258-droni-ecco-il-prontuario-della-polizia-sulle-infrazioni/
http://www.dronemagazin e.it/wp-content/uploads/2015/05/Aeromobili-a-Pilotaggio-Remoto-Vademecum-e-Prontuario-per-le-infrazioni-1.pdf
http://www.dronemagazine.it/2745-expo-2015-ce-sapere-polemica-delle-riprese-aeree-drone/
http://www.dronezine.it/il-legale-risponde/
https://www.enac.gov.it/La_Regolazione_per_la_Sicurezza/Navigabilit-13-/Sistemi_Aeromobili_a_Pilotaggio_Remoto_%28SAPR%29/index.htm
http://www.sportoutdoor24.it/regolamento-enac-droni/



Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Trump mette il miliardario Isaacman a dirigere la NASA. Cosa succederà?

Rompendo la tradizione che vuole che la scelta dell’Amministratore della NASA cada su un politico oppure su un astronauta di lungo corso, Trump ha nominato un miliardario di 41 anni che è stato nello spazio due volte come astronauta privato. Ecco la storia rocambolesca di questo outsider che probabilmente ci stupirà. Nell'immagine, l’equipaggio di Inspiration4 da sinistra Chris Sembroski, Sian Proctor, Jared Isaacman e Hayley Arceneaux, la prima astronauta con una protesi.  (credito Inspiration4)

Tra le nomine annunciate della prossima amministrazione Trump ce n’è una assolutamente fuori dagli schemi che però sta ricevendo apprezzamenti da più parti. Rompendo la tradizione che vuole che la scelta dell’Amministratore della NASA cada su un politico oppure su un astronauta di lungo corso dell’agenzia, il presidente eletto ha annunciato che la poltrona sarà occupata da Jared Isaacman, un imprenditore miliardario di 41 anni, che è stato per due volte nelle spazio come astronauta privato.