Agli inizi dell’astronomia gli uomini hanno potuto osservare e studiare solo gli astri che emettono radiazione a cui il nostro occhio è sensibile: la luce.
Così come per quanto riguarda il suono, il nostro orecchio è sensibile solo ad
alcune frequenze, mentre alcuni animali, ad esempio delfini e pipistrelli, ne
percepiscono anche altre, allo stesso modo, oltre alla radiazione luminosa, che
l’occhio vede, esistono radiazioni che riusciamo a percepire solo con appositi
strumenti, ad esempio i radiotelescopi.
L’atmosfera terrestre costituisce però uno schermo per la maggior parte delle
radiazioni non visibili. Attualmente, grazie alla conquista spaziale, è stato
possibile osservare il cielo al di là dell’atmosfera terrestre, ricavando nuove
informazioni.
Le immagini che seguono mostrano la stessa galassia, Centaurus A, vista in base alle diverse radiazioni: a sinistra, utilizzando strumenti sensibili a raggi X, in centro, con radiazione visibile, a destra, l’immagine è stata ottenuta tramite radiotelescopio. La prima e l’ultima immagine ottenuta sono in falsi colori: si associa ad un diverso livello di intensità di radiazione un diverso colore.
Enormi getti di materia sono visibili solo osservando la galassia in X e
radio: il meccanismo alla base della loro creazione e la loro composizione sono
tuttora argomento di forte dibattito, ma l’analisi dell’Universo con radiazioni
diverse dal visibile ne permettono lo studio.
Ancora, se avessimo la possibilità di osservare il cielo rivelando la
radiazione gamma (più energetica dei raggi X) con i nostri occhi, potremmo
verificare come ogni giorno nel cielo appaia una sorgente nuova, così
energetica da abbagliarci, e che dopo pochi secondi, sparisce nel nulla. Sono i
gamma ray burst, gli oggetti più energetici dell’Universo, probabilmente
generati dall’accrescimento di materia su un buco nero.
Per chi volesse seguire in tempo reale la caccia ai lampi gamma, è disponibile l’app della NASA Swift, che invia un’allerta ad ogni nuovo lampo.
Buona esplorazione dell’Universo invisibile!
di Anna Camisasca