È ben noto che la Ricerca è un motore di sviluppo culturale, tecnologico ed economico fondamentale nella vita di un Paese, di cui alimenta la competitività come altre poche leve interne possono fare.
Nonostante la forza di questa evidenza, per decenni i nostri governi hanno trascurato il ruolo della scienza e della ricerca e i guasti che abbiamo accumulato negli anni sono sotto gli occhi di tutti: insoddisfacenti performance complessive del Paese nel contesto internazionale, numero di ricercatori per milione di abitanti più basso in Europa, “bilancia dei pagamenti UE nel settore ricerca” con saldo ampiamente negativo, investimenti pubblici fra i più esigui del mondo occidentale, emorragia di capitale umano, ranking delle nostre Università (con poche eccezioni) inaccettabili e scarsa attrattività del Paese per gli investimenti stranieri. E tutto ciò nonostante i nostri giovani ricercatori, laddove siano messi nelle condizioni di operare, si distinguano per la qualità della Ricerca, per creatività e spirito di iniziativa.
In altre parole investiamo nei nostri talenti per “farne dono agli altri”. Nel quadro delle riforme che si stanno profilando la Ricerca deve emergere come una priorità assoluta e per questo ci poniamo alcune domande che vorremmo condividere con il Governo, confidando che possano trovare presto risposte adeguate:
- Cosa possiamo fare per “invertire la rotta” ed evitare lo spettro della desertificazione culturale, scientifica e tecnologica del nostro Paese?
- Come utilizzare al meglio le risorse attualmente disponibili ed, auspicabilmente, aumentarle nel tempo? Con quale governance del sistema?
- Come migliorare la Ricerca pubblica e renderla più competitiva nel panorama internazionale?
- Come ancorare efficacemente i risultati della ricerca fondamentale alla ricerca applicata e poi allo sviluppo economico?
- Quale ruolo e quale cambiamento sono indispensabili nel nostro sistema universitario, oltretutto esposto in questi tempi ad un ineluttabile ricambio generazionale? Non è forse il ricambio generazionale, più che un problema, un’opportunità per realizzare una vera rivoluzione che dia spazio ai giovani e alle nuove leve?
- Come valorizzare i nostri giovani ricercatori che sono ancora “in trincea” nel nostro Paese?
Per tutto questo vogliamo lanciare, prima che sia troppo tardi, un appello al Paese e al Governo mettendo insieme le voci e le opinioni dei più autorevoli attori del settore, con un’attenzione particolare ai giovani: a quelli che hanno appena imboccato la strada delle Ricerca e a quelli che ne hanno già percorso un tratto, producendo risultati e start-up degne di nota e, con esse, esperienze esemplari che potrebbero innescare un virtuoso “contagio”, se finalmente riuscissimo a cambiare radicalmente le condizioni di contesto.
10 febbraio 2016 ore 9.00
CNR Aula Marconi
Piazzale Aldo Moro, 7
Roma
Programma
9.00 Registrazione dei partecipanti
9.30 Benvenuto Luigi Nicolais, Presidente CNR
I Sessione
Il nostro Paese e le riforme necessarie
Moderatore: Giuliano Buzzetti, Segretario Gruppo 2003
- Le relazioni fondamentali fra Ricerca e Sviluppo di un Paese
Fabrizio Zilibotti, Presidente della Società degli Economisti Europei - “Cambiare l’Università non si può... si deve”
Gaetano Di Chiara, Vicepresidente Gruppo 2003 - Il punto di vista dell’industria e della finanza sull’attrattività del nostro Paese
Diana Bracco, Vicepresidente Confindustria per la Ricerca e Innovazione
Alberto Chiesi, Presidente Chiesi Group
Livio Scalvini, Direttore Innovazione e Crescita Imprese, Intesa Sanpaolo - Serve una nuova governance per la Ricerca: PNR e cabina di regia
Luigi Nicolais, Presidente Gruppo 2003
Intervento di Silvio Garattini, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri
11.40 Discussione aperta
II Sessione
12.10 Presentazione di uno studio aggiornato sulla situazione della Ricerca in Italia
Luca Carra, Scienzainrete
Discussione aperta
12.45 Conclusioni
Stefania Giannini, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
13.00 Intervento di Claudio De Vincenti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio intervistato da Antonio Polito, Vicedirettore de Il Corriere della Sera
13.30 Termine del Convegno