fbpx “Let Nagasaki be the Last”, un nuovo appello per il disarmo nucleare | Scienza in rete

“Let Nagasaki be the Last”, un nuovo appello per il disarmo nucleare

Tempo di lettura: 1 min

Circa 200 persone (scienziati ed esperti nucleari) di una quarantina di Paesi hanno partecipato alla Pugwash Conference on Science and World Affairs che trae il nome dal villaggio in cui si tenne la prima riunione nel 1957, in seguito all'appello-manifesto di due anni prima lanciato da personalità eminenti come Albert Einstein e Bertrand Russell. Pubblichiamo il testo integrale del documento approvato.

 

“Let Nagasaki be the Last”, un nuovo appello per il disarmo nucleare


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Sanità più sostenibile: le raccomandazioni SIAARTI per una anestesia green

Immagine di una sala operatoria con un anestesista e un paziente addormentato sullo sfondo di elementi vegetali

Nel contesto della campagna Green Choosing Wisely, sostenuta da Slow Medicine, con la finalità di rendere i sistemi sanitari più sostenibili, la Società italiana di anestesia ha pubblicato le cinque raccomandazioni per rendere le attività legate all’anestesia e all’analgesia meno impattanti sull’ambiente. A partire dalla scelta dei gas utilizzati per addormentare i pazienti, di cui alcuni hanno un effetto serra che supera di migliaia di volte quello della CO2.

Ne abbiamo già parlato in diverse occasioni: il 5% circa delle immissioni in atmosfera di gas clima-alteranti di origine antropica è riconducibile ai servizi sanitari, un valore equivalente a circa il doppio delle immissioni legate all’intero trasporto aereo mondiale (si veda, per questi dati, il Lancet).